Missioni Consolata - Maggio 1902

Q perdere un migliaio di lire. Alla ,sc-ena tro– vavasi presente una di lei sorella, la quale si rivolse alla Consolata, caldamente pregandola ad impedire tanta jattura. Ed ecco che uno dei buoi già steso a terra e prossimo a spi– rare, solleva il capo, a pocò a poco sgonfia ed infine si rialza; l'altro si rimette anch'esso prima che gli sì possa apprestare l'ammoniaca, rimedio usato in tali casi. Borgaro Torinese. - La bambina VARÉrro TERESA, di appena 11 mesi, fu colpita da meningite, che il dottore giudicava doverla ne– cessariamente rapire. Raccomandata alla·Con– solata, la bimba migliorò nello stesso giorno, e presto fu ridonata salva a sua madre. Compendiamo una lettera da S. Josè di Ca· lifornia. - « Scrivo a nome di un giovane americano, FRANCESCO HoGAN. Pittore di pro– fessione, lavorando un giorno sopra un palco, si slanciò per trattenere una bimba in pericolo di cadere dal medesimo; cadde invece :egli stesso malamente, spezzandosi la spina dorsale e tre co.çte dalla parte destm. I valenti dottori subito chiamati per telefono, temevano altresì che vi fosse rottura dell'intestino ed altri guasti per cui da un istante all'altro dovesse prodursi un'interna emorragia. Avvertirono perciò i -genitori dell'Hogan èhe, se credevano, gli" facessero amministrare i SS. Sacramenti, essendo oramai brevissima la sua vita; il che fu fatto con pieno assentimento del povero giovane, ottimo cristiano, rassegnato ai voleri di Dio. Mentre parenti ed amici lo assistevano desolati, una· pia persona gli suggerì"di rac– comandarsi alla Consolata di Torino, e tutti con lui si unirono nell'invocarla. Subito inco– minciò la grazia, o meglio il miracolo. Il ma– lato migliorò alquanto; due giorni dopo, in un nuovo consulto, i dottori incominciarono a sperare scongiurati i temuti gravissimi danni interni, e fasciato secondo le più rigorose regole dell'arte medica, l' Hogan fu portato all'ospedale, affioche fosse sotto la diretta sorveglianza dei dottori. Frattanto si conti– nuava a pregare la Consolata per lui, affine di ottenergli la completa guarigione, e dopo qualche settimana vedendolo in continuo mi– glioramento, compio a suo nome il voto fatto alla Consolata pregando di pubblicare questa guarigione miracolosa. « A. DAMONTE »- Milano. - « Per una seria malattia, conse– guenza di un disgraziato accidente, due distinti dottori specialisti avevano dichiarata impossi– bile la mia guarigione senza un'operazione delica– tissima. N_on sentendomi il coraggio di assog– gettarmi alla medesima, il mio caso sarebbe stato disperato, senza il pietoso aiuto della Vergine Consolatrice. A Lei ricorsi promet– tendo un'offerta, ed alle mie -preghiere tenne presto dietro il miglioramento delle mie con– dizioni ed infine guarii perfettamente senza operazione alcuna. • « C. DuRANDO-CORTI ». Torino. - «Nello scorso novembre mi tro– vavo oltremodo desolato ed affiitto per un 79 contrasto riguarJante la mia vocazione reli– giosa; la mia causa poteva dirsi perduta, ob– bligandomt a tornare al secolo. Un'unica spe– ranza mi rimaneva nt~lla Consolatrice degli affiitti. Recatomi al Santuario vi feci la santa Comunione, scongiurando la Vergine benedetta a soccorrermi nell'angosciosa circostanza. A Lei ben vengono attribuite le dolci parole: In me speret qui desperat. Come per incanto le cose cambiarono in pochi giorni, ed io tor– nato tranquillo ai miei studi non cesserò di ringraziare la Vergine SS. _ - « Chierico CASIMIRO BoNZO ». Buenos Ayres.- «Avevo due figli, uno sui 25 e l'altro di ~9 anni gravemente presi da tifo~ Ero desolatissimo, vedendo il male non cedere alle cure e quasi disperato, quando mi capitò nelle mani il bollettino La Consolata. Esso-mi indicò la via che dovevo prendere e rianimò la morta mia speranza. Alla Consolata di Torino votai i miei figliuoli, -e li ebbi gua~ riti. Mando L. 10 con preghiera che mi si spedisca il periodico. « RUFINO PANCRAZIO ». Bra. - BERTELLO MARIA è colta da una furia di sangue ad una gamba. La cura pareva promettere un buon es1to, quando in capo ad un mese sopravviene l'erpete. Tutta la pelle si coprì di bolle rossastre, coperte a loro volta– di scaglie furfuree e il male s'aggrava al punto che n -medico dichiara l'arte oramai impotente a guarirlo. La famig-lia dell'ammalata in tanta distretta scrive ad una parente di Torino af– finché venga a· pregare nel nostro Santuario, – mentre essa devotamente si unisce da·Bra alle suppliche rivolte alla Consolata. La grazia si ottiene ; la Bertello in poco tempo guarisce perfettamente. Torino. - « Di tutto cuore ringraziamo la Vergine Santissima della Consolata della grazia insi~ne implorata e, dopo lunghi mesi di ine– narrabili ansie, ottenuta, nella guarigione da malattia gravis;ima di tifo complicata con pol– monite doppia e miocardite. « JENNY E LOUIS DE PONTVERRE ». Donato (Biella).- La ved. BOTALLA-PERETTA LuciA, di anni 75, essendo stata ci1·ca due anni fa colpita da apople.ssia, aveva la metà del corpo paralizzata, cosicchè le riesciva impos– sibile muoversi senza essere da una parte so– stenuta da una persona e dall'altra appoggiata ad un bastoncino. Fu raccomandata alla Ver– gine Consolatrice, per ottenere che almeno potesse guarire tanto da esser capace di passare senza aiuto d' altri dalla stanza da letto ad altra attigua. OttennE! tal grazia, ed ora può camminare liberamente e recarsi per casa dove desidera senza l'appoggio di alcuno. In ringra– ziamento fa celebrare una messa. Beinasco. - La bimba BOTALLO CAROLINA, l di tre anni, dopo aver molto sofferto per la - cosidetta rutfa, fu da questa malattia presa negli o~.chi. Per sei mesi non potè aprirli, co– sicché i dottori stessi temevano che le si fos-

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