Missioni Consolata - Febbraio 1902

. ' ·' 22 ]li - e o· f) s o (a t a ~Q~~~·~~~~~m ·c~~~~~~~~~o gravi difetti organici, cosicchè, giunto all'età – di leva, fu ritenuto abile àl ,servi~io mllitare. Ma n!Jl 1855, trovan.dosi egli sotto le armi, dovette essere rimandato .alla ·propria casa, perchè, come si esprime il foglio di co~gedo, affetto da paralisi al braccio destro ed · ina– bile perciò a qualunque esercizio o lavoro. Memore della grazia grandissima ricevuta sedici anni addietro, il povero giovane tornò a raccomandarsi alla Consolata, con quella fede viva che egli aveva ereditato dai pii suoi genitori: ~ Oh, Madonna santissima, che già mi deste la parola nella mia infanzia, ridonatemi ora l'uso del mio braccio, ed io in riconoscenza farò riprodurre le vostre ce– lesti sembianza in una bella statua ». Con sorpresa dei conterrazzani e degli stessi me– dici militari, al cui giudizio il braccio era per sempre dannato all'immobilità, Giuseppe Barrera l'ebbe nuovamente attivo e flessibile come prima della paralisi. Fedele alla fatta promessa, egli provvide la chiesa parrocchiale di Fiano di una statua assai pregevole della Consolata. ·così, colle grazie ripetute la· Vergine SS. si degnava ribadire la catena dolcissima della pl.a servitù da cui oramai il Barrera si sen– tiva fortemente a Lei legato e che più non si spezzò. Come. abbiamo accennato, il pove– retto era di costituzione piuttosto. gracile, perciò ancora più volte ebbe occasione di ricorrere alla sua Consolata, per ottenere la liberazione da incomodi e malanni, e, sempre esaudito, moltiplicò le prove della sua figliale gratitudine intorno a Lei. Una di queste fu una bella lampada posta davanti alla statua. Giuseppe Barrera morì nel 1871, vero benefattore dei suoi conterrazzani. Poichè sebbene la divozione alla Consolata in Fiano fosse assai antica, a lui si deve l'averla rin– novellata colla sua statua, e più ancora col– l'offrire in sè stesso una prova vivente del quanto essa sia efficace. Infatti i Fianesi, come si è detto, cele– brano ora ogni anno con grande pietà la - festa annuale del 20 giugno; appena in paese v'è lin malato grave, tosto arde la lampada sacra davanti alla statua della Consolata, e bene spes§lo si ottengono dalla : bontà della ,Vergine SS. mirabili guarigioni. Ne SJiteremo una rece-nte. N el 1901 certa Vallò Maria ebbe la figli– udla Teresa 1 ~ do~icenne, in grave pericolo di perdere la vista. Presa da forte mal d'occhi nel maggio, malgrado ' le sapienti e premu- -. rose cure del dottore locale, le si formò al disopra della palpebra una specie di cancrena, che, estendendosi, minacciava di corrodere le più delicate parti dell'occhio. Si giunse ai 12 di Giugno; l'avvicinarsi della festa d~lla Cons?lata riaccese nella · povera madre la speranza di ottenere una guarigione, ritenuta oramai quàsi impossibile. · Colla figliuola incominciò e proseguì' divo– tamente la novena, promettendo alla Ver, gine SS. che ambedue sarebbero venute in visita al santuario di Torino e vi avrebbero fatta un'offerta, se l'occhio così seriamente minacciato fosse salvo. Il giorno 17 vi si notò un visi bile migJioramento ·ed il 20 si . trovava- quasi ·guarito, con meraviglia dello stesso dottore il quale, anche nell'ip(ltesi più favorevole, non si sarebbe mai aspettata una così r[tpida _e soddisfacente risoluzione del male pericolosissimo. Il 30 giugno madre e figlia vennero al nostro santuario in visita di ringraziamento. · La Consolata benedisse pure i E1ianesi e continua a benedirli in una intrapresa eco– nomica, la quale sebbene modesta, sarà al paese fonte d'incalcolabili vantaggi materiali e morali. Alludiamo alla Latteria Sociale, fondata in Fiano nel 1900 sotto il nome e gli auspici della Consolata, la cui immagine vi fu collocata nel po,sto d'onore. Mentre tante co~simili intraprese, dopo un periodo di effimera prosperità, falliscono o per specula– zioni male misurate, o per discordia di soci o per altre cause, la latteria di Fiano pro– cede tranquilla e sicura, allargando man mano modestamente la sua azienda su solide basi, promettenti, a non lunga scadenza, certi van– taggi pecuniari. Oltre ciò non v'è chi ignori quanto le imprese sociali, sorte all'ombra della religione cattolica, valgano a creare e cementare quello spirito di santa solidarietà

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