Missioni Consolata - Febbraio 1902

30 eoflSO{ata "" ~ ~ ~ .... «E questa in ogg::i è co:uta: d: 1: Bnrano (Ve~ezia). · - Stralciamo da una 11 lettera: alcuni !!lesi di soggiorno ne .a nostra cam- «Da due anni e mezzo mi trovavo sofferente pagna. a Govone (ove tra parentesi, ho fatto per gravi disturbi gaNtrico-inte.~tinali, contro porre, nella cappella attigua alla villa, un cui non giovavano cure e rimedi. Consigliata a raccomandarmi alla Consolata e ad abba- quadro coll'effigie della Consolata), la nostra narmi al Periodico, lo feci e subito ne ebbi Vittorina è ritornata in perfetta salute: ora qualche r efrigerio; ora, trascorso un anno, mangia con appetito, è grassa, colorita, non sono pienamente guarita. Mi faccio perciò do- vere di fare nota la grazia, come avevo pro- risente più alcun dolore alle gambe, fa delle messo. Mando L. 25, le quali, dedottane la lunghe passeggiate a piedi, e prima di met- elemosina di una messa, prego siano impie· tersi in viaggio. per ritornare dalla mamma gate per il decoro dell'altare di Maria SS. della Consolata. « MARIA. PIANAVIA ». adorata, che l'aspetta ansiosamente, tornò a fare un'altra·. offerta per ' il santuario, ad ascoltare divotamente una messa votiva · di ringraziamento. Sia lode alla nostra tauma– turga Protettrice, e voglia sempre continuarci prove così visibili della sua materna bene– volenza. . « CAROLINA QUINTERNO-INVERNIZIO ». ~~~!:>~~·-.,__· ~elezioni compendiabe di grazie recenti DELLE QUW FU CHIESTA LA PUBBLICAZIONE Colonia. - La nostra connazionale Eugenia Sapei ci scrive da quella lontana città della Germania, pregandoci di pubblicare: «Il mio amato consorte si trovava in gra– vissimo stato per malattia intestinale. Il dot– tore, pure curandolo con ogni sollecitudine, m:i disse che dovevo rassegnarmi a perderlo prima di un mese, non es><endovi più speranza di conservargli la vita. Udendo tali parole, io dissi subito: O Maria SS. della Consolata, Voi sola potete salvarmi il mio Domenico! Fatemi tanta grazia, ed io vi prometto di farla pub– blicare. - Da quel giorno, 8 dicembre u . s., mio marito migliorò alquanto ed in tre mesi ritornò in salute come prima. Compresa di viva riconoscenza mando L. 20 come offerta alla Consolata ». Chieri. - MARIETTA LEVJS, bimba di sedici .mesi, nell'u. s. febbraio_era stata colpita da lJronchite così violenta che in due giorni rese il suo stato disperato. I poveri genitori ango– sciati oltre modo al vedere i crudeli patimenti del loro angioletto e più ancora al pensiero di perderlo, si rivolsero alla Consolata, pen– sando che a Lei non si ricorre invano. L'in– domani stesso si notò subito un leggero mi– glioramento, il quale fu foriero faustissimo di guarigione. Non potendosi questo ad altro attribuire che a grazia insigne accordata dalla Vergine benedetta alle lagrime dei parenti, ~ssi vennero colla bimba ad assistere alla messa fatta appositamente celebrare al San- tuario. · Torino. - CASTAGNERO PRONO MARGHERITA .nell'estate del1901 si era recata a Lanzo presso una parente, conducendo seco un suo fì.~liua­ letto di 6 anni. Questi un giorno, dopo essersi divertito a far querciolo contro la ringhiera di un balcone, tanto per cambiar divertimento, s'arrampicò ·sulla ringhiera stessa. Ma avendo forse il capogiro per la posizione in cui era stato poco dianzi, precipitò al basso. La .mamma, vistolo sparire, esterrefatta esclamò: - O Madonna della Consolata, salvatemelo ! - Corse al balcone ed- oh gioia!- vede il pie-. cino, gia rialzatosi, dirigersi frettolosamente verso la porta della casa, piagnucolando sì, ma sano e salvo, e con solo qualche leggera contu– sione, .come potè constatare un istante dopo. Eppure il povero bimbo era caduto dal se– condo piauo, alto 8 m. circa dal suolo e la sottostante via, come tutte quelle dei paesi di montagna, per la forte pendenza aveva i grossi ciottoli appuntiti e scoperti dallo scolo delle acque! Torino. - ENRICI PAOLINA, secondo il voto fatto, rende pubbliche grazie alla Consolata per l'ottenuta guarigione da vomiti, che da parecchi anni la coglievano quasi giornal– mente. Sentì un subito miglioramento appen\t crebbe in lei la divozione verso la Consolata. Guarì pure da reumi alle braccia che data– vano da due anni, e ricevette dalla Vergine Santis~ima altre insignì .grazie. Torino. - RONCO MARGHERITA da molti anni soffriva dolori reumatici e nervosi, per i quali non aveva trovato rimedio giovevole. Raccomandatasi di cuore alla Con~olata, at~ fìuchè la sollevasse in modo da potersi almeno guadagnare il pane col lavòro,-fu esaudita al 'di là delle sue speranze. - Torino. - ERNESTA BERTOLOTTI-0PERTI, trovandosi nel massimooaffanno per la temuta perdita di un suo tenero bimbo preso da gra– vissimo accesso convulsivo, supplicò con tutto l'ardore del materno affetto la Consolata a conservarle la cara creaturina. E fu piena– mente esaudita. Torino. - AuGUSTA ALIBERTI, votatasi alla. Consolata, intraprese una divota novena e ne sentì presto i benefici effetti. Da due ·J;Ilesi soffriva di tutti i disturbi d'una incipiente etisia: tosse, catarro, dispnea, ed il dottore le

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