Missioni Consolata - Aprile 1902
1!1 8o11solata 59 QB~~~~~,~~~~~~~~~~~~~~~·~~BOO ziale in una spaccatura dell'uscio stesso, così grande da lasciar loro l'adito alla fuga. La statua della Madonna, com~ q1J:elle di tutta la casa, restò intiera ed immobile al suo posto. * * * Più evidente ancora fu la protezione della Vergine sulla Casa delle Maddalene. Al momento del primo scoppio le suore stavano raccolte in coro recitando le ore ca– noniche. Improvvisamente traballano i muri: porte, finestre, grate si aprono con un orri– bile fracasso tutte insieme. Una grossa statua di San Giuseppe precipita dall'alto e va in pezzi; i candellieri e quanti sacri arredi son sull'altare balzano àl suolo. Pare il finimondo. Le suore si guardano mute per il terrore, esterrefatte; si credono tutte perdute... Ma levando gli occhi vedono la statua della Ma– donna, unica tra quella confusions di rovine, starsene 1'itta, ferma sul suo piedistallo col viso raggiante di celeste bellezza, çome in atto di rassicurare le sue figliuole. Le povere religiose a Lei si affidano con una suprema preghiera, poi, come da Lei comandate, si ri– fugiano in giardino, dove il giardiniere ter- rorizzato loro dice: · - È s~oppiata la polveriera! - e accenna le dense colonne di fumo che s'alzano a poca distanza dal monastero. A quell'annunzio terribile il pensiero delle buone suore vola tosto all' infer~eria, dove giacciono c~nque ~alate gravi, una delle quali già ha ricevuto l'Olio Santo. Con pro- · ~ digiosa celerità le trasportano, sui loro ma– terassi, sotto il pergolato del giardino. Il pietoso atto è appena compiuto, quando rin– trona una seconda tremenda detonazione..... Alla scossa violentissima, rovina la travatura del tetto sui dormitori delle suore professe avanti la prima scossa. Il trave maestro del tetto piombò appunto sui loro letti e li stritolò... Don Bosco che dalla finestra della sua cameretta vide il tetto delle novizie al– zarsi in aria' e poi ricadere sull'edifizio esclamò: Povere Maddalene l Se la Consolata non le salva, sono orribilmente schiacciate ! Ma la Consolata le aveva salvate! Il capomastro sig. Bellia al momento del primo scoppio si trovava casualmente in una stanza a pian terreno nel Convento delle Maddalene. Le assi del pavimento presero a scricchiolare, qualcuna s'alzò sconnettendosi e schiodandasi. - Mi parve, disse poi il signor Bellia, di assistere ad una scena spi· ritica; ad un certo punto credetti di spro– fondare. Su di una mensola, sullo sporto del caminetto, su di un canterano erano molti piccoli oggetti. Tutto caddè a terra o sparve per le finestre, portato via dal turbinio del– l'aria, solo alcune statuette della Madonna 1·irnasero ferme al loro posto. E la stessa cosa si verificò in tutte le alt1·e stanze del monastero. * * * Inta:nto da distinti_e prudenti personaggi, venuti alle grate del parlatorio, le suore son consigliate a rompere la clausura e mettersi in salvo... Esse rifiutano, e, fidando unica· mente nella protezione della Consolata, atten– dono il divin beneplacito. Due ore durò la tremenda incertezza, ma alla fine si volse in gioia, in riconoscenza a Maria Santissima. Messaggera di Lei parve una candida co– lomba, la quale, venuta a posarsi sugli avanzi del tetto della casa, vi stette più ore finchè venne il messo del Governo annun– ziando cessato il pericolo. Nessuna era stata tocca dai molti proiettili caduti nel giardino, e lo spavento non aveva danneggiato nem- meno le malate gravi. - .A perpetua memoria della miracolosa pro– tezione della Consolata, la Marchesa Barolo volle che si raccogliessero pietre, inferriate intere, rottami di ogni specie che lo scoppio e delle novizie: lettiere, guardarobe, ogni arredo ed ogni oggetto è spaventosamente schiacciatò, frantumato. Due suore novizie, indisposte, avevano quella mattina ricevuto dalla loro maestra l'ordine di restar coricate; ma nonostante il male ed il divieto, esse, spinte da un misteric\so, irresistibile"impulso si erano alzate e recate in coro :r::ochi minuti l aveva gettati nel giardino durante il tempo . che vi rimasero le suore, e che si conservas– sero (come in parte ancora si conservano)
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