Missioni Consolata - Ottobre 1901

160 ·Jll . e o f} so (a t a ~G~~~~~~~'.ç,,~·~R&~~~·~~~~~~--~~--~~~~.-~~~--~aPD esterne dell'occhio erano enormemente enfiate. Colla ·massima premura il bimbo fu portato 'all'Osp~dale Oftalmico e fu subito dal dot– tore di guardia visitato. L'occhio· offeso, di– ligentemente lavato, presentò tali lesioni ~a fàrlo _giudicare quasi irremissibilmente per– duto. Quali tristi conseguenze aveva avuto, da una parte la spensierata disobbedienza e la piccola impertinenza d'un bimbo incosciente, dall'altra un atto di mal frenata impazienza! - Ciò prova una volta di più che non è mai troppa la cura delle mamme nell'a:vvez– zare fin dalla più tenera età i loro figliuoli alla più severa obbedienza ed a quèlla cor– rettezza· di modi · che si desidererà in loro quando ·saran grandicelli; come prova che non è mai troppa la vigilanza di tutti quànti giovani e vecchi, sui moti subitanei della nostra suscettibilità e ·delle nostre passion- . celle di qualunque genere. . Intanto da quattro giorni il povero Cri– stoforo se ne stava. nella sezione infantile dell'Ospedale Oftalmico col suo occhio medi– cato' e bendato, ma il male, anzichè accen– nare · a guarire, si faceva più grave e dolo– roso. Il dottore stesso~ in vista dell'ingente .danno che sarebbe venuto al bambino dalla perdita dell'occhio, consigliò ai parenti. di 'denunciare il gaPzone muratore all'autorità giudiziaria, aggiungendo che ove essi non Pavessero fatto, era d'alla legge obbligato a farlo egli stesso. Ma che cosa .. importava ai desolatissimi parenti che fosse castigato l'autore di una colpa quasi involontaria? Sarebbe perciò gua– rito il loro povero bambino che essi, colla mente ottenebrata dal grande dolore, già ve– devano cieco per tutta la vita? Nè avrebbe avuto un sollievo, ·la loro povera creaturina, éhe piangeva e gridava per gli-acuti dolori 'in una ·parte tanto qelicata ·? Disperati, fuori dì sè, non vollero nem– meno più lasciare il figliuoletto all'ospeòale, ma voller? riportarselo a casa. A che pro !asciarlo tormentare se tanto e tanto non dava-no loro spera~za di guarigione? Così 1·agionavano colla logica dell'amore, che non è c~rto quella della scienza, ma che tuttavia -talvolta ha una saggezza tutta sua parti– colare. Votarono-'il piccolo sventurato alla Con– solata: non poteva la Madonna farlo guarire, povero inn9cente, senza tante torture e anche contro la sentenza dei pratici? Lasciarono da parte ogni rimedio, facendo al!' occhio malato semplici lavature d'acqua zuccherata. Fu la natura che, provvida sempre per le leggi ricevute da Dio, spesso agisce come il migliore dei medici? Fu la Consolata che volle ricompensare con una specie di mira– colo la fede grande di quèi ' poveri geni– tori? L'una e l'altra causa operarono di'con– certo: la Consolata suggerendo e benedicendo la cura, ine:fficacé per sè stessa, e supplendo colla grazia ai difetti della medesima, sicchè riuscisse a felice esito. In otto giorni, trascorsi da quello in cui il povero Cristoforo era stato tolto dall'ospe– dale, egli era completamente guarito, con inenarrabile gioia dei parenti e grande "loro riconoscenza vèrso )a Consolatrice divina, sempre pronta a riparare le ~venture di chi l'invdca con fede. . Brissogne (Aosta). - LAURENTINA MA- · THIOU, nata a Brissogne il14 dicembre 1890, venendo al mondo portò .seco la disposizione ereditaria .all' ep~lessia, a cui andava sog– getto il suo nonno pat!:Jrno. Così dalla piti. te- ·nera infanzia ella veniva assalita dal brutto male ad intervalli di quattordici o quindici giorni, ripetendosi gli accessi tre e fin quattro volte nella giornata critic.a. -- I buoni genitori della Laurentina non indu– giarono a rièorrere ad un ·valentissimo sani– tario, seguendone poi scrupolosamente le· pre· scrizioni, sia nel somministrare alla loro figliuole~ta gli indicati medicamenti, sia col regolarne il regime di vita. Ma purtroppo rimedi e cure non davano alcun risultato apprezzabile. Gli accessi -epilettici continua– rono a prodursi, crescendo d'intensità a mi- . sura che la bambina si faceva più ·gran.: dicella. - Pallida in viso e sparuta, Laurentina avev'a quell'aria mela~conica ed un tal poco

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