Missioni Consolata - Settembre 1901
rata dall_a proprietaria, 'la sig.a CAVALLITO ANNA. - Venticinque ànni fa ella abitava poco lungi da quella casa, convivendo, ·colla famiglia del marito. Questa n.on si trovava in troppo -floride'condizioni finanziarie: per questa causa, ~ per le cento altre solite, in famiglia non si stava precisamente come nel paradiso ter– restre. La _povera nuora specialmente pas· sava brutte ore, e il suo sospiro costante era di uscire dalla famiglia e abitar da sola una casetta col marito. Ùn giorno fra gli altri in cui non sapeva più che cosa si facesse - <losì ella stessa si esprime - uscì di casa tenendo un suo bambino in braccio, e pas– sando innanzi ad una bella casa, che trova– vasi là vicino, esclamò: - Se ne divento pa– drona, vi faccio dipingere su la Madonna della Consolata, affinchè tutti possano vene· rarla. -Ma subito s'accorse che quel desiderio era una follìa: come tro:vare capitali per com– prare una casa, mentre a stento la famiglia poteva tirare innanzi fac~ndo debiti? · Per non andare in lungo coll'esposizione minuta di vicende poco interessanti in sè stesse, basti il dire che alla Cavallito poco dopo fu possibile· di venirsi a st~bilire a Grazia recenti riferita alla sacrestia del Santuario ·QUADRI VOTIVI PORTATI IN J,UGLIO N. 48 Raeconigi.-Il bambino DAVICO ANTONIO era giunto ai 17 mesi superando faticosa– mente .una forte bronchite, che più e più volte aveva fatto dire ai genitori desolati ed ai conoscenti: Stavolta il povero Tonino se ne va in Paradiso ! Invece, come Dio volle,_finalmente Tonino guarì. Rimase però, com'era naturale, un poco sparuto e deboluccio; ma i parenti si ~ecero l coraggio, pensando che, avendogli i necessari riguardi, il bambino col creséere - in eta si -. sarebbe irrobustito. Così forse sarebbe stato, se una funesta conseguenza dell'indebolimento portato dal passato male non si fosse manifestata. Un brutto giorn~, era il 27 del mese, Tonino è Torino col marito ed i figliuoletti. Quivi i preso da forti convulsioni. I genitori affap.- coniugi, oltre la pace, trovarono da occuparsi nati, gli apprestano le migliori cure che_ sanno,· l'access~ passa: Dio sia lodato! in modo così conveniente, che fecero dei ri- - Ma - ahimè - ecco che tra il 27 ed il sparmi co_n cui poterono acquistare al paese la - f 29 del mese seguente le convulsioni di-nuovo ::::z:a:~:g:ais~:~nc~:~:~t:.n~f;~:i:a~:~:o~ . assalgono il povero innocente, e con più vee- menza d~ prima, riducendolo infine terreo e rigido, coi denti stretti, la schiuma alla'bocca. Si consulta il dottore, il quale esaminato il malatino dice: È il male di S. Giovanni, la epilessia! Che brutto inale, e per giunta, un. male che è pressochè inguaribile! É proprio disgraziato quel caro Tonino: ha sofferto tanto per quella maligna bronchite, e quando ap– pena .cominciava a poter quietàre, ecco un male egualmente terribile e più :penoso an– cora per lui e pèr gli infelici suoi parenti. O il piccino morirà · presto, ovvero sarà un povero essere. malato per tutta la vita. Qual' morto, eonchiude la pia donna, ma prima di passare· a miglior vita ebbe la consolazione di adempiere il voto di far dipingere sulla nostra casa l'effigie della Consolata, come attestato di affettuosa riconoscenza e arra sicura di benedizione celeste per la famiglia.
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