Missioni Consolata - Agosto 1902
124 )11.. e o., so t a t a - Nè da quel tempo insino al presente la malattia ricomparve più in alcun modo, co– sicchè il sentimento di gratitudine che spinse in allora il graziato a manifestare ai fami– gliari ed agli amici la bontà della Vergine santissima verso di lui, è lo stesso senti– mento che ora quasi lo obbliga a far pubblico l'ottenuto favore, affinchè esso animi i tri– bolati a chiedere molto a Colei che tutto può presso il divino suo Figliuolo. .Brusasco. - Giuseppe Mijno e la sua consorte da ben tre anni crucciati nel veder crescere debole ed infermiccio il minore dei loro due figli, PIETRO, ebbero un giorno accre– sciuta la pena da un male nuovo, spiacevolis– simo. Al ragazzo appena novenne caddero tutti i capelli, cosicchè egli rimase completa– mente calvo. I fatti, oltre al loro valore intrinseco, ne hanp.o uno relativo, il quale bene spesso l,le _ accresce in modo straordinario la gravità. E così era appunto della calvizie precocis– sima del povero Pietrino. Oltre all'essere un nuovo segno di quella debolezza costituzio– nale che faceva il tormento dei genitori, la perdita dei càpelli esponeva il fanciullo alla cu,riosità non sempre benevola nè pru– dente degli adulti compaesani, e ciò che era peggio, lo faceva segno a risate ed a scherni ·da parte d~i rozzi ed incoscienti suoi coetanei. Sebbene allevato nelle pratiche di pietà e desideroso di frequentare la chiesa, egli cessò affatto di andarvi alle funzioni della domenica e di frequentare il catechismo, vergognoso di mostrare il suo capo sco– perto. Così oene spesso si asteneva anche dai giuochi, e ognuno può facilmente imma– ··ginarsi quale penitenza fosse per un fan- ciullo di nove anni il ridursi a fare l'ornino in erba, mirando con avido ed invido occhio gli altri giuocare alla palla, rincorrerAi ed espandere in mille modi nel chiasso inno- , cente l'esuberanza delle giovani vite. I genitori, addoloratissimi da un tale stato , di cose, vi si erano tuttav,ia dapprima ras- · segnati, sperando che fosse temporanea_al- . ·meno l'assenza dei capelli. A primavera l'al- -· 'bero ritrova le foglie perdute e la zolla del prato rià la sua erba: perchè sulla testolina di Pietro non sarebbero un mòmento o l'altro rinati i capelli? Ma passò un mese, due ne passarono, poi otto e poi dieci, ed il capo amato era sempre vergognoso della sua nu– dità. Così restò tutto uri anno e mezzo il se– guente: che il disgraziato figliolo avesse a restar calvo per tutta la vita? H babbo, come egli stesso si esprime nella sua relazione, si ricordò della tenerezza ma– terna della Madonna della Consolata·verso gli affiitti. Le chiese, dunque, umilmente, fervida– mente d{ rinforzare la salute del suo figliuolo . e di ridonargli i capelli, promettendo che, a grazia ottenuta, egli con tutta la sua fami– gliuola sarebbe venuto in devoto pellegrinag– gio di ringraziamento al Santuario di Torino. S'era allora nel maggio del1894, la fausta ricorrenza del Mese di Maria SS. auJ+~entava la speranza di vedere la preghiera esaudita. Difatti passato qualche tempo, senza che si · usasse alt~·o rimedio all'infuori della preghiera costante, ecco incominciar a spuntare sul capo del fanciullo i desiderati capelli, crescere poco - a poco, infittire; ridonargli infine l'aspetto normale e con esso, per così dire, il passa– porto per circolare liberamente com& prima per il paese, per recarsi cogli altri fanciulli in gioconda schiera alla parrocchia·. Anche nello stato generai~ eravi stato un pronunziato miglioramento, anzi lo scompa– rire della calvizie non era che un effetto na– turale del rinvigorirsi della fibra di quel- . l'organismo un po' patito, del ristorarsi del sangue e di ogni elemento vitale. Nella seguente quaresima Pietro Mijno potè frequentare assiduamente i catechismi, ottenendo di essere poi lodevolmente am– messo a fare la sua prima comunione. I ge– nitori commessi a santa 'gioia per il benefizio ricevuto, secondo la fatta promessa, vennero a Torino a presentare alla Vergine Conso– latrice il fanciullo da Lei così benedetto ed ·a renderle vivissime grazie, nè per il pas– sare degli anni è diminuita in ·e~si la me– more riconoscenza, seme perenne . di nuove . sante speranze.
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=