Missioni Consolata - Dicembre 1901

186 1ll eo.,solata GQ~----~~--~~~·-:zv~R~P---~~--~.~~~~~~,~--~•00 stampo, ricca di beni di fortuna, benedetta da Dio di numerosa figliuolanza, ma più ricca di Qristiane virtù e nota per molte– plici benemerenze. Nell'ottobre del 1884, in Castagnole Pie– monte suo luogo natio, trovavasi gravemente ammalato per una doppia polmonite il signor Giovanni Stevano, padre dell'attuale capo della famiglia Stavano, sig. Antonio. Questi che amava il genitore di amore svisceratis– simo1 sebbene egli già contasse la bella età di 76 anni, non sapeva in alcun modo ras– segnarsi all'idea di perderlo. Eppure il de– creto di Dio pareva segnato: malgrado le cure affettuosissime di cùi lo circondava l'in– tera. famiglia, malgrado le ·cure di un distin– tissimo sanitario, U buon vecchio si trovava sull'orlo della tomba: il dottore aveva dovuto dichiarare che oramai ogni speranza era per– duta e che la catastrofe era imminente. - A quell'annunzio il figliuolo senti spezzarsi il cuore; da più giorni, è vero, la triste verità si annunziava, s'imponeva, ma l'affetto figliale aveva sempre lottato contro di essa, sperando contro la speranza, pregando, scongiurando il Signore · di allontanare la sciagura. Ed ecco che oramai et;Jsa era prossima, inevi– tabile... Possibile, possibile? Antonio Stevano, da buon torinese, volle tentare l'ultimo espe– diente, quello in cui poteva ancora avere fiducia ragionevole e fondata. S'inginocchiò davanti un'immagine della Consolata e pre– gandola colle più tenere espressioni d'inter– porsi per attenergli da Dio la guarigione del padre, le fece voto che se questi gli era ancora conservato per almeno dieci anni, egli avrebbe fatto costrurre ad onore di Lei una cappella e tenutala col debito onore e deco~o. In quello stesso giorno, affatto inaspettato, giunse presso la famiglia un amico di essa, dottore anche questi assai valente, il quale veniva a visitarla e prendere parte al suo dolore. Introdotto presso il paziente, oramai agli estremi, attentamente lo considera, in– terroga, pensa e dice: - E se provassimo a fargli una cavatina di sangue ? Dato pure che ciò non gli fosse di vantaggio, al punto che siamo, non può recargli nemmeno grave danno.- Tutti, l'ammalato compreso, sono su– bito d'accordo nel tentare il rimedio proposto. Eseguito il salas·so, l'infermo ne prova un sollievo. Passa qualche ora ed il migliora· mento conti~ua, si accentua leggermente, gra– .datamente; poi con gioia inesprimibile della -famiglia scompare il pericolo di morte; non v 'ha più dubbio ~ulla guarigione, la quale, difatti viene piena ed intera. Un ·mese dopo la terribile sentenza del suo dottore curante, il signor Giovanni ·Stevano, ritornato sano e vegeto, si presentava a lui in Torino e lo faceva strabiliare, come se egli tornasse dal– l'altro mondo. Neli' anno 1894, essendo compiuti i dieci anni di vita chiesti per il padre amatissimo alla Consolata, il signor Antonio Stavano · adempiva scrÙpolosamente il suo voto, innal– zando presso la sua villa in Cavoretto una elegante cappella e dedicandola con una bella festicciuòla alla Consolata. Il graziato, nella veneranda età di 86 anni, prese parte vivis– sima al giubilo comune, d( cui egli era l'og– getto, e santamente si godette la festa di cui era l' eroe. Ma non potè ripeterla: la Consolata, fatta su di lui prova della sua potente bontà, volle stare anche Lei scrupo· losamente ai patti. Il signor Giovanni, dopo breve malattia cristianamente sopportata, colla pace del giusto, morì pochi mesi dopo la festa, cioè il 14 gennaio 1895. Ma gli esempi ·suoi e l'antica tradizione di famiglia mantennero viva più che mai negli f Stavano la divdzione e la riconoscenza alla Consolata. A tutte loro spese la festa an– nuale alla cappella continua solenne, divo– tissima per concorso di signori. e di conta– dini. Si canta la messa parata con scelta orchestra; infm .Ll1.issam ha luogo il discorso e la sera la residenza della Vergine bene– detta risplende di lontano tra una gloria di lumi, a tutti additando una luce di speranza, un'ara di misericordia nelle più nere deso- . lazioni, una fonte di celesti conforti e di sal– vezza nei più pericolosi frangenti.

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