Missioni Consolata - Giugno 1902

86 1ll eo.,solata dell'antico sarcasmo, gli saliva dal petto come una vampa di furore: era umiliaz~one, invidia, odio, desiderio. Quella povera gente rozza ed ignorante, era dunque più fortunata di lui, se aveva la confortante certezza d'un al di là felice..... Il maligno spirito intanto fremeva. Come? l/ostinato peccatore, cosi bene da lui arreti– cato nei suoi lacci infernali, li avrebbe ora forse rotti un giorno o l'altro? Una preda di cui egli si teneva così sicuro, gli sarebbe per avventura sfuggita?- E pieno di rabbia infernale, presi seco sette spiriti più maligni di lui, strinse vieppiù d'assedio quell'anima, circ;)uendola veramente 'come un ruggente leone. Se l'Arnaud non trovava riposo nel suo letto per un'acuta punta di rimorso, oppure se sotto l'impressione di un pensiero, di una circostanza qualunque provava un vago de– siderio di mutar vita, Satana con una se– greta e perfida voce gli rinfacciava d'essere divenuto un vigliacco, un imbecille; ovvero lo eccitava 'alla disperazione, mostrandogli come · impossibile il rompere le abitudini e ottenere perdono. · Più tardi l'Arnaud confidò a persone de– gnissime di fede che in quel tempo il de– moniò prese a comparirgli in forma visibile, promettendogli longevità, onori, ricchezze, soddisfazioni d'ogni genere, purchè egli·non pensasse in alcun modo ·a convertirsi. Il che, tanto più 'trattandosi d'un ·adepto dello spi– ritismo, non ha nulla d'impossibile nè di strano, nemmeno secondo le odierne teorie' delle scienze .cosidette psichiche. Checchè si fosse di queste visioni, è certo che lo spirito delle tenebre, permettendolo Iddio, prese ad esercitare sull'Arnaud una forza morale ed anche materiale violentissima, spingendolo ad azioni inique quasi suo malgrado, e ten– tando più volte di ucciderlo, ora facendolo precipitare da una scala, ora facendolo in– ceppare in pericoli per le vie, ora ponendolo a rischio di essere asfissiato in letto. Buon per lui che c'era chi pregava per la sua salvezza. È a sapersi che l'Arnaud, ateo e libertino, ben conoscendo il proprio torna– conto, teneva al suo servizio due pie e costu- matissime domestiche, , certe Guglielmotto Caterina ed Anna Cerutti, le quali giorno e notte pregavano per lo sciagurato loro padrone, raccomandandolo specialmente a S. Anna ed alla Madonna sotto il titolo della Consolata. Pregava poi certo dal Cielo la madre dello stesso Arnaud, donna piisl'}ima, la quale prima di morire s'era da lui fatto promettere che avrebbe ogni giorno recitato una preghiera al suo Angelo custode, cosa ch'egli, per rispetto ed amòre figliale, avev,a fatto fino all'età di 35 anni, sebbene da gran tempo avesse cessato. di credere agli angeli ed ai santi. Una delle azioni malvagie a cui ora il de– monio lo spingeva fortemente in certi accessi di morboso furore, era quella di uccidere le due serve. E più volte difatti, impugnata la rivoltella, il tristo padrone fu sul punto di freddarle; ma nell'atto di far scattare il gril– letto si sentiva impedito da una forza miste– riosa..... Era la Consolata, !'-antica nemica, che veniva col serpente infernale a nuova, singolare tenzone, il cui esito finale non po· teva così più restar dubbioso. Il 20 Giugno del 1867, l'Arnaud trovan- . dosi a Torino passò davanti àl nostro san– tuario, vide la ressa della folla ed entrò cogli altri, tanto per vedere lo spettacolo. Si te– neva il discorso : ne udì alcuni periodi, poi fu preso da tanta agitazione che s'affrettò ad uscire dal tempio. Ma la battaglia fer-– veva tra il Cielo e l'inferno e-quello era un giorno troppo solenne per non essere decisivo. Attratto da una forza irresistibile, l'Arnaud tornò nei pressi del santuario all'ora. della processione; la mirò a sfilare e. un'idea fissa prese ad occupargli la mente. Infine, anche storicamente, non si poteva negare che quella donna (cosi egli chiamava Maria SS.) avesse esistito. Ora se da tanti seéoli Ella era pre– gata, benedetta, lodata; se migliaia e milioni di uomini, fra cui perfino dei miscredenti, proclamavano di avere da Lei ricevute grazie e favori, poteva ben darsi che quella donna fòsse qualche cosa di più che una semplice mortale..... Rientrò nel santuario peritante, in preda

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