Missioni Consolata - Settembre 1901
'. ]1t 8ortsolata 137 ~~~~~~~~~=-~~~==~~==~~==~ Ancora la Consolata sulle case Non avremmo mai -creduto che la modesta nostra proposta, di porre all'ingresso delle abitazioni l'immagine taumaturga della Con· . salata, ottenesse subito un cosi pieno e largo consenso nelle nostre buone popolazioni. In pochi mesi, centinaia e centinaia dei quadri su lastra metallica, da noi fatti preparare all'uopo, furono acquistati, fatti benedire ·e collocati a posto. Nè le richieste accennano a diminuire. Noi, consolati da questa novella prova di -illuminata pietà, ne ringraziamo la Vergine, e di cuore ci rallegriamo cogli zelanti che primi hanno voluto segnare le loro case col suggello meglio atto a chiamare su di esse le benedizioni del Cielo. Additiamo quindi i a tutti l'esempio, perchè sia seguito, percbè presto non rimanga una sola abitazione che non abbia a custodia e difesa Colei che è, dopo Dio, la Buona e la Potehte per eccellenza. Il . plebiscito di fede e di dolce affetto che in sul principio di quest'anno trasse la gio– ventù piemontese, e con essa una turba in· nuinerevole d'adulti, ai piedi della Consolata , per consacrarsi a Lei ed incominciare sotto i suoi santi auspizi il nuovo secolo, deve ·~ essere completato con questo segno sensibile U :~:=l~::~3t ::::::::::d::~tip:- 1 sati in rassegna i continui pericoli che nel doppio ordine materiale e morale, continua– mente minacciano noi, le nostre famiglie, i nostri averi ; abbiamo accennato come çi possa esse;re difesa sicura contro di essi la graziosa protezione di Colei che si fregia del titolo di Consolatrice. Ed è forse necessario ripetere quanto si è detto? Chi non fa so· vente esperienza che le miserie grandi e. piccine abbondano in questa valle di lagrime? E chi può dire sinceramente di non aver ri· cevuto, a . sollievo di esse, una grazia, anzi, cento. e mille grazie dalla Madonna? Quante yolte udiamo dini: È proprio una grazia che. il mio bambino hon sia stato schiacciato!- Oppure: Fu un bel f~vore della Madonna che mio marito abbia potuto con– chiudere un contratto cosi conveniente. - E ancora: Chi avrehbe detto che mia mamma, mio zio, mio fratello, sarebbe guarito ancora? Ah, la Madonna della Consolata ci ha proprio esauditi! - E oltre le grazie apparenti, av· vertite, quante non ne riceviamo ogni giorno senza conoscerle, unicamente perchè non riflettiamo abbastanza sulle nostre azioni? Questa verità ci porta naturalmente a con– siderare sotto un nuovo aspetto l'apposizione dell'immagine della Consolata sul limitare delle nostre dimore.- Quest'atto di ossequio può essere, in molti casi, un doveroso atto di riconoscenza. Dacchè il Periodico nostro ha cominciato la sua vita, che si va facendo ogni giorno più vigorosa, sono innumerevoli le richieste che ci pervengono per la pubblicazione di grazie ricevute. E ciò non solo da parte d1 coloro che il mondo battezza col nome di bigotti e di fanatici, ma da parte ancora di persone poco famigliari col tempio e colla preghiera, di cui quasi si può dire che hanno incominciato a conoscere la Madonna da un favore ricevuto dalla di Lei preveniente bontà. Il Periodico si presta colla migliore buona volontà a soddisfare la calda riconoscenza dei beneficati da Maria SS.; ma ad acconten– tar~i tutti non basterebbe nè un fascicolo in formato doppio Q.el solito, nè il renderlo set– timanale, anzichè mensile. Sovente poi alla pubblicazione di una gra– zia ricevuta, si oppongono delicati riguardi di carita, di famiglia o d'altro genere. Orbene: chi non può serivere sul Bollettino la sua riconoscenza alla Consolata, perché non la esprime mettendo sulla porta di casa sua l'immagine benedetta di Lei, che a tutti dica senza· umano rispetto: Qui dimora un gra– ziato della Madonna? Tale. dichiarazione viva, permanente, sarà di molto gradimento alla Vergine, la quale, a chi La confessà in faccia agli uomini, ren– derà -Hcento per unò, perorando per lui presso Dio e difendendolo dai suoi nemici spirituali e temporali.
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