Missioni Consolata - Luglio 1902

102 1ll 8of1so1ata solata. Ciò che non può fare per voi, malgrado l'ardente desiderio, la madre vostra terrena, ben lo può la Celeste. Essa benedirà Ìe vostre fatiche, sosterrà le forze vostre, coronerà gli ultimi vostri sforzi. Una ·felice esperienza ha finora dimo– strato che gli esami superati colla benedizione della Consolata non apportarono solo effimere gioie· e sterili trionfi, ma furono la chiave d'oro,·che aperse la porta ai posti e agli im-, pieghi, la cui . conquista diventa di giorno in giorno più difficile nell'ardua lotta per la vita. Questo esito pieno ed utile noi auguriamo e preghiamo di cuore ai bravi studenti che anche in quest'anno portano al santuario l'eco della larga vita scolastica di Torino, e che praticando con tanta edificazione la divozione a Colei 'che è la sedes sapientice, a Colei che fu celebrata e cantata dai nostri più gràndi letterati, fanno bene sperare, malgrado la tristizia dei tempi, per l'avvenire della nostra patria. LA VE~ERABILE MARIA CLOTILDE REGINA DI SARDEGNA ~ ~A CONSO~ATA La fausta apertura dell'anno giubilare del sommo Pontefice Leone XIII, poi la cinquan· tenaria commemorazione del prodigio, per cui la Vergine SS. salvò Torino nel tremendo disastro della polveriera ed in ultimo la so· lenne ricorrenza del 20 giugno, c'impedirono fin qui di occuparci di un cel).tenario che sarebbe colpa per noi il lasciar passare inos· servato, nella duplice nostra qualità di pie· montesi e di figli della Consolata. Il 7 marzo 1802, moriva in Napoli Maria Clotilde di Francia, sposa al virtuoso quanto sventurato Carlo Emanuele IV di Savoia, re di Sardegna. Insieme col regale consorte balzata dal trono per la tracotanza giaco– bina, spogliata dell'avita éorona, cacciata di terra in ·terra fino agli estremi confini di Italia, Maria Clotilde era morta in esilio. Ma la lunga serie di prove amarissime era stata per lei l'ultimo ~ratto, il più arduo, della via regia della croce, che l'aveva con– dotta ad una eminente santità, e, malgrado la sua modestia, l'aveva resa ammiranda a quanti l'avevano incontrata _sul doloroso cammino. Difatti no.n appena ebbe ella lasciata la terra, una voce corse per tutta la penisola: È morta una santa! - Il rappresentante stesso del gover,no spogliatore, a chi gli do– mandò di poter render alla defunta gli onori funebri dovuti al suo grado rispose: Fate pure quanto credete conveniente, perchè non avvi dimostrazione bastante ad onorare una principessa illustre tanto per le sue sven– ture, quanto per la fermezza con cui le ha · sopportate. Rendiamo anche noi il dovuto omaggio a colei che si chiarì regina per le sue opere più che per il diritto, riassumendone breve– mente l a vita, a nostra edificazione ·ed !t maggior gloria di Maria Consolatrice. * * * Maria Clotilde Adelaide Zaveria nacque a Versail,les il 23 settembre 1759 dal Delfino figlio di Luigi XV e da Maria Giuseppina di Sassonia. A sei anni rimase orfana del padre e ad otto anche della madre. D'indole pia e riservatissima, potè insieme alla sorella sfuggire alla' corruzione della Corte francese grazie ad un'ottima istitutrice, Luisa di Rouen, la quale sostituì degnamente presso le regali fanciulle la virtuosissima loro ge– nitrice. La futura regina di Sardegna, ado– lescente appena, vagheggiò le mist!che nozze del chiostro, a cui l'attirava dolcemente anclìe l'esempio di una zia, Maria Luisa di Francia, chiusasi fra le carmelitane. .Ma di buon' ora ella dovette apprendere quella sottomissione assoluta alla divinavo· lontà che, quasi ala robusta, la portò poi alle più ardue cime della cristiana perfezione. A sedici anni dal fratello, l'infelice_ Luigi XVI re di Francia, veniva data in isposa a Carlo Emanuele di Savoia, p~incipe di

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