Missioni Consolata - Dicembre 1901

J92 1l1 eo.,solafa dalla dolorosa esperienza del passato. La spalla ·è rimessa a posto, bene impaccatai colle bende gessate. Ma stante l'età piuttosto avanzata della paziente, le ossa stentavano a. saldarsi, e nella parte offesa di nuovo dolori· continui. Scorso il tempo debito, parve ' a.i chirurghi che fosse ora di togliere l'ap– parecchio gessato e così fu fatto. Maahimè! . - La Rosso si trovò daccapo quasi ai guai di dodici anni innanzi. Il· braccio ancora rigido, le dava insopportabili dolori se pro- . . vava a muoverlo un pochino avanti o indi.etro, peggio che mai a voler con esso adoperarsi a qualche "lavoro: appena appena poteva al– zarlo un tantino. Intorno alla frattura poi c'era un'enfiagione, che guai a toccare quella località; pareva che da un momento all'altro vi si dovesse produrre una suppurazione. Tornata a sì misero stato, la povera donna pensò che ella non era stata riconoscente alla_ prima grazia ricevuta, che aveva dimenticato le sue promesse collo svanire del male. Ah,: certo-il rinnovarsi di esso, doveva essere un: castigo attiratole dalla sua negligenza! - Benchè con grande sforzo ed incomodo, la brava donna dalla Barriera di Lanzo, ove adesso Q.bitava, viene al Santuario- e torna a· prostrarsi davanti alla cappella delle Grazie. Scongiura la SS.Vergine di perdonarle;le pro– mette di riparare ·alla p~ssata tiepidezza, se un'altra volta si degna soccorrerla, esaudirla. Dopo una lunga, sincera,·fervente preghiera, in cui mette tutto il. suo cuore, la poverina s'alza; si reca presso il quadro dell'Addolo– rata, che è sul pianerottolo dopo la prima branca di scala discendente nella cappella sot– terra'nea. Secondo la pia pratica di molti di– voti, e senza pensare al suo male, alza il braccio destro per toccare la sacra Effigie e farsi il segno della croce. Ma può compiere . benissimo il movimento, senza dolore alcuno... Nell'atto, ricorda, stupisce..... Oh gioia! anche la spalla non le duole più; istanta– neamente è svanita la pena, il bruciore, lo .stiramento che essa le dava. Da quell'istante la Rosso fu guarita radi· .calmante, e, come essa afferma, non sentì più il menomo incomodo. Essa ha ora la rispet- tabile età di 72 anni,- e continua allegra– mente a lavorare ringraziando della duplice, prodigiosa grazia accordatale da Colei che è veramente la Madre delle Grazie e delle Consolazioni. Settimo Torinese.- L'ottimo Teol. Luwr CONVERSO ci presentava nel passato marzo, la seguente relazione: · Rev.mo sig. Direttore, « A gloria di Maria SS. Consolatrice eèl a speranza e conforto dei suoi devoti, le fo nota una prodigiosa guarigione, ottenuta nella persona dell;amatissimo mio padre. ' « Il 27 fèbbraio u. ·s. da s.· Vito Torinese, ove ero vice-curato, mi recai in patria per una visita di poche ore alla famiglil!-. Fu un momento di gioia il -ritrovarci tutti riu– niti ed in · buona salute, ma quella gioia doveva durare ben poco!... Il mio buon padre, terminato il lavoro che aveva per le mani al mio giungere, venne a rallegrarsi meco del– l'inaspettata·mia comparsa e della mia buona salute, dolendosi però, per parte sua,, di un leggero male di capo. Io non diedi grande importanza a questa indisposizione, come non gliela dava egli -stesso, nè alcuno della famiglia. Tanto spesso ed a tutti accade di avere un po' di male di testa! « Poco dopo_mio padre è sorpreso da un forte fremito di tutt~ le membra, tanto che è costretto di mettersi a .letto. Vi si era ap– pena adagiato, che ad un tratto si sente comprimere così violentemente il cuore da non -poter pìù respirare che a gran fatica. Si corre prontamente pel medico e pel par– roco: l'uno e l'altro arrivano in tutta fretta. La scena si fa oltremodo penosa: l'infermo non ha più polso, nè conoscenza; giunge in pochi minuti agli estremi.' Il medico tenta un salasso, ma il sangue non usciva più : tenta un'i'niezione di caffeina, ma senza otte~ nere un segno, un guizzo di vita. Più non sapendo che . fare, il sanitario si ritira in a,ltra stanza, lasciando il posto al sacerdote per l'amministrazione dell'Olio Santo. . « Quasi inconsciamente lascio il capezzale del povero ..padre mio, per andare in cerca d'una parola di speranza; mi' trovo davanti

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