Missioni Consolata - Dicembre 1901
1 a - eo.,solata 195 bimba nelle mani della Consolata, e la por– tarono all'Osped11-letto di .S. Filomena, di fon– dazione Barolo Quivi il valente primario trovò il male assai avanzato e disse queste testuali parole: - Faremo quanto si può, ma piu che in ogni altra cosa bisogna confidare nella Prov– videnza,- Così fecero i parenti, e promisero alla Consolata che la loro figlietta, se guariva, Sarebbe andata per sei mesi vestita d'azzurro. Tre mesi dopo, la guarigione ritenuta quasi im– possibile, era un fatto compiuto. Palmira ha ora quattro anni, e corre, salta, come qua– lunque bimba dell'età sua. Torino. - La sera del 5 maggio u. s. MAR- . CHISIO CATERINA, stando per scendere in can– tina.da una botola sotto cui s'apre una vecchia e mal connessa scala, per l'oscurità mette iii fallo un piede e precipita riversa dall'altezza di tre metri battendo ·fortemente la nuca sul– l'ultimo scalino. - Oh, Madonna della Conso– lata! -gridano il marito ed i figli della caduta, e corrono in suo soccorso credendo trovarla col cranio spaccato. Invece ella è bensì fuori dei sensi, grondante sangue ; ma il dottore non trova che un'enfiagione e qualche esco– riazione guaribili in pochi giorni. Anche il marito, Angelo Marchisio, fu un mese prima guarito, per intercessione della Consolata, da malattia già dichiarata cronica. Offrono un quadro ed un cuore. Torino. « Rendo pubbliche grazie alla San– tissiMa Vergine della Consolata, per la grazia fattami di guarirmi da pleuro-polmonite doppia, che mi trasse in fin di vita. « ROSSI GIO. LORENZO, maggiore ». Da Buenos Ayres ci scrivono: « Da alcuni anni la mia figlia Bianca era ammalata prima di anemia e poi anche di itterizia catarrale, che, ribelli ad ogni cura medica, non solo la facevano soffrire orribil– mente, ma ancora minacciavano la sua vita. Le cose giunsero al punto che fu giudicata necessaria una pericolosissima operazione, ma si temeva che fosse già troppo tardi. « Io fin dal principio della malattia l'avevo raccomandata 'alla Madonna, ma in quelle strette dolorose mi rivolsi a Lei con tutta la fiducia dell'animo mio, invocandola col titolo della Consolata. sotto il quale a noi torinesi, anche da queste lontane terre, è così dolce invocarla nelle ore burrascose della vita. Le promisi che, se mia figlia guariva senza ope– razioni, avrei fatto pubblicare la grazia, acqui– stando ancora al Santuario qualche oggetto come divoto ricordo. « La celeste Consolatrice accolse le mie sup– pliche. La mia Bianca subito prese migliora– mento e dopo due mesi ella era perfettamente guarita, senza che si fosse ricorso ad alcuna operazione. « NICOLINA VARESE». Torino, - DALMASSO CATERINA maritata BAsso, d'anni 23, da tre mesi circa soffriva ~ per nefrite, la quale aggravatasi la costrinse a letto per un mese intero e rese necessaria una difficile, delicatissima operazione. Dopo di questa, sebbene eseguita egregiamente, l'ammalata si trovò in urgente pericolo, accre– sciuto dallo stato speciale in cui si trovava. Da un istante all'altro il dottore curante te– meva la catastrofe. Ma la giovane signora in quel frangente si ricorda della Consolata, che ha sentito più volte magnificare per miracolose guarigioni. La invoca, promettendole la cosa più cara che abbia, il suo anello da fidanzata. Fatto il voto, istantaneamente diminuiscono i dolori; tre giorni dopo entra in convalescenza, e rapida– mente guarisce. Sacre Funzioni e Visite ~==O=== Se durante le ferie estive il nostro San– tuario nulla perdette della sua fisionomia normale, improntata da quel movimento con– tinuo e svariato, in tutte le ore e di tutti i ceti di persone, che ne forma una delle sue più belle ed attraenti caratteristiche, ora poi che i primi rigori del freddo hanno ricon– dotto in città buona parte dei villeggianti, la chiesa, massimamente il sabato, è addi-· rittura zeppa di devoti, per il che riesce tal– volta, nelle ore delle S. Funzioni, incapace di contenere tutti i pii visitatori. Il fatto legittima cosi la necessità degli ' l ampliamenti in corso: e se il maggior affiuire di gente al Santuario è indice sicuro e con– solante della 'divozione ognor crescente verso la Vergine SS., è d'altra parte per noi pegno certo che tutti i nostri lettori e benefattori ci co~tinueranno il loro morale e materiale appoggio per il felice compimento dei restauri, mediante i quali il Santuario deve riuscire dimora meno indegna della Regina del Cielo. * * * Le visite dei forestieri nel passato mese fu- rono assai , numerose. Ricordiamo quella di S. E. Rev.m• Mons. Raffaele Virili, Vescovo titolare di Troade, il quale, di ritorno a Roma, fermatosi pochi giorni in Torino, si recò più volte in devoto pellegrinaggio a veneral,'e la taumaturga immagine della Consolata, cele– brandovi la Santa Messa il giorno della sua partenza. Il 9 Novembre S. M. la Regina madre, ac– compagnata dal marchese Guiccioli e dalla
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