Missioni Consolata - Settembre 1901

~ <2o11sotata 141 ° Così la =re del tempio:df!.y.~K REANO MAR=TA ved. GIUSTAT, anc: pareva accennare che la catena delle grazie essa da tre mesi era incapace di ogni lavor(} da Lei dispensate già dal pilone del monte e tormentata da dolori ad una gamba, con ri- Belljce, non si sarebbe interrotta, anzi sa· gidità che le impediva di piegare il ginocchio. . rebbesirinforzatanellanuovadimora,legando Un mattino ode sonare la s. messa che si sempre meglio .alla celeste Patrona, i suoi andava a celebrare al monte Bellice./ Ella, sudditi fedeli e devoti. E fu così difatti; 1 che da tempo pregava fervidamente la Con· alle nuove, incessanti domande dei pii Saltesi, solata per ottenere la guarigione, si sente la Consolata continuò e continua a corrispon- spinta dall'idea di andare ad ascoltare lassù dere con nuovi favori. Spigogliamo, tra le quella s. messa. S'alza, s'incammina, .compie grazie recenti, le più note. la faticosa salita, e non ricorda il suo grave :!: *'* TRUCANO ANNA ved. DEIRO, soffriva do· lori acutìssimi ad una gamba, che, special· mente nella regione del ginocchio, erasi enor· memente enfiata. Dopo essere stata obbligata . a tenere il letto per un anno intero, la po· vera donna ·migliorò tanto da potersi a stento muovere colle grucce. Ma, per quanti rimedi provasse, in due altri anni, non giuns.e a potersi d~dicare nuovamente alle faccende domestiche. Madre di famiglia, e povera per giunta, ella era estremamente desolata e quasi disperata di tale suo misero stato. Consigliata da un buon sacerdote, si racco· mandò alla Consolata di Bellice, facendo ce· lebrare lassù una messa. Era il venerdì sus– seguente alla festa della N ati'ì;ità di Maria Santissima. N ello stesso giorno la sofferente, sentiti cessare i dolori alla gamba da tre ~ anni malata, gettò via una gruccia, ritenendo l'altra per.precauzione. Ma dopo pochi giorni, convintasi pure dell'inutilità di questa, am· bedue le mandò come trofeo ai piedi della Consolata, continuando . ancora al presente a camminare liberamente e ad attendere ai domest:ci lavori. I~ figlio della stessa graziata, per un'affe– .zione morbosa alla spina dorsale, era dive– nuto tutto curvo e rattratro, incapace ai lavori campestri. Raccomaudatosi anch'esso alla Consolata; con generale sorpresa, migliorò fino al punto di poter tornare alle ordinarie occupazioni; ed il giorno della festa, nel 1899, potè compiere la malagevole salita al monte ~ Bellice, per ringraziare ·di presenza la sua cele~te Benefattrice. . male, se non quando sta pregando nel San· tuario, e può con santa sorpresa e gioia con– statarne la scomparsa. Così un giovane , che brama conservare l'incognito, raccomandandosi alla Consolata di Bellice, è liberato dagli attacchi periodici di un male molto rassomigliante all'epilessia ' così molte e molte persone di Salto ebber(} dalla Vergine favori di varia natura, che sa· · rebbe troppo lungo qui raccontare. Ma l'affiuenza continua di devoti alla chiesa del monte Bellice, le offerte che vi si presen· tano, le messe che vi si fanno celebrare, la tendenza quasi istintiva di quelle popolazioni ad invocare la Consolata in tutte le loro ne· cessità, sono uri linguaggio eloquente. Tutro ciò significa che la Vergine, anche da quella . modesta Sua Sede, si mostra sempre amore– vole e vera Consolatrice degli ·afflitti, pronta sempre a dare rimedio e sollievo nelle mol– teplici miserie che affiiggono dovunque la povera umanità, affi ne di rivolgerne gli sguardi ed i desideri alla celeste patria. Nel ridente paese di Brozolo Monferraro havvi una casa su cui è dipinta una bella immagine della Consolata, postavi per una grazios~ combinazione che cosi ci viene nar-

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