Missioni Consolata - Giugno 1902
93 : ~ottor Mossà piu :: ebbe a rip~t~~ :re del ra:=on amiche. o con paren:i Un miracolo soltanto pòtrebbe guarire quésto sempre viene al santuario. Nel 1900 anche poveretto! -- Nuove cure si tentarono in se· Angelino vi fu condotto, o meglio portato, guito all'Ospedaletto infantile di Torino, ~a con non lieve disagio. Nell'assoluta impossi- purtroppo collo stesso esito e collo stesso bilità in cui egli si trovava di reggersi, se responso . finale. Il povero Angelino, dichia- avesse dovuto compiere tutto il tragitto sulle rato inguaribile, fu munito di un bustino · sue grucce non avrebbe certamente potuto ' ortopedico p~r l'anca, di un adatto appa- sostenere quella fatica, nè in mezzo a·tanta racchio per la gambà. e di due grucce; triste confusione sarebbe mai arrivato alBantuario. corredo per lui nell'età che dovrebbe essere Egli fu dunque portato continuamente in tutta gioia, tutto moto! braccio, ora dalla sua mamma Caterina ed· Che schianto per i genitori, il vederselo ora dalla nonna Giuseppina. Alloro ingresso ridotto così! Essi soffrivano più assai del nel· santuario un sussurro di simpatica com- bimbo, perchè se questi, colla provviden- miserazione si levò tra la folla ·che circondava ziale spensieratezza dell'infanzia, poteva ta· la statua della Vergine collocata sull'alto lora ridere e divertirsi, ai parenti l'allegria suo trono, ed il cui volto era soavemente del loro Angelino non faceva che mutar dolore. soffuso di luce celestiale tra le cento fiam- V'ha difatti qualche cosa di raffinatamente melle dei ceri riverberate dagli ·ex-voto d'ar- amaro nel dover pensare : - Povera nostra gento e d'oro. -Portano un fanciullino ma- creatura iimocente! Canti, scherzi, ti trastulli lato, lasciate passare - sussurravano special- perchè non conosci il tuo miserabile stato, mente le donne, impietosite - poveretto, perchè non puoi comprendere ancpra quale che faccina patita! Chissà che la Madonna disgraziato avvenire ti si prepara. gli faccia la grazia: ogni anno succedono mi- ~a che davvero non ci fosse piu una spe- racoli il giorno d'oggi..... Io vorrei, povero ranza qualunque di guarigione? Un piccolo cuore! barlume, almeno, di speranza? I coniugi Rita Tra questi bisbigli, tra sguardi eloquenti dopo gl'inutili esperimenti, credevano certo di chi non voleva rompere il raccoglimento, alla parola degli uomini della scienza; erano Angiolino passò, e fu collocato dav~nti alla anche pers·uas( che essi avessero scrupolosa- statua benedetta. La mamma sua lo soste- mente fatto e tentato tutto quanto era urna- neva, tenendoselo stretto colle braccia .pas- namente possibile, prima di pronunciare la sategli sotto le ascelle, delicatamente. Cento dura sentenza. Ma il cuore interessato non occhi erano a lui intenti, tra cui molti vellut- si acquata ·neanco alla più rigorosa dimo- tati, irrequieti occhi di bimbi, a cui le madri strazione scientifica; nel muro che la ragione avevano accennato il malatino. Dalla folla . innalza colle sue formidabili argomentazioni stipata in ogni angolo del tempio, dallo stesso per chiudere l'adito alla speranza, l'amore andirivieni dell'onda immensa di gente ri- scopre . sempre un lato debole, una deficienza mutantesi con assi.dua vicenda, si sprigio- in cui aprire una piccola breccia. nava un alito divino di fede e d'impetrazione; - Via, si dissero il babbo e la mamma intorno alla statua, su per l'aria impregnata d'Angiolino, se la Madonna della Consolata dall'acuto olezzo dei fiori, la preghierà saliva volesse! - E un bel giorno Le votarono il più fervida, più intensa. disgraziato loro figliuolètto: -Per tre anni Anche il povero Angelino pregava. La lo vestiremo d'azzurro, se per intercessione nonna avevagli detto: - ·Recita tre Dio ti vostra, o Maria SS., egli riacquista l'uso delle salvi, ma ben di cuore, affinchè la Consolata · gambe; se potrà lasciare queste grucce ma- ti faccia guarire.- Ed egli giunte le· manine, laugurate, ve le offriremo come un trofeo ~ col viso rivolto a quello della Vergine, andava della vostra misericordia. · !;lcandendo divotamente le parole della. salu· Ogni anno alla festa della Consolata la tazione angelica, come un vero serafino in- . . . ' . . '
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