Missioni Consolata - Settembre 1901

prendesse in Paradisò; affinchè ella non fosse più oltre d'aggravio alla numerosa sua fa– miglia. La Consolata pietosamente accolse la prima preghiera ed in breve restituì alla Mosso la salute. Ella porta•in riconoscenza un'offerta ed un quadro. · Torino. - BURDESIO PIETRO, bambino di 4 anni, sul far della , sera del 19 marzo p: p. fu preso dal terribile croup così gravemente che il dottore chiamato in tutta fretta, dopo l'; aver fatto quanto era umanamente possibile, disperava di salvarlo. Ma in quella notte angosciosa la mamma desolata votò il suo. bimbo a11a Consolata. Alle cinqùe del mattino il dottore lo rivisitò e fu stupito di trovarlo migliorato così che disse il caso esser vera– mente straordinario.. In pochi giorni Pierino fu di nuovo vispo e sano. Offre un quadro. , Torino. - I coniugi Bosso sono commer– cianti probi ed attivi; tuttavia per una com– binazione sfortunata, come ne succedono tante in commercio, un brutto giorno si trovarono con una. scadenza alla quale tornava loro impossibile soddisfare. Erano nella massima pena, turbandoli immeiÌsllmèn~e il non.poter far onore, alla loro firma. La signora Bosso, andando per i suoi affari, passò casualmente davanti al Santuario . della Consolata, che fin da ragazza fu solita visitare tutti i giorni. Si ricorda delle grazie meravigliose che ogni giorno quivi la Vergine SS. si piace di di~ spensare, e non avendo il 'tempo di entrare nel ' ~empio, innalza passando una fervida in– vocazione, fa una promessa. Oh meraviglia! Due sole ore mancavano alla scadenza ed in quelle capitò ai br!J,vi coniugi di conchiu– derè un rilevante contratto a contanti, il quale li po.se in gradq di· soddisfare subito ai loro impegni. · · . . . . ~ Montalto Dora (Ivrea).-,- Maria GaÙo, ses– santenne, da due a:i:mi ' sentiva dolori sciatici ad ti,na ga:i:nba ·Ma nell' inv~rno passato essi agg'ravatonsi tanto che la Gallo fu obbligata, a letto tra acutissime fitte. Il dottore dichiarò trattàrsi d'isdhiq.lgia con-dolore al nervo sciati'co. Per~ suggerimento della figl_ia Emma, l'amma– lata cominciò con lei una novena alla Conso- . lata, seguendo le pie pi'atiche dell'apposito libretto. I dolori a poco a poco scomparvero. Settimo 'forinese.- GARIGLIO MARIA, ven– tenne, nel gennaio del corrente an:6.o fu obbli– gata a restare in letto da vive e dolorosissime -punture alla siiliiena, che il dottore chiamato · dichiarò provenienti da pleur:fte acuta; prono– sticando lenta la guarigione. La giovane più che mai 'tormentata dal male, la notte del 2 gennaio, pel\ s~ggerimento di una brava donna che l'assisteva, si raccomandò alla Cen– solata. Ed ecco che subito 'cessò la penosis– sima. difficoltà di l'espiro;· l'ammalata, assopi– tasi, potè riposare fino alle 5 del mattino. Si ' destò migliorata, e, con meraviglia del dot– tore, continuò di bene in m·eglio fino a per– fetta guàrigione. 147 ·o Torino. - ' « Mia madre che già si trovava afflitta da grave anemia e da organica affe · zione· di cuore, nella prima quindicina del pas sato febbraio venne colta da una bronchite. I medici avevano perduta ogni speranza di salvarla. Feci promessa alla SS. Vergine della Consolata di un dono consistente in un pre-. zioso pizzo antico per tovaglia; le promisi altresì di rendere ·pubblica la grazia, qualora avessi ottenuta la guarigione di mia madre. Ora. che questa ha miracolosamente riacqui– stata ~ .. salute, adempio le promesse fatte, 'colla speranza che là Consolata voglia conti– nuare a me· ed ai miei la sua santa protezione. c VINCENZA ÙLIETTI M oRozzo DELLA RoccA *• . S; Remo. - AMoLo CLOTILDE, di 29 anni, pe'r male di denti sofferto durante sei anni si era ridotta a non aver in bocca altro più che radici guaste, le quali ancora continua– vano à darle dolori fortissimi. Per colmo di sventura presero a suppurare anche le gen– give, cosicchè la bocca della povera paziente .era in completa dissoluzione. Varii dottori consultati, ritennero impossibile oper~re la estrazione ·delle radici in · simili condizioni. L'Amolo, che è torinese, pensò di venire ap– positamente al Santuario ad implorare, se non la .guarigione, almeno un sollievo al suo male insopportabile. Fu esaudita al di là delle sue _speranze, poichè le· si potè effettuare l'estra– zione delle infette radici, senza che si verifi– cassero le temute-conseguenze,. ed in capo ad otto giorni si trovò gu~rita. Porta un quadro. . Torino. ..:... Musso PIETRO, di 43 ànni, preso ~a polmònite e biventrite, per 14 'giorni continui giacque fuori di ·conoscenza. All'ospedale di S: 'Giòvanni il suo ·stato fu giudicato dispe– rato. ·La moglie, oltremodo. <;lesolata, pregò fervidamente la Consolata, prome.ttendole un régalo, se le avès,;e ridonato s.alvo lo ,sposo. r dottori persistente:i:nente·avevano.dichiarata. impossibile la -, guarigione;· ma 'che cosa è im– possibile a Colei che dispone del ·cuore del– l'Onnipotente? . Gli -uomini della scienza ter– ; ena ebbero la grata meraviglia di veder falliti i loro tristi pronostici e l'infermo ·guarito al termine di un mese. . Olgiate Morgara (Como). - La giovanetta LAURA PANZERI, contadina dimorante alla cascina detta del Buon Martino , .ebbe una prima v;olta male ad un · braccio e guarì. Ma ecco che nel passato 1900 lo stesso braccio si .riammala da capo più. gravement~. I dottori consultati nòn sanno suggerire un rimedio efficace, nè si pronunciano sulla gravità del male e sulla più o meno probabile guarigione del medesimo. Una buona associata al nostro Periodico ebbe la bella idea di suggerire al– l'ammalata ed ai di lei parenti· di invocare la Consolata colla preghiera .composta da Sua Em. il nostro venerato Cardinale Arci– vescovo. Essi accéttarono con premura il con– siglio e tosto furono consolati. La giovip.etta, condotta a visita nell'Ospedale di Milano, fu "

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