Missioni Consolata - Maggio 1902

78 la - eo.,solata QQ~~~a~~~~~~~~~~·as~~~~~~~--~--~ ferta al Santuario, se mi ·fosse conservata ancora la mia buona madre. Le. Vergine SS. si degnò di esaudirmi pienamente. « D. CARBONATTO PIETRO, Maestro ». Torino.- Lucco BARBARA d'anni 35, in fine del giugno 1901 è colpita da polmonite; il medico curante e due altri chiamati a consulto, dichiarano il caso disperato. La Lucco non si perde d'animo, sperando che la Consolata faccia · ciò che è impossibile agli uomini. La sua preghiera è esaudita, ella guarisce e dopo due mesi ritorna a piena e perfètta salute. Torino. - CRESCIOLI EMILIANO, d'anni 20, studente, fu colpito da terribile tifo il1°aprile 1901. Dopo 12 giorni di febbre altissima, la sera del 12 appunto, il dottore disse chiara– mente·: - Povero giovane! Stanotte se ne andrà! - La mamma e la famiglia tutta, al colmo · del dolore, invocano la Consolata e mandano al Santuario perchè di buon mattino si celebri una messa per il caro malato. Cosa mirabile! Dopo la messa, la malattia che tro– "l!'avasi nel suo stadio più acuto, tronca im– provvisamente il suo decorso. Il dottore, sor– preso, il mattino stesso è costretto ad escla– mare:- Questa è straordinaria! -Il guarito dipinse un quadro votivo e l'offrì alla Vergine in pegno della .sua grande riconoscenza. Torino. - BossoLA LUIGI, d'anni 10, d'a tre anni era in cura per una tubercolosi ossea aUa tibia deRtra. Camminava colle grucce, d'estate a casa, d'inverno all'ospedale. I dottori dice– vano che forse in cinque o sei anni il povero ragazzo sarebbe guarito. Ma la mamma non ne poteva più di verler soffrire il suo figliuolo. Lo raccomandò caldamente alla Consolata, e ne provò subito la protezione. Luigino nel corso d'un anno potè depone le grucce, aver la gamba sgessata e·quasi guarita, restandogli più soltanto in essa una debolezza, che si ha piena fiducia debba presto scompariré. Castagnça (Novara.). - ANGELO BozzALLA· BONDIO' era stato curato nel .nostro ospedale di S. Giovanni da una grave ed invecchiata pleurite. Prima di riì:nandarlo al paese, i sa– nita.ri gli fecero le più severe ra~comandazioni, ammonendolo che il pericolo di ricaduta esi– steva sempre. Ma, come spesso succede, quando il Bozzalla-Bondio -si trovò alquanto rinfran– cato in salute, trascurò le assidue minilziose attenzioni igieniche. Ed ecco da capo le pun– ture, la tosse, i brutti sintomi dell'antico male. Un fratello dell'ammalato, notandone le nuove deplorevoli condizioni, sentiva di giorno in giorno Clrescere l'ansia e lo sc01;amento an– goscioso. Nella famiglia già tre persone erano morte in giovane età per la stessa malattia; l'Angelo era padre di quattro bambini, senza altra risorsa che un lavoro divenutogli impos– sibile. Anche circostanze d'altra natura si univano ad aggravare il dolore del buon fra– tello, il quale non trovò miglior rimedio che il porre la causa assai complicata nelle màl).i di ·Maria SS. Consolatrice. , . Ad insaputa di lui abbonò il caro malato al nostro periodico. Questi, sebbene non troppo dato alle pie letture, prende e legge... Quanti affiitti da malattie d'ogni genere sono guariti, per intercessione della Vergine! Anche lui fa voto di un cuore d'argento se riacquista la salute. Ed ecco che la Consolata pietosamente interviene, e lo esaudisce in modo che egli riconoscente adempie alla fatta promessa. Pilar di S. Fè . (Repubblica Argentina). - « Il giorno 29 agosto 1901 fui assalita da una malattia· che mi ridusse quasi agli · estremi. Mio marito, al colmo della desolazione per il mio misero stato, ebbe un'ispirazione. _Egli mi disse : Se la Consolata ti guarisce, ti per– metto di abbonarti in perpetuo al suo periodico. La Vergine SS. avendo esaudite le pre~o:hiere innalzatele fin dal principio del mio male, io ho la'doppia gioia di esprimerle pubblicamente la mia riconoscenza, e di considerarmi come perpetua abbonata e lettrice del Bollettino"che ne narra le infinite misericordie. « REGINA, DEMATEIS-MARTIN :;. Colonia Susana ( S. Fè - Repubblica Argen– tina). - FESSIA FELICE di Strambino, da 20 anni residente in America e padre di quattro bambini, ebbe nel gennaio 1900 il .minore di essi, di 10 mesi, ridotto in fine di vitq. Il povero piccino non poteva più digerire il latte e tanto meno altri alimenti, cosicchè era dive– nuto un vero piccolo scheletro; per i dolori che sentiva piangeva continuamente in modo straziante. I rimedi a nulla giovavano; i po- ' veri genitori più non potevano reggere allo schianto del cuore. Il padre ebbe un dì l'ispi· razione di votare la creaturina alla Conso– lata, di cui egli legge mensilmente le grazie nel Periodico. Ed ecco che subito il malatino cessa le grida angosciose, può prendere un poco· di latte, ciò che non aveva fatto da 25 giorni, e s'addormenta. Quello fu il felice principio della guarigione veramente miracolosa, di cui il Fessia pubblicamente ringrazia la Consolata, facendo celebrare due messe al Santuario. Torhio. - BECHIS MARIANNA, quarantenne, dall'Agosto del 1901 soffriva atroci dolori in– terni al ventre; temeva fortemente fossè un tumore, giacchè sentivasi un ingombro nei visceri. Pa.ventando oltremodo i dolori ed i · rischi di un'operazione, ricorse con una novena alla Consolata. In breve i dolori diminuirono sensibilmente e dopo un mese cessarono quasi affatto; perciò la Bechis volle subito com– piere la promessa fatta alla Vergine offren– dole la sua bella croce d'oro di sposa. Berra. - Due buoi, i migliori della pos– sessione della signora GABRIELLA GARESSIO·_ STEFANATI, dopo aver mangiata a sazietà erba medica in vegetazione, si erano abbeverati, il che produsse nel loro corpo un fermento così grande da enfiarli enormemente. Il colono disperato corse ad avvertire la propriet~ria che i due animali stavano per mol'ire. Ella ne fu costernatissima: in pochi minuti pòteva

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