Missioni Consolata - Marzo 1902

46 la - eo.,so(ata Qe ~ ~m cC~ O si mutò l'indomani in lieta realtà La signora l prega, la poveretta attinse una fiducia che già Nicola si trovò subitamente libera dall'enorme le veniva mancando. peso dell'accasciamento e della stanchezza Pregò anch'essa la Vergine pietosissima, ed fisica e morale, che la rendeva da tre mesi ~ entrò ben presto nel numero sempre crescente impotente quasi a pensare nonchè ad agire. dei graziati. Dopo un mese, quasi del tutto Le lunghe preghiere sue e dei figliuoli erano guarita, recò al Santuario la sua offerta e fece finalmente esaudite. celebrare una messa, certa ormai di ottenere Lucento. - SELETTO ADELAIDE, di 16 mesi, . il compimento della grazia. era presa di tanto in tanto da convulsioni. Il · Vigolo-Vattaro. (Trento) _ n nostro piccolo 10 agosto 1901 fu colpita da un accesso tale che Renzo, di 18 mesi, dopo un lungo malessere, restò per dieci minuti rigida e come morta. fu preso da febbre che raggiunse i 41o. n dot- Sebbene il dottore la desse perduta, in quei tore dichiarò trattarsi di disturbi nella dige· terribili momenti la madre pregò con tutta stione, i quali con semplici rimedi sarebbero l'effusione del cuore la Consolata affinchè le scomparsi. Ma non fu così: la febbre si rin· . conservasse la sua creaturina. Il gravissimo novò persistente e con essa le sofferenze e le accesso passò e contro l'umana speranza la agitazioni del bimbo, che più non poteva restar piccola Adelaide guarì perfettamente ; in ri- tranquillo nè giorno nè notte, gemendo in conoscenza la sua mamma offerse L. 15 al modo da lacerare il cuore. Tre volte lo pian- Santuario. gemmo come moribondo. Appena visto il caso Torino. - BELLONI-MASERA GIUSEPPINA, gravissimo, noi lo avevamo votato alla Con- quarantenne, tutta dedita al suo negozio ed solata con diverse promesse, e non cessammo ai suoi bimbi, trascurò per diversi anni certi di invocarla in tutto un mese di continuo mar-· suoi disturbi gastro-intestinali. Infine le gonfiò tirio..La sera dell'll marzo, dopo una giornata sformatamente il ventre; le si rese laboriosis- terribile, in mezzo ad una crisi più terribile sima la digestione, difficile il respiro. Un ac- ancora, noi ricorremmo, disperati, al solito curata visita medica scoprì che nei tessuti in- mezzo: la preghiera. Ed ecco il povero piccino ' testinali della Belloni si erano formate cinque espellere finalmente · dal suo intestino un pie- grandi escrescenze, in linguaggio medico chia- colo sasso delle dimensioni di una bella noc- mata fibromi, alla cui asportazione urgeva pro- ciola. Subito egli parve rinascere, migliorò cedere, per arrestare le già incipienti compii- rapidamente ed in breve fu guarito. Il dottore cazioni ed alterazioni dei tessuti. La buona riconobbe che il sassoli no, introdòttosi in corpo madre di famiglia, dovette disporsi ad entrare del piccino non si sa quando, era stata la causa all'Ospedale Maria Vittoria per la operazione, unica del grave male, il quale avrebbe anche di cui i dottori non potevano garantire l'esito, potuto farsi irrimediabile.>Pjenidi riconoscenza stante l'avanzato stadio del malo. Prima però nella Vergine Consolatrice;'mentre già abbiamo ella venne al Santuario; ai piedi della Conso· adempiutala primadellen!lstre proinesse,aspet- lata sfogò l'angoscia che le riempiva il cuore tiarno impazienti di potar compiere.. ~e- altre, al pensiero dei suoi bimbi, ed in Lei sola pose portandoci col bimbo a Torino. la propria speranza. E non fu delusa : l'ope- Coniugi PIETRO ALBERTO ed IDA PoNTE. razione ebbe un esito miracoloso, a detta degli stessi dottori. I tumori estratti pesavano in complesso 9 Kg., e benchè ne rimanessero re– liquie in cavità dove i ferri non ' potevano pe– netrare, essi più non si riprodussero, come d'ordinario succede. La Belloni un mese dopo potè riprendere il suo posto in casa ed in negozio. Offre un cuore. Torino.- PAUTAsso LuCIA, assai sofferente per una sciatica alla gamba sinistra ed impo– tente ad attendere alle sue occupazioni, si rac– comandò caldamente alla Consolata con una novena. A mezzo di questa, potè scendere dal letto, dove giaceva immobile da 15 giorni per gli acutissimi dolori, ed in un mesetto potè ritornare alle sue faccende. Fa celebrare una messa in r-ingraziamento. Sessanod'Asti. -: ROASIO CRISTINA, d'anni 40, soffriva per una flebite alla gamba sinistra da ben sette mesi, diversi dei quali passati in letto. Il dottore più non sapeva a qual rimedio ricorrere, per vincere ii male ostinato. Alcuni vicini della Roasio le imprestarono il nostro Bollettino, dove leggendo le continue grazie che la Consolata prodiga ·a chi di cuore La Torino. - CHIERA ANGELA, d'anni 71, col– pita da fierissima polmonite era stata giudicata perduta dal dottore curante, stante l'età avan– zata e la violenza del male. La famiglia della paziente si volse fiduciosa alla Consolata, colla promessa di un quadro votivo, ed. ottenne la guarigione per cui la scienza si era dichiarata impotente. Adempie con riconoscenza la fatta promessa. Torino, - TERESINA LOMBARDO, decenne, aveva un grosso tumore all'occipite, con carat– tere purulento ad intermittenza. Da tre mesi durava la cura con esito negativo; un ultimo consulto fra parecchi dottori conclude che la povera fanciulla deve morire presto per menin– gite, inevitabile, essendo le radici del tumore penetrate nella scatola ossea che racchiude il cervelletto, rammollendo e corrodendo l'osso. La mamma della Teresina, si può pensare con quale cùore, vota la figliuola alla Consolata promettendo un'offerta. La guarigione non è istantanea, ma, sia per la celerità come per la perfezione sua, presenta tali caratteri che i parenti ed f dottori stessi sono unanimi nel riconoscerla miracolosa. .

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