Missioni Consolata - Dicembre 1901
J.E <2of}so(ata 191 cui i dolori alla spalla si ~rano fatti vera– mente insopportabili, si decise a presentarsi alla visita all'ospedale di S. Giovanni. Colà un bravo chirurgo, dopo diligente esame della spalla malata, disse alla paziente che siccome l'osso erasi saldato fuori della posizione nor– male, ,per rimettervelo, conveniva, colle pre· cauzioni suggerite dall'arte, procedere ad una nuova frattura. La sentenza, giusta e ter– ribilmente logica, gelò il sangue nelle vene alla povera tribolata, e già le pareva sentire lo scricchiolio delle proprie ossa rotte a forza. - Quanti anni avete? - domàndò poi il sanitario, e udito che aveva già'oltrepassato la cinquantina soggiunse: - Alla vostra età tale operazione sarà un po' difficile e potreste anche soccombervi..... La Rosso pensò ai suoi quattro figliuoli: morta lei, che sarebbero essi divenuti? - Non seppe quindi decidersi a correre il rischio di quell'operazione; uscì dall'Ospedale più angosciata assai di quando v'era entrata. Che cosa fare? ·Rimettersi a soffrire ed a lavorare stentatamente, penosamente, finchè Iddio la lasciava in vita,.... Ma come era triste, schiacciante il pensiero dell'avvenire! E se alla spalla sopravvenivano complica– zioni..... la cancrena, per esempio? Oh se la Madonna avesse voluto aiut~rla !..... Questo pensiero, che la Madonna poteva aiutarla, nei giorni tristissimi che seguirono, divenne una dolce speranza, un punto luminoso fra le nere tenebre di un'incipiente disperazione. La povera madre venne al santuario della Consolata; s' inginocchiò alla balaustra pro· spiciente !1lla cappelletta delle Grazie e pregò. Pregò a lungo, fervorosamente per impetrare non sapeva precisamente che cosa. La gua– rigione? Ma, sebbene credesse fermamente che la Madonna può far miracoli, le pareva follia sperarne uno .proprio per sè, che non era una santa, certo.... E senza· un miracolo poteva forse guarire la sua spalla? Eppure, così non poteva più tirare avanti; non ne poteva più dal soffrire materialmente e più ancora moralmente, col non potere attendere al lavoro che necessitava in casa e ·fuori per guadagnarsi il pane. Oh Madonna, Madonna mia, aiutatemi in qualche modo!- Fantasticando sui modi con cui avrebbe potuto essere sciolta la dif– ficoltà terribile della sua misera posizione, la poveretta s'immerse in mille pensieri af– fannosi, intramezzati da preghiere sempre più tenere e pressanti alla Vergine santis– sima, e tanto si esaltò da perdere per qualche tempo la percezione della realtà e di tutte le cose presenti: -Ricordo solo, dice la povera donna, che io dissi tanto tanto alla Madonna delle Grazie: O Maria, o pane o terra l (l) e che mi parve vedere la sacra Effigie muo– versi davanti a' miei occhi. Alla tensione nervosa, successe un pro– stramento tale che la supplicante cadde in deliquio, da cui riavutasi poco dopo, potè es– sere condotta a casa e messa in letto, dove rimase assopita. Dopo un sonno d'un quarto d'ora circa, si desta ed- oh meraviglia! – s'accorge che ogni dolore alla spalla è ces– sato. In preda ad un trepido stupore, prova a muovere il braccio, e se lo trova agile, flessibile, padrone di tutti i movimenti nor– mali. La poveretta teme di sognare. Prova a piegare le dita della mano, a fare il pugno: anche la mano ha perduto ogni rigidità; spalla, braccio, mano sono tornati liberi, sani e disposti come prima della frattura. Grida: - miracolo! miracolo! - pazza di gioia, salta dal letto, afferra la granata e si pone a spaz– zare la sua casetta, piangendo di consolazione a quella prova decisiva della propria guarì· gione. Ringrazia la Madonna e le fa diverse promesse, e fra queste, che sarà più esatta nell'adempiere le pratiche di religione. Passano dodici anni, durante i quali la Rosso sta benissimo e attende alle sue fac– cende, a lavorare per la famiglia..... dimen· ticando le fatte promesse e qualche volta, per gli interessi del corpo, quelli dell'anima. Un giorno scendendo dalle scale della sua abitazione - non avevo dette le orazioni quel mattino, confessa la Rosso - cade e di nuovo si frattura la spalla destra, la stessa del– l'altra volta. Corre subito all'Ospedale,istrutta (l) Proverbio che vuol dire : o darmi di che vivere, o togliermi da questo mondo.
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