Missioni Consolata - Novembre 1901

' ,. ' l 170 ~~~~·~="*==~··~~-~-~~~c~~~~·~~~QQ rino ad eseguire riparazioni nelle alte cami– niere' della fabbrica, e che· arr~mpicati-de~tro una di esse si trovavano quasi sulla cima nel momento terribile, sentirono la sottile torri– cella, fortissimament-e scossa, traballare come per terremoto ; ma essa resistette salda ed i poveri giovani non ebbero cbe lo_spavento. ~ul piccolo tronco di ferrovia che raccorda il dinamitificio alla stazione, si .stava.. com– pletand0 il carico di un carrozzone già _pieno di dinamite destinata al traforo del Sempione; per il COIJ.traccolpo dello scoppio il carroz~one si sfasciò; le casse di cartuccie furono vio– lentemente sparse a terra, ma nell'urto no~ ; scoppiarono, come a detta di tutti doveva naturalmente accadere, causando un disastro ben più tremendo, e così gli operai addetti al · èarico ed un impiegato che li dirigeva rima– sero illesi. · H disastro d~l 1900 teneva dietro a sette altri, dal teinpo in cui fu .impiantato il dina– mitificio, cioè dal 1872. Particolarmente ter– ribile era stato quello del 1890. Quindi l'i– dea del pericolo permanente a cui sono esposti si risvegliò vivissima negli operai dopo il nuovo disastro, e'quest'idea unita alla con– statazione recente dell' intervento pietoso della éonsolata, fece sorgere una bella ini– ziativa. Un operaio, piu degli altri agguerrito con– tro l'umano rispetto, fece la proposta che era certo nel cuore di molti. Paolo Sacchi - egli disse - dopo lo scoppio della polveriera esclamò: Se siamo sal.vi lo · dobbiamo alla Consolata. Anche noi siamo convinti che la Madonna ci ha protetti: consacriamo dunque questa località allo sguardo di Maria. Innal– ziamole qui un pilone che ricordi le vittime ai suffragi dei compagni, e serva a risve-, gliare in tutti noi operai la fiducia, ad ispi– rarci la preghiera alla Vergine, affinchè ci protegga per l'avvenire. La 'proposta trovò s4bito largo appoggio tra il personale del dinamitificio; fu aperta, sulle colonne della benemerita Italia Reale - C..1·riere Nazionale, _u.na sottoscrizione a cui -~ si onorarono di concorrere cittadini di ogni ceto sociale, _ desider~si. di provare insieme . ' ' - . la loro divozione alla Consolata e la simpatia . ai bravi operai ed alla loro nobile iniziativa. La· stessa Direzione del Dinaìnitificio, ·con a capo -l'egregio Comm. -Bastogi volle concor.' rervi _generosamente, ed il progettato pilone è ora· entrato nel noverp dei fatti egregia– mente compiuti, com è i nostri lettori_potranno . vedere daÌl'unita illustrazione. , Il disegno è dell'illustre ing_egnere Molli. , Il basamento del tempietto è in gJ,"anito e l'edicola in ·pietrlt di Paderno. L'èffigie deila Qop.solata, dipinta dal ' v_alente pittore Ther– mignon, ha una soave celestiale espressione che par dire: Affidatevi a' me, voi che a ragione paventate: anche qui io sarò Custode' e Patrona (1). La car~ festicciuola della corrsecrazione. riuscì splendida di quella solennità che dà il consentimento unanime dei cuori, l'unione di imponenti masse nella stessa fede e_nella stessa preghiera. Vi accorsero in grandissimo numero ·non solo gli abitanti di Avigliana, ma. anche S. Ambrogio, Buttigliera, Reano, Rosta, Trana, Sangano ed altri paesi circon– vicini-vi mandarono i loro r_appresentanti. E partecipi allafesta vollero essere gli operai dell'Unione Cattolica di .Torino e di altri so– 'dalizi, tra cui il Coraggio Cattolico, semprè· primo dove si tratti d'incoraggiare e. d'ono- rare una bella intrapresa. . Il venerato .nostro Cardinale Arcivescovo· .aveva di gran cuore accettatò di fare in persona la consacrazione. Ricevuto con os- - sequente cortesia dai membri della ' Dire– zione del Dinamitificio N oebel, dal .Sindaco e dalla Giunta municipale, tra i concenti della brava banda aviglianese, s. E. benedice e (l) L'iscrizione incisa-sul basamento del Pi!one è' del tenore seguente: CONSOLATRIX AFFJ ..ICTORUU - ORA Pl~O NOBIS 16 GÉNN AIO 190() A MARIA SS. CONSOLATA. ~ • LA DINAMITE NOilmEL - GLI AVIGitLANÉSI E GENEROSI OBLATOR.I r... FIDUCIOSI DELLA SUA PROTEZIONE QUESTÒ RICORDO POSERO Sotto l'effigie della Consolata sono dipinti, pure in affresco, in bel trittico i tre santi protettori, nativi di Avigliana, cioè il Beato Amedeo III di Savoia, il Beato Cherubino Testa ed il Beato Antpnio Kocque.

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