Missioni Consolata - Agosto 1902

lli eo.,solata 123 del Sarttuario l~~~ - Grazia recanti riferite alla sacrestia del Santuario QUADRI VOTIVI PORTATI IN GIUGNO N., 43 Torino. - Nell'autunno del1892 un gio– vane sacerdote del nostro Convitto ecclesia– stico, il rev. D. GIUSEPPE ELLENA da Vigone, ebbe un giorno la sgradita sorpresa di tro– varsi la pelle della faccia deturpata da larghe chiazze bianche. La loro persistenza ed il fastidioso prurito che gli cagionavano, fecero presto avvertito il buon convittore che si trat– tava di una fra le tante malattie della pelle, e ripensando d'onde mai potesse essergli venuta, con logica deduzione dovette attribuirla alla insufficiente pulizia dei rasoi adoperati da un parrucchiere nel radergli la barba. Sollecitato anche dai 'suoi superiori, D. El– lena consultò diversi dottori reputatissimi, tra cui il Fissore, il Borgialli,' l' Isnardi ed il Peroni, specialista. Tutti quanti andarono d'accordo nel giudicare il male, se non incu– rabile, certo di lontana ed imperfetta gua– rigione. Difatti, benchè l'ammalato facesse poi delÌe medicine prescrittegli esatto e con– tinuo uso, non ne risentì mai alcun apprez– zabile miglioramento. Eppure la guarigione eragli, si può dire, necessaria nel delicato ministero ch'egli stava per incominciare; e troppo sarebbegli statq doloroso che quel male potesse impedire o almeno ritardare l'opera zelante ed indefessa, ch'egli contava intraprendere tra poco nella vigna del Signore. Fin da principio D. Ellena aveva pregato la Vergine SS. di benedire le cure intraprese; ora però avendo esperi– ment~to la nessuna efficacia di esse, si sen– tiva più che mai spinto a raddoppiare le preghiere, dalla pietosa Signora delle Con- solazioni aspettando il rimedio che l'umana scienza non sapeva trovare. Nè invano con– fidò in Lei, che è veramente Gonsolat1·ix: atfiictorum e Salus infirmorum. Era giunta intanto la cara festa della · Consolata del 1893, e con essa il giorno in cui D. Ellena do_veva lasciare il Convitto. - Accompagnato dal mio male - scrive il giovane sacerdote - salii quel giorno al de– voto altare della Consolata e, col maggior raccoglimento e fervore a me possibile, offerii a Dio il s. Sacrificio in onore della B. Ver– gine, nelle cui mani posi con pieno abban– dono l'affare della mia guarigione..- Già durante il tempo della messa, D.Ellena non avvertì più in alcun modo il solito mo– lesto prurito alla faccia. Terminato appena il suo ringraziamento, dovette presentarsi ai parenti che l'attendevano in parlatorio, im– pazienti di rivederlo. - Come stai bene – esclamarono essi dopo gli affettuosi scambie– voli saluti - la perfetta salute ti si legge sul viso: ne sia lodato Iddio! - Come mai - pensò il convittore - non s'accorgono– essi dello stato della mia faccia? F'orse qui è un po' scuro... - Ma più ebbe a stupire nel corso della giornata, in cui più volte udì. ripetersi i complimenti del mattiD:o sull'ot– timo suo aspetto. Il bravo convittore oramai bruciava di santa curiosità. Che la Madonna avesse, dunque, voluto favorirlo fino al punto di guarirlo– istantaneamente dalla noiosa e, per lui spe– cialmente, dannosissima infezione? Ma, per umiltà, quasi non osava fermarsi in tale ipo– tesi. Appena però gli fu possibile ritirarsi in camera s'affrettò a consultare lo specchio. Oh~ mirabile cosa, dolce sorpresa! Ogni macchia era scomparsa dal suo volto, e così perfetta– mente da non !asciarvi il più piccolo vestigio.. Pieno di gioia, penetrato dalla più viva riconoscenza, il cuore del giovane ministro– di Dio rivolò al Santuario, ai piedi dell'Im– magine miracolosa, ed alla fervida preghiera d' impetrazione del mattino corrispose, non meno caldo, l'inno di ringraziamento. La. Madre delle Grazie e delle Consolazioni gli. aveva pagata da pari sua la festa!

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