Missioni Consolata - Maggio 1902
lJl <Zo~so(ata , 77 QQe~~~~~·~,~~~~mh~~~~~~~o regolatrice tracciata sul . legno ed a cui deve . arrefjtarsi la lama della sega; continua perciò a .spingere in avanti ·colla mano...., In men che non si dice, il meccanismo forte e cieco 'morde coi terribili denti acut! la mano ad· dentrandosi per parecchi centimetri nell'e· minenza tenar alla base del pollice, e ne re· cide nettamente due muscoli: l'apponente ed - il fiessm·e. Il sangue spiccia copioso dalla grave ferita : presto, presto al soccorso! Ah; quella linea sottile che il povero ope· raio.ha perduto di vista per un istante, quale immagine viva e parlan~e del nonnulla da cui spesso dipende la nostra incolumità, la nostra stessa. vita! Guai se continuamente non éi assiste il Cielo ! Si comprime la mano del povero operaio per arrestare l'uscita del sangue; intanto arriva sollecita l'opera d'el chirurgo, che cuce l'arteria, poi i muscoli recisi. La sutura pare egregiamente riuscita; si spera che la cica– trizzazione sarà rapida, e che il Canuto non . ·avrà a protrarre il forzato ripos~ al di là del normale in simili casi. Ma, trascorse ventiquattro ore, la mano ed il braccio enfiano enormemente: sono i sin· tomi di un'infezione. Il frangente è terribile: bisogna ad .ogni costo impedire che il virus· micidiale infetti tutto il sangue, irrimedia· bilmente. I dottori parlano tra loro di am- . putare la mano; per salvare il braccio, tutto i! corpo..... Il disgraziato operaio si dibatte tra due partiti egualmente fatali: lasciarsi amputare i. la mano vuòl dire ridursi invalido al lavoro ; rifiutare. l'operazione vuoi dire correr l'alea tremenda d'una morte prossima, crudele.' Dio, Dio pieta ! Che fare, che cosa decidere ? Nella famiglia del Canuto è, per sua·for- ~ tuna, radicata la divozione alla Consolata; , una figliuola di lui da tre anni fa l'offerta mensile di.una lira per i lavori del Santuario. · Una profonda fiducia si sveglia nel cuore del povero ammalato: è la Madonna che deve trovare un'uscita alla posizione terribile fn cu.i egli si trova, impetrand~gli di guàrire senza l'amputazione. . Prega coUa famiglia ; intanto si oppone energicamente ad ogni taglio della sua mano, e ·manda a chiedere una messa all' altare ' della Consolata. V effetto aspettatò non tarda a manifestarsi; le condizioni del malato mi– gliorano; l'infezione non si aggrava, non si estende, ma esaurisce il suo germe fatale per mancanza d'alimento. Il Canuto riebbe e conservò complet~mente sano ed intero il braccio, strumento del lavoro onorato che gli dà il pane; e nel cuore sentì un grande accrescimento di fede nella Provvi· denza e di af{etto figliale verso la Vergine SS., che cosi sovente ne è la Ministra pietosa. UN BEL FIORETTO PEL MESE DI MARIA facilmente praticabile da tutti i nostri lettori è quello di procurare entro il mese di maggio un nuovo abbonato a questo Periodico. È im· po~;sibile legger le grazie della Consolata e non sentirsi animati ad invocarld. Ogni nuovo let– tore sarà un divoto che avremo condotto ai piedi di Maria, la quale non mancherà di rimerita1·- cene con qualche grazia. · Q -l'IIIIP p ~elazioni compendiate di grazie recenbi DELLE QUALI FU CHIESTA LA PUBBLICAZIONE Buttigliera d'Asti. - GIUSEPPE CoTTil<'O, di anni 69, cadendo, puntò a terra la mano destra per diminuire il colpo !iella caduta. Disgra– ziatamente però la mano sotto il peso del corpo, si torse così che · fu affatto slogata e dilitorta la giuntura dell'avambraccio . N on ostante i dolori atrocissimi che prova, il bravo vecchio, invocando la.Consolata, s'afferra colla mano sinistra la destra e stirando!a, .fregan– dola, premendola riesce a far rientrare l'òsso nella sua cavità naturale. Compi~a la non facile operazione, sviene. Il chirurgo chiamato di poi constata con meraviglia che essa~ pie– namente riuscita e che ogni cosa è a posto, e ·si rallegra col Co t tino che abbia così prov– veduto a riparare subito i danni della grJ!.:ve distorsione, che avrebbero potuto essere se– riissimi e non così facilmente evitati, se al– quanto si fosse aspettato. ·Busano Canavese. - « La mia povera ma m~ ma, vecchia di 76 anni, già tormentata da un cancro alla faccia, dopo una caduta seguita da tremenda riNipola fu dal dottore curante dichiarata in prossimo pericolo di morte. Il 3 gennaio p. p., le furono perciò ammiJ;J.istrati i SS. Sacramenti. In questo frangente io feci voto a Maria SS. Consolatrice di fare un' of- .-
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