Missioni Consolata - Luglio 1902

Il dì 8 dell'ottobre, quantunque ancora ben vacillante sulle gambe e sempre muta, essa ,vuole ad ogni costo recarsi a Torino, per ringraziare la Consolata di quanto già le ha <Joncesso e per supplicarla a compiere la grazia. I parenti che l'hanno accompagnata fino al santuario con ogni premura, la lasciano colà sola per breve tempo, recandosi a sbrigare qualche loro faccenda per la città. - Come me ne stavo bene sola colla mia Madonna ! dice la malata. Io la fissavo in– tensamente colle lagrime agli occhi, e Lei vedeva intanto il mio cuore. Ad un certo punto mi parve perfino che rispondesse alle ardenti mie suppliche con uno sguardo soa– vissimo. Era, certo il desiderio mio che mi faceva una pia illusione e dava corpo alle ombre : m~ la Madonna mi vedeva di sicuro dal paradiso. Ad un tratto si viene ad ac· <:endere i lumi all'altare, per la benedizione mattutina delle 10 e mezza; s'intonano le litanie... Oh, quante volte anch'io le avevo <:antate cogli altri devoti, e come ciò mi faceva piacere ! Ma V ergine santa, perchè privarmi .anche di questa gioia, che pure era tutta in vostro servizio ? · Improvvisamente si ricorda di un fatto, letto non sa più su qual libro o periodico, di una muta che acquistò il dono della parola per un miracolo della Madonna, dopo una fervorosa invocazione. Pensa : - E se così .accadesse a me pure ? Madonna, Madonna della Consolata, fatemi questa graz'a! Infervorata in quest'idea, in questa grande speranza che tutta la fa trepidare, s'abbranca ~l banco, s'inginocchia, e, come trascinata dalla dolce onda sonora che fa echeggiare il tempio, coi lagrimoni alle gote apre la bocca e tenta ca"l}tare anch'essa col popolo. Oh Dio! La voce chiara, squillante si unisce .al coro delle altre, senza stonatura, senza tremolìo... Era tornata la sua voce, tornata improvvisament~. Fuori di sè per la giÒia piange a dirotto ; si tasta la bocca, interroga i vicini, per assicurarsi di non essere vittima di un sogno, di una strana illusione. - Siete matta, voi - le dice un signore tacete: non vedete che è esposto il San- tissimo Sacramento? _- Ma sì, sì par!o: son proprio io che parlo, che canto. - E smaniava e piangeva, in una indescrivibile agitazione. Arrivano intanto i parenti ed, a loro volta, non rinvengono dalla meraviglia a quel cam– biamento, che non era il solo fatto straor– dinario nella povera malata. Avviatasi per uscire, camminava ora speditamente senza bisogno d'appoggio; non sentiva più alcun malessere. N è piccolo fu lo stupore deÙe molte conoscenze di Moncalieri, nel veder ritornare arzilla ed allegra la povera signora Salengo– Busso, da lungo tempo ritenuta da tutti come perduta. La guarigione della signora Salengo fu non soltanto piena ma duratura, tanto che con– tinua a stare veramente bene, sempre rin– graziando la Consolata. ~elazioni oompendide di grazie reoen'i DELLE QUALI FU CHIESTA LA PUBBLICAZIONE Torino. - 0PESSI ~ARGHERITA di 26 anni, òa quattro anni soffriva di bronchite e pleurite, a cui dopo tre altre malattie speciali, si ag– giunse la metroraggia, aggravando le malattie pettorali e riducendo la giovane donna in istato che il valente dottore curante stimò disperato. La Opessi si vota alla Consolata pro– mettendole una messa, ed incomincia, nella maniera migliore a lei possibile, i nove sabati. Subito cessa la metroraggia; cessa la tosse, diminuisce il catarro bronchiale, cosicchè prima ancora che i nove sabati fossero trascorsi, la povera sofferente si -trova guarita e viene giu– l~va al santuario a compiere il suo voto. Ciriè. - « La nostra bambina Concetta, di 16 mesi, nello scorso giugno fu all'improvviso colta da paralisi. Le rimase storta la bocchina, storto l'occhio destro, da cui uscivano conti– nuamente lagrime e che il caro angioletto te– neva aperto anche dormendo. Il dottore provò per ben tre volte. ad applicare la scol'lsa elet– trica, ma fu tutto inutile. Che fare? Angustiati in sommo grado, ci volgemmo alla cara Mamma Consolatrice, promettendo di fare una piccola offerta al suo santuario di Torino. Ed ecco che, sebbene indegnissimi, la Madonna.SS. ci esaudì, e quasi senza che ci accorgessimo del come e del quando, la nostra Concettina guarì, senza serbar traccia del grave malore, e per di più ora è sempre di buon umore, mentre prima spesso piangeva. Grazie a Colei che, dopo Dio,

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