Missioni Consolata - Maggio 1902

1!1 8of1so{ata 71 Madonnina in scagliola, che sulla fragile sua colonnetta di terra cotta resistette ad una furia di proiettili valevoli ad atterrare un colosso di bronzo, furono fatti così umana– mente inesplicàbili, che forzarono anche i meno inclinati alle pie esaltazioni a ricono– scere un intervento celeste nel frenare la furia devastatrice del flagello. E coip.e una mamma che si piace a moltiplicare i segni della sua presenza, a -farsi tutta a tutti i suoi figliuoli diletti per meglio attirarsene i .cuori, la Vergine SS. su ogni angolo di Torino, su cittadini d'ogni età e d'ogni ceto fece luminosamente spiccare la sua prote– zione. Si può dire che quante persone fra noi ancora ricordano lo scoppio della polveriera, tutte hanno qualche interessante aneddoto da narrare, quale prova convincentissima che la Consolata arrestò, per così dire, a mezza via il corso del disastro, forzando quasi le fiamme a rispettare l'esca preparata· è che già stavano lambendo nei barili, allineati quale un'~l~da di barbari pronta al saccheg: gio ed all'eccidio. Tutti 'i più importanti avvenimenti so– gliono essere tramandati:ai posteri mediante pitture ed incisioni · éom~emorative. E dal 1852 ci so~ò' pervenute diverse rappresen– tazioni più o menò artistic~e, ricordanti lo scoppio <iella polveriera. In quasi tutte cam– peggia' in alto luminosa la Consolata, che ai cittadini terrorizzati, fuggenti,- colla· sua p~e­ senza 'dièe: - Arrestatevi; la. cagione del vostro scampo è in mezzo a voi. All'incisione già riportata nel' ,periodico dello scorso. mese, un'altra oggi ne aggiun– giamo, la quale è uno stupendo e vivo com· mento· a quanto noi siamo fin qui venuti dicendo, e meglio di ogni altra del tempo rispècchia l'universale sentimento dei tori– nesi in quei momenti. Quest'incisione, che è l'esatta riproduzione d'una litografia a penna eseguita immediatamente dopo il disastro (v. pag. 69), fu distribuita quale ricordo del mese mariano fattosi in quell'anno con grande concorso nella R. chiesa di Santa Cristina, ed andò a ruba fra la cittadinanza. Nel nostro Santuario poi il maggio del1852 fu tra i più caratteristici e memorandi, sia per l'affiuenza straordinaria e divota dei vi– sitatori, sia per l'entusiasmo con cui vi si cantarano le lodi di Maria SS. I ricoverati del Gottolengo che il disastro aveva cinti dell'aureola di beniamini della Consolata, of– frirono uno spettacolo che strappò le lagrime a più d'un ciglio non solito ad inumidirsi per religiosa commozione. In un'interminabile processione, di cui nessuno aveva visto l'e– l$uale, essi, quanti erano in grado di compiere il breve tragitto, bellamente divisi ed ordinati in famiglie sfilarono, e mossero al Santuario per cantarvi l'inno del ringraziamento. · Questo pellegrinaggio, a cui rimase il posto d'onore, fu preceduto, accompagnato e séguito da moltissimi altri, d'istituti, di congrega– zioni religiose, d'intere famiglie patrizia e popolane, solenne, indimenticabile plebiscito 'che da secoli si rinnova ad ogni sventura dell'alma città nostra, perchè ad ogni sùa sventura essa trova ' ristoro e sollievo -'nella suà Madre delle Consolazioni. Il ricordo del passato, rinfrescato :nella testè celebrata cinquantenaria commemora- . ziòne, ci sia sprone ad approfittare del tempo propizievole _del maggio novello, schiudèntesi quale mistica oasi alla nostra pietà. Salgano rinnovate di nuovo ardore le suppliche no· stre alla Vergine benedetta, e' quali fiori di vi'ta eterna discerideranno sopra di noi le sempre inesauribili sue misericordie. La oolonqa-rioordo·delle Figlie di Maria· ~-~- Gli splendidi fiori della terra che nel maggio profondono i loro olezzi intorno all'altare della Madonna, sono il simbolo vivo di quegli altri fiori più preziosi, che le anime buone offrono alla Vergine dolcissima sotto forma di opere belle e generose. Una di queste opere appunto è obbligo nostro ricordare in questo mese: la sottoscri– zione sempre aperta e sempre in via d'incre– mento delle Figlie di Maria, per il rivesti-

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