Missioni Consolata - Maggio 1902
)11 e o fl s o l a t a 75 •aiili •aiei ~-~;;;;;;;=--==-o Intanto la: fatale notizia dello stato dispe– rato del Marchetti s'era sparsa fra i suoi conoscenti ed amici, i quali meritre con ogni gentile industria cercavano di sollevarlo nelle sue angoscie, trepìdavano di avvertirlo del– l'urgente pericolo in cui si trovava. In quelle dolorose distrette un nobile pen– siero, più che dalla mente, uscì dal cuore della piissima regina Margherita, alla quale il Marchetti fu istruttore nella musica. Le– gata a lui di affettuosa riconoscenza, l'au– gusta Donna apprestò al morente artista il conforto più vero e santo, il solo che ancora potesse rallegrarne l'animo come una soave music.a, preludio delle eterne armonie. .S. M. fece informato di quanto occorreva il degnissimo parroco della vicina chiesa di S. Maria Maddalena, il molto Rev. P. Vir– gilio Carones dell'ordine di S. Camillo, ed a lui affidò la delicatissima missione d' intro– dursi presso l'illustre infermo per l'assistenza corporale, affine di apportargli insieme la sa– lute dell'anima. N ella chiesa di S. M. Maddalena in Roma sì venera, sotto il titolo di Madonna della Salute una miracolosa effigie che, come i no– stri lettori ricorderanno, può ritenersi quale una copia della nostra Consolata. Anche da– vanti a quella taumaturga immagine si era nelle feste principali della Vergine cantata la Salutazìone Angelica sulle note soavissime appostavi dal maestro Marchetti; e Maria SS. si disponeva a retribuirlo d!llla pia fatica da lui durata per onoraria. Il parroco, grazie ai buoni uffici dì S. M. la Regina, fu ben accolto dal maestro, ed in– trodottosì ben presto nella sua amicizia e con– fidenza, quando vide stringere il tempo nè rimanere più adito alcuno ad.umana speranza, gli presentò la dolce immagine di Colei che è arra ai suoi figli di eterna salvezza. Il Marchetti fissa gli occhi nel viso celestiale della Vergine, è attratto irresistibilmente dallo sguardo materno di Lei che pare invi– tarlo a gettarsi nelle sue braccia; mira il Bambino Gesù che alza la manina in atto di benedirlo ed è commosso dal fondo del cuore. I suoi occhi si bagnano di lagrime e brama di ricevere subito il sacramento della peni– tenza, di accogliere nel suo petto Gesù sotto le specie eucaristiche. Le sante opere sono compiute colla gioia più viva. Esultano gli amici veri dell'illu– stre musicista, lodando e ringraziando la Vergine, e mentre lE! celesti schiere intuo– nano la salutazione Angelica, egli spira nel bacio del Signore, lasciando la consolante certezza che la grande anima sua, purificata, s'unirà per i secoli eterni ai coro inneggiante a Colei che è veramente fonte viva di sa– lute e di grazia a quanti l'amano e l'onorano in terra. del $af1tuario ~~~ Grazia recenti riferita alla sacrestia del Santuario QUADRI VOTIVI PORTATI IN FEBBRAIO N.37, IN MARZO N; 39 Torino. -Attorno alla taumaturga Effigie della Consolata i ricchi marmi, gli stupendi arredi, le lampade preziose, i moltiplicantìsi doni votivi d'oro e d'argento, formano come altrettante pagine d'una storia gloriosa che da secoli si va componendo anno per anno sotto la mano di Dio, e continuerà, a Lui piacendo, nei secoli venturi. Ma accanto a .questa nobile storia, intorno alla benedetta Immagine si svolge puré ciò che 8i potrebbe chiamare l'umile cronaca gior– naliera o il diario della Casa di Maria SS. Le parole dì questo diario sono scritte colla luce e col profumo dai ceri e dai fiori: quelli bene spesso esili e smilzi, questi sovente riuniti in poveri mazzi senz'arte. I fiori oliscono per qualche ora e poi chinano la corolla appassita; i ceri rapidamente si consumano: gli unì e gli altri non lasciano della effimera loro vita altra traccia se non un lieve, evanescente effiuvio.
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