Missioni Consolata - Maggio 1902

1.!1 e o ., so l a t a, 67 Q * **- Dal Borgo Dora al Gottolengo è breve il passo... E al Gottolengo, reso immune dalla rovina, per evidente miracolo, si festeggiò pure la cara Madonna della Consolata. L'ambulacro d'entrata, ove si venera su modesto altarino il quadro titolare della Vergine, fu bellamente trasformato in cappella con fiori, drappi., veli e ghir– lande. E vi sfilarono dinanzi in tutto 'il giorno le varie Famiglie della Casa, cantando inni e recitando orazioni. S. .E. Mons. G. B. Ressia, Vescovo di Mondovì, espressamente venuto a To– rino, celebrò le solenni · funzioni, alle quali intervennero pure molti antiehi al– lievi presenti allo scoppio, ora parroci e canonici altrove. * * * Non mancarono ancora pubblicazioni di circostanza e Numeri Unici ad ag– giungere splendore a questa data Cio– quantenaria, e fu bene; poichè in tal modo la voce del popolo fedele e ri– conoscente alla Consolata, raccolta e registrata dalla stampa, varcherà i con– fini del Piemonte e dell'Italia per dire al mondo cattolico che la nostra Torino credente e divota, non dimentica nè di– menticherà mai le predare, celesti bene– merenze della Vergine che l'ha salvata. ~ Compendio del discorso detto da 8. E. il Card. Agostino Richelmy Due parole, carissimi, noi diciamo stamane a Maria SS. Consolatrice. Grazie! questa è la prima parola; grazie, o Vergine! Da voi riconosciamo, or fanno ap· punto 50 anni, la salute nel terribile disastro, che minacciava la nostra città. Fu grazia Q vostra se essa restò immune; fÙ per vostra ispirazione che Paolo Sacchi, novello Pietro Micca, divenne esempio di eroe cristianò. E mentre noi ringraziamo la Vergine di tanta misericordia, volgendo lo sguardo al secolo trascorso, non possiamo dimenticare un altro suo favore: la liberazione dal cho– léra, che menava così larga strage in mezzo a noi, per cui vediamo sorta presso questo santuario la colonna votiva che ricorda anche ai lontani il continuo aiuto della Consolata. Grazie , o Maria, grazie! oh come torna cara alla Vergine questa espressione di fede e di amore! Ed ella che si rattrista nel ve– dere tanti suoi figli sfuggire al suo vigi;. lante sguardo materno, si compiace d'altra parte nel mirare questi suoi prediletti To– rinesi, questi cari operai farsele intorno ad attestarle riconoscenza ed affetto. Ringraziamola dunque, ma protestiamole insieme di non voler essere degeneri dai padri nostri che la riconobbero e la venerarono sempre Consolatrice. Si, o Maria, siate Voi sempre la salvaguardia e la consolazione nostra; perchè in Voi sta riposta ogni nostra speranza. Ecco la seconda parola che rivol– giamo stamane alla Consolata. Abbiamo detto che due furono le pubbliche grazie ottenute da Maria SS. nel passato: diciamo altresì che due pure sono le grazie che da lei aspettiamo per l'avvenire. Nel secolo scorso fu il choléra, o morbo asiatico, che primo devastò le nostre contrade, e fu allontanato mercè la protezione di Marià, che più tardi sostenne Torino sull'orlo di terribile catastrofe. Ella quindi ad ogni nuovo male, ad ogni nuova insidia adatta il patro– cinio e proporziona l'aiuto. Ogni invenzione porta con sè del bene e del male, e altrettanto avvenne della polvere da fuoco, la quale, scoperta in epocaanterior.e, ebbe più larga applicazione nel secolo de– corso. Ma quanti altri sono adesso i mali che ci sovrastano col progredire delle scienze, del– l'industria e del commercio! Noi ci troviamo dinanzi a nuove, potenti energie: l'elettricità specialmente, che in un momento può tron– care il filo della nostra esistenza.

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