Missioni Consolata - Ottobre 1901

162 Jll' e d 11 s o (a t a a-Q~~~~=~~~~~e~~~··~~~~~c~~~~~·~~~oo Torino. R.A,PELLI AnÈLAI:DE, nel mese di Aprile 1901, fu presa contemporaneamente da bronchite, polmonite doppia e tifo. All'Ospedale, dove era stata trasportata, i dottori giudica– rono il suo st91to gravissimo, cosicchè le furono amministrati gli estremi Sacramenti, tenen– dola in vita con inalazioni d'ossigeno. Alcune persone affezionate all'inferma, caldamente la raccomandarono alla Consolata, promettendo a nome di Lei di far pubblica la grazia, se essa avesse ottenuto ancora una guarigione, che pareva impossibile. E la guarigione venne; però ne rimase come conseguenza una straordi– naria gonfiezza alle gambe, molestissima alla convalescente e poco rassicurante per i dot– tori. Ma anche questa infine scomparve, per– severando nelle preghiere la Rapelli e le sue amiche, cosìcchè essa potè riprendere le sue occupazioni di cameriera. ' Torino. - MAGGIOROTTI ERNESTO, maestro di scherma al 5° Reggimento del Genio (mina– tori), attendeva in una sala della caserma Dogali alla sua lezione. Un allievo inesperto ancora delle mosse regolamentari, lancia di traverso una botta e colla punta dello stocco coglie il maestro in un occhio, ferendone profondamente la pupilla. Tosto si dichiara all'occhio l'aneurite ed i dottori unanimi lo dicono perduto. La moglie del povero furiere, divotissima della Consolata, a Lei caldamente lo racco– manda; mentre egli stesso, che ha già visto operarsi per intercessione della Vergine un vero prodigio (registrato tempo addietro nel Periodico) su di un suo bimbo colto dalla difte– rite, in segreto prega e si vota a Lei con grande :fiducia. Nè andò deluso, perchè, contro la sen– tenza dei dottori, in otto giorni lJl. ferita si rimarginò e l'occhio tornò sano come prima. Poirino. - « Nello scorso inverno la mia piccola Ter~sa fu colpita da difterite, ed in breve la terribile malattia tanto in:fierì che anche l'ultimo bagliore di una speranza di– sparve. Io non posso pensare senza un fremito di spavento a quei momenti d'ansia straziante. Mia figlia moriva! - Mi rivolsi alla Consolata con tutta la forza del mio dolore. Ed ecco che presto si manifestò un miglioramento così ra– pido e deciso da non lasciar dubbio che la mia preghiera fosse stata accolta. Colla mia crea– tura da Lei salvata, rinnovo alla nostra Ma– donna il ringraziamento. «CATERINA GARIGLIANO». Torino. - Nell'inverno del 1896 la signora MARIA GALLI-STRATTA nello scendere dal tran– via in Corso Vitt.rio Em.I• II, sdrucciolò dal predellino coperto di una leggiera pattina di ghiaccio. Battè a terra colla schiena, alquanto più in su del coccige. Il male che ne risentì subito, da lei creduto lieve e passeggero, si inasprì invece, estendendosi a tutti i visceri addominali.. I dottori riscontrarono lo sposta– mento di un viscere importante e ritennero indispensabile l'operazione, senza poterne ga– rantire il buon esito. La buona signora deso- lata, e per lo spavento dei ferri chirurghici, e per il pericolo di vita a cui, sottoponendovisi, andava incontro, ricorse fervorosamente alla Consolata promettendole 10 Messe al.suo al– tare se poteva uscire guarita dalle mani dei chirurghi. Quanto chiese ottenne ampiamente, ed ora desidera sia pubblicata l'ottenuta . grazia. Torino. - BARACCO ANGELA, di 62 anni è colpita improvvisamente da polmonite fulmi– nante. L'età avanzata, la violenza estrema del male, la fanno ritenere spedita. Ma la figlia di lei, Saracco Giuseppina, al seguente mat– tino di buon'ora si reca al Santuario, fa ac– cendere duè candele all'altare della Consolata e, ritiratasi in un angolo, prega e scongiura la Vergine a non privarla della madre sua. Questa giace ancora esausta d'ogni forza, ma già opera in lei una causa invisibile, sopran– naturale. Il male cede, il pericolo scompare gradatamente; in quindici giorni la Saracco guarisce. Torino. BARBERO FRANCESCA il giorno 3 settembre 1900 per una forte emorragia si trovò in urgente pericolo di morte, cosicchè le furono amministrati i SS. Sacramenti. Per suggerimento di pie Suore, si votò alla ·Con– solata, e fu salva, sebbene il ristabilimento in salute, per la debolezza, richiedesse poi tre mesi di tempo. Lignana Vet·cellese. -RAvrzzAANTONIETTA, · Educanda nell'Istituto di Sant'Anna in Torino, fu colpita nell'ottobre 1900 da grave bronchite che in breve minacciò di passare in polmonite lenta. Per consiglio dei medici dovette lasciare il collegio. Ritornata in famiglia anzichè averne giovame11to, il male s'aggravò per modo che era pressochè perduta ogni speranza di gua– rigione. Afflitte da tali notizie, la Direttrice e le maestre della fanciulla fecero benedire nel nostro Santuario alcuni capi di biancheria che poscia inviarono alla giovane inferma consi– gliandola di fare alla Consolata un voto. La pro– posta fu accolta come un'ispirazione del Cielo, e da quel punto cominciò tosto un .sensibile miglioramento che stupì gli stessi medici cu– ranti. In pochi mesi la fanciulla fu pienamente ristabilita. Riconoscente adempie il voto con · un'offerta di L. 25 pei lavori del Santuario, obbligandosi di offrirne altre 25 nella prima ricorrenza anniversaria dell' ottenuta guari– gione. Giaveno. - MARIANNA TuRINA maestra a Giaveno, fu colpita improvvisamente da pol– monite fulminante la notte del 15 marzo. Il male fece così rapidi progressi che si temeva imminente una catastrofe. In tanto frangente invocò con tutto lo slancio dell'anima la Ver– gine SS. della Consolata. Ed ecco che la Madre benedetta, insieme a S. Giuseppe, di cui era vicina la festa, furono i potentissimi Salvatori della povera paziente. Essa potè superare l'a– cutissima crisi del male, e la guarigione, ben-

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=