Missioni Consolata - Agosto 1902

126 1a - 8o11solata letto; ella pure fu liberata dopo la pia pra– -tica, mentre i rimedi non le avevano giovato. Ciriè. - GINDRO BERNARDINA da due anni non poteva più digerire cibo solido nè be– vanda; moltissimi reputati dottori di Torino, -consultati, non trovavano rimedio alla ma– lattia, che si presentava con sintomi strani ·e quasi inesplicabili. Infine la paziente fu data spedita. In tale estremità ella ricorse fidu– ciosa alla Consolata. Presto provò un mi– glioramento, il quale in capo a qualche mese la portò a perfetta guarigione. Fa celebrare una messa. · Cortlau-River Sacramento. (California) - 0SELLA DOMEJNICA, non assuefatta al clima di quella regione americana, ogni anno in pri– mavera eri\ assalita da febbri, che le duravano più mesi. Promessa un'offerta alla Consolata a cui si raccomandò di cuore, ora da due anni resta immune dal grave disturbo; adempie perciò il suo obbligo, mandando il suo obolo per il Santuario. Torino.- ARIANO MARIA, nel luglio 1900 fu presa improvvisamente da gravissimi dolori al ventre. Dopo aver languito alcuni giorni a easa, sebbene con grande sua ripugnanza, si fece trasportare al S. Giovanni, dove il suo male fu dichiarato tifo complicato da peritonite ed il suo stato gravissimo. Nel decorso della malattia, oltre i dolori fisici, la turbavano le · preoccupazioni morali e specialmente rimpian– geva i suoi due bimbi, abbandonati alla mercè di pietosi vicini. Allora incominciò una divota novena alla Consolata, votandosele colla pro· messa di un quadro. Contro l'aspettazione dei dottori e di tutti, fu esaudita: al termine della novena già stava assai meglio ed in poco tempo potè lasciare l'ospedale. Ma ahimè! come è incostante il cuore umano! Passato il pericolo, l'Ariano scordò il suo voto. Ed ecco che nel– l'ottobre del 1901 le ricomparvero gli stessi gravi sintomi dell'altra volta. Allora conobbe la sua mancanza, ne chiese perdono alla Ver– gine e ne ottenne perdono e nuova guarigione. Al quadro 1!-ggiunse una messa. ·Grana (Alessandria).- PICCININO VINCENZO si fratturò una gamba cosi malamente che, a giudizio dei chirurghi non rimaneva speranza di guarigione per via di rinsaldamento delle ossa, ma occorreva l'amputazione. Il povero uomo, a scongiurare tanta disgrazia, racco– mandossi di cuore alla Consolata, e fu gra– ziato tanto da poter conservare la sua gamba e potersene servire ancora discretamente. Livorno Toscana. - Nel settembre 1901 GI– LARDI FRANCESCO 1 soldato di fanteria 1 pren– dendo parte alle grandi manovre presso Li– vorno, ad un tratt<> fu visto barcollare e cadere emettendo sangue dalla bocca. Uno dei sol.lati dell'opposto partito, per uno sbaglio fatale, aveva caricato il suo fucile con una cartuccia a palla, anziché con quella a sola polvere. Il piombo mjcio}iale era penetrato nel tessuto pol– monare e poi nelle regioni cardiache, tanto che il capitano medico dichiarò spacciato il povero colpito. Quando il ferito rinvenne all'ospedale, suo primo pensiero fu di votarsi alla Conso– lata; la madre sua abitante ai Mezzi di Gas– sino, appena seppe la dis~razia fece altrettanto. E la Consolata, malgrado l'esteriore gravezza delle lesioni e le previsioni tristissime dei me– dici, salvò da morte il bravo soldato, il quale guarì cosi bene da poter continuare il suo ser– vizio. Porta·un quadro rappresentante il fatto. 1\Ioncalieri. - La bambina GARIGLIO MAR· GHERITA, di 5 anni, ha la_ polmonite doppia; le si forma inoltre una postema sotto al pol· mone destro, mentre dal lato sinistro soprav– viene la pleurite. Si potrebbe tentare l'aspor– tazione della postema, ma è inutile tormentare la piccola malata che par già cadavere.... A . giudizio di tutti, compreso il dottore ed il par– roco, la catastrofe non può tardare. - Ma perchè non votate la bimba alla Consolata?– Cosi dice una pia signora, gran divota della Consolata e benefattrice del Santuario, villeg– giante là presso. - Su, su in ginocchio e pre· ghiamo; se vuole, la Madonna può guarire an– cora la Margherita -Un'ora dopo il dottore tornato, come poi disse, per constatare il de– cesso, trova la piccina cosi migliorata che si de– cide per l'operazione alla postema e alla pleura. Anche _una costa dovette essere asportata, ma tutto riuscì benis5imo. Durante l'operazione non erano cessate le ferventi preghiere d'im– petrazione, che poi a guarigione compiuta si mutarono in ringraziamenti alla vera Conso– latrice. Gabbiano Monferrato. - SEGGIARO "M:ADDA– LEJNA di 35 anni e madre di quattro figliuoli, era affetta da gravissima pleurite. Due volte le si estrasse molt'acqua, e due medici dettero la povera donna come perduta. Una buona sua amica le parlò allora a lungo della Consolata, consigliandole di votarsi a Lei colla promessa di un quadro L'ammalata segui il buon sug– gerimento, nè ebbe a pentirsene; la guarigione fu cosi pronta e piena che il marito della Seg– giano, il quale poco si curava della Religione, ammirato del prodigio si ricredette e si con– verti sinceramente. Torino. - .BrNEJLLO CRISTINA, d'anni 17, dopo lunghi mesi di malessere e di cure riuscite inutili. fu dal dottore dichiarata etica ingua– ribile. Il 25 novembre 1900, la povera madre di lei, desolata, si recò al Santuario affine di votare alla Consolata la diletta figliuola, che la segui col cuore. Lo stesso giorno si notò un felice cambiamento nell'ammalata; ella ridi– venne ilare come non era stata più da tanto tempo, riprese l'appetito e con esso le forze gradatamente. Ma ecco che a guastare il bel– l'avviamento alla guarigione, sopravviene alla povera Cristina l'angina e, vinta questa, una grave anemia. Ma ad ogni nuova prova la mamma ritorna a supplicare la Consolata, a far nuovi voti. E la Madonna l'esaudì; . scom-. parso infine ogni male, ella riebbe la figliuola

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