Missioni Consolata - Settembre 1901
triste infanzia, quale tris~issima prospettiva per la -giovinezza e la virilità! Pas'sano i mesi e sempre alla stessa data il male ritorna, refrattario ai rimedi, estin– guendo P<?CO a poco la speranza nei cuori dei tribolati parenti del piccino. Passano gli • anni: Tonino ne ha già compiuti tre, ma l'epilessia . anzichè cedere ai rimedi, pare crescere di maligna intensità a misura che cresce,stentatamente la sua vittiina. Oramai " i poveri genitori potrebbero rassegnarsi..... Ma quando mai un padre ed una madre si son rassegnati alle sventure dei loro.figliuoli? Anche quand'essi sono sull'orlo della tomba, sempre rimane ai genitori almeno un filo di speranza; spenta un'illusione per l'evidenza d~i fatti, un'altra ne rinàsce più tenace che mai..... Fortunatamente però i coniugi Davico non s'attaccano ad un'illusione fallace, ad una speranza infondata e nella loro, quasi direi disperazione, trovano un'àncora di salute a cui aggrapparsi. La loro padrona di casa gentilme!lte imprestava loro ogni mese il nostro Periodico, che essi leggevano sempre COJ?. grande avidità. In· un numero del Periodico la mamma di Tonino lesse di una guarigione concessa ad un bambino, il cui male aveva molta ana– logia con quello della sua creaturina. Allora ell_a, a cui le lagrime erano cibo da tanto tempo, secondo una sua epressione gius'tis– sima, si sentì in cuore una stilla di conso– lazione. Perchè -- disse - la Consolata non potrebbe fare per il mio bimbo ciò che ha fatto per un altro, se io di cuore a Lei lo raccomando? - Lo stesso giorno, preso in disparte il marito, gli comunica il suo pen– siero; lo mette a parte di un suo progetto: Se noi pure facessimo un voto alla Conso– lata, col sacrifizio di 'qualche cosa a cui te– niamo-assai? Il buon consorte e tenero padre approvà pienamente, incondizionatamente l~ cosa. Di comune accordo promettono alla Con– solata che se il loro figliuoletto guàrisce, lui offrirà in dono al Santuario i suoi due orologi d'argento; lei darà le sue vesti da sposa. E ~spettano ansiosi la data fatale. Essa viene, preceduta e ·accompagnata da ansie e timori... Di momento in momento le convulsioni si possono produrre... Sì, ma non compaiono, ed il mese finisce benissimo. - Oh gioia, proprio la Madonna ha fatto la grazia! Com'è buona la Madonna; bisogna proprio pregare Lei che vale più di tutti i médici del mondò. Si, ma purtroppo ogni giorno l'incostanza umana conferma il saggio detto che il dolore avvicina a Dio, la prosperità spesso allon– tana da Lui. Cessata l'ansia impJ:lllente, ir timore continuo, si pensa che· ·c'è tempo a compiere il voto. Gli oggetti promessi alla Madonna sono cari al cuore dei due spo13i, anche per. i ricordi che loro destano. Ai 15 del mese successivo, quando meno si aspettano, ecco ricomparire le convulsioni terribili, scuotendo quella bella sicurezza, gettando una nube nera su quel cielo il cui sereno pareva imperturbabile. -Ah, non abbiamo compito il nostro voto, e la Consolata si ritira la p·azia! - E la resipiscenza è si~cera, le promesse sono' rin– novate con cuore aperto e generoso. Ed il male di Tonino cessa come per incanto un'altra ·volta. Il voto è adempito esattamente. Un anno è trascorso, e Tonino si è fatto un bel bam– bino, gode florida ed inalterata salute. Di convulsione, di epilessia·non si parla più: la Consòlata l'ha guarito perfettamente. Cavour. - Il giovane fabbro ferraio BELLINO VINCENzo; la mattina del sabato 29 marzo u. s. si era recato al mercato di Pinerolo, dove aveva acquistato alcune la– mine di ferro per gli usi del suo· mestiere. Salì sul tram a vapore per tornarsene a casa, collocandosi, colla sua co~pera, sulla piattaforma posteriore dell'ultimo carrozzone viaggiatori, che ne aveva dietro uno di merci Mentre il Bellino e;ra colà tutto solo, tran– quillamente assorto nei suoi pensieri, ode un rumore a lui famigliare; · abbassa gli occhi e vede che il suo mazzo di ferramenta, scivo– lato dal carrozzone, sta per precipitare in un fossato ·costeggiante la via. Con moto istintivo, senza pensare al peri-
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