Missioni Consolata - Novembre 1901
178 1lt <2ortsolata QCM-!lii!!I;;O=~·~==~l'?" . ··~ *- -·~==~.,..=~"''> · Ma l'istinto, l'abitudine stessa, lo ripor– tano a casa. Corre al lettuccio con tremenda ansietà. - Oh gioia l Oh, MadÒnna della Consolata, come siete buoria!· - Ettqrino . non è morto, ·anzi è migliorato, e migliorato assai in così breve volgere di tempo. Purchè . non sia un migliorall1e11to effimero! Sarebbe doppiam~nte t~rribile la deÌusi~ne..... . . Ma no, nessun~ delusione. Il malatino ha superato la gran crisi; incomincia il periodo della tranq~illa sicurezza, della gioia; in brève egli è sano e vispo come prima. . Ma àhimè l se il pericolo, il dolore ricon– duconp spesso a Dio, troppo più ·sovente la sicurezza e la gioia fanno obliare Colui che tiene in mano gli eventi tutti, lieti .e tristi. Il babbo di Ettore, che è fattorino postale, pressato dai doveri del suo ufficio, dapprima. procrastina e poi dimenticà l'adem.pimento del suo voto. ' - Ed ecco che dopo pochi anni il figliuoletto è preso da una malattia d'orecchi. Due volte dev'esse!'e operato, con minaccia d'averne danneggiato il cervello. Spaventati i parenti invocano di nuovo gli aiuti celesti. Allora torna loro alla mente il voto inadempiuto: sarebl;>e la nuova sventura u,n castigo di Dio?. Rinnovano la promessa con cuore sinèera– mente pentito; di nuovo ricorrono alla Conso– lata implorando la guarigione del loro amato · ~ttorino. E la Vergine SS. pietosameJ ,J.te per-. dona, ed· esaudisce anche la nuova supP.lica. il fanciullo guarisce completamente, senza che il suo cèrvello sia leso in alcun modo ; ed i genitori consolati si affrettano a com– piere con ani~o riconoscente il voto fatto, portando al Santuario il quadro promesso e facendo relazione dei due ottenuti favori. , Un quovo abboqamento procurato al nostro Periodico è un ·vero re- . gato che ognuno può fare aUa Consolata. - Chiunque legga le tante grazie da I,ei concesse, si sente mosso a pregarla, ad invocarla neUe sue necessità. Passare il Periodico a pm·enti, . amici, conoscenti è un apostolato.di carità versò di loro; un attéstato di riconoscenza e divozione a Maria SS. che saprà darcene degno ricambio. · - - ~elazioQi compendiate di grazie reoen:ti DELLE QUALI FU CHIESTA LA PUBBLICAZIONE Fei·mo. - Il conte ENRICO CORDELLA aveva,. da poco tempo, fatto mettere ' l'effigie della Cons~lata sull'ingress:o d"ell_a casa colop.ica di 1 ;1.na sua tenuta. Ed ecco come ~lflt Vergine San– tissimà dimostrò tosto di·aver preso possesso del luogo. La matti·na del. 18 scorso luglio, la massara Angelina Citerri stava sull'aia; accu– dendo ad alcune sue.faccende agricole, mentre un suo figliuolo trasportava dal pagliaio ad altro luogo una pesante scala di legno, lunga ben sette IIJ.etri. Disgrazia volle che la scala gli scivolasse di mano, e che la mamma sua, benchè avvertita da un disperato grido d'al– larme, non facesse in tempo a scansarsL ~ Ma– donna mia! - ebbe appena tempo a gridare la povera do.nna, che già la scala l'aveva colpita sul capo e sulla schiena, stramazzandola a terra priva ij.i sensL Alle.grida disperate dell'autore involontario di tanto male, accorsero il padre ed i .fratèlli, i quali, adagiata sul letto la col- . pit.!l>, corsero chi per il dottore e chi per il sacerdote. Da un istante all'altro si temeva che la povera donna spirasse. Ma la Conso- . lata, a cui ella s'era rivolta, non aveva per– messo che riportasse lesioni mortali; riavutasi alquanto la Citerri potè çonfessarsi, e da quel' punto incomi!lciò la sua guarigione, çhe ella proclama ij.overe unicamente alia Madonna, a cui la sua abitazione fu consecrata. Torino. - GABIANO-DURAND· CòRINNA, sot– fri:va· da 5 ·anni per un grosso tumore. Due operazioni subite all'ospedale Maria Vittoria non avevano gi9vato alPammalata, che fu co– stretta ad assoggettarsi ad una terza nello aprile di quest'anno. Ma fu collo steflSO scò- · raggiante risultato. La madre della paziente allora venne al Santuario; 'vi fece- celebrare una messa ed, a _nome della figlia,·promise che questa sarebbe' per:sonal~ente venuta a rin– graziare la Consolata, se riesciva a guarire. Dà quel mòmento le medicazioni, _fin allora inefficaci, acquistarono un'insolita virtù sana- . trice ed in un mese e mezzo, cioè per la metà di giugno, la Gabiano era guarita, e potè·com-" piere la. promessa .materna. . - Torino. - Il bambino ARIBONI ANTONIO, iJ.i · appe.na cinque mesi, era ridotto in fin d~ vita da 'infiammazione intestinale e meningite, com– plicate -ancora da altri mali. Tré d,ottori ave– vano dichiarato non esservi speranza al"cuna ~ di salvarlo. Infatti egli er;t·già morente, quasi freddo, col polso filiforme, Ma il cuore d't!na madre spera anche nei c.asi dispérati. Il pie: cino è votato alla Consolata. Ed ecco che su– bito si rimette alqaanto, poi, nella giornata fa un c~n::ibiamento s"traordinario; l'indomani è dichiarat<? Juori pericolo; il posdomani, cj:J.e era un sabato, ptiò già· essere portato al San– tuario, dove .i parenti vengono a compiere il
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