Missioni Consolata - Settembre 1901

'140 1l' eo.,solata q La Uoqsolata in Salto Uanavese l C~«:~ l Tra le chiese dedicate alla Consolata nel nostro Piemonte, merita una speciale men– zione quellà di Salto (Ivrea), ameno paese di circa 1500 abitanti, posto sulla riva si– nistra dell'Orco, tra Pont e Cuorgnè. Nei limiti della parrocchia di Salto, che com– prende diverse borgate, si noverano ben cinque chiese dedicate alla Vergine SS.; ma su -tutte primeggia quella della Consolata sul monte Bellice a nord-est del paese. Vi si accede _dal capoluogo per una malagevole strada alpestre in circa un'ora e mezza di salita. Di lassù, a circa 900 metri sul livello del mare, la chiesa, o piccolo santuario, do· mina un esteso e vaghissimo panòrama, e si scorge di lontano dalle valli e colline cir– costanti. La chiesa fu eretta nella seconda metà del secolo XVIII sul luogo stesso dove già prima sorgeva un pilone dedicato alla Con– solata ; il che prova come la divozione alla Madonna sotto questo titolo è antichissima tra quei forti Canavesani. Il sacro edifizio misura circa 100 metri quadrati di superficie; è ad una sola na– vata, con abside ed orchestra. L'-abside è sormontata dall'icona: un dipinto su tela assai pregevole. Rappresenta in alto, quasi apparizione, in un quadro separato, la Con– solata. L 'Effigie presenta un amabile e fine sembiante, il quale, come quello del Bam– bino, spira una grazia celestiale e par che animì a devota confidenza chi lo riguarda. Più in basso, a destra, è dipinta S. Elena col legno della S. Croce; in mezzo sta la vergine e martire S. Eurosia, colle mani state troncate dal sicario che vedesi minaccioso alla sinistra di lei. Il santuario del monte Bellice, sorgente in mezzo ad una popolazione di laboriosi agri– coltori, non ·è ricco 1 ma è però tenuto colla . massima decenza, ed. è ornato nel modo più - atto ad aspirare divozione qon grucce e tavo– lette votive, attestanti grazie colà ottenute :fin da témpo remoto. o La fésta titolare vi si celebra nella do– menica immediatamente successiva al20 giu– gno. Vi ha messa letta di buon mattino e più tardi messa solenne con discorso. I vespri con processione hanno luogo al piano, nella chiesa parrocchiale, per dare maggior agio a tutti di assistervi. Il 20 giugno però, sempre si celebra all'altare della Consolata la messa letta. Ogni anno inoltre, nella domenica suc· cessiva all'Invenzione della S. Croce (3 mag– gio), il popolo di Salto, accompagnato dal sacerdote, facendo una lunga rogazione nelle borgate superiori del paese, ascende alla Consolata di Bellice, ritornando verso le 13 alla parrocchiale dond'era partito .alle 5 del mattino. Nella buona stagione poi, da Maggio a Novembre, in un giorno per lo meno della settimana, uno dei sacerdoti della parrocchia, sale al monte Bellice, seguito da un devoto stuolo di fedeli, per celebrare lassù ai piedi della Consolata messe votive di ringrazia– mento, oppure d'impetrazione. Giacchè i Sal– tesi, seguendo l'esempio dei loro antenati, usano nei loro bisogni, nelle tribolazioni t3 nei pericoli, invocare con fiducia la celeste Consolatrice. Quelli che emigrano in lontane contrade, portano con loro, come il più éaro ricordo del luogo natio, quello del loro san– tuario prediletto, e non mancano di farvisi raccomandare nelle necessità, nelle tristi con– tingenze della vita. E non invano. Una pia tradizione racconta che, menti:e si stava erigendo. l'attuale chiesa, difettava l'acqua occorrente ai muratori, dovendo essa andarsi ad attingere a considerevole distanza ed essere trasportata lassù per malagevole cammino, Colui che era incaricato di questo trasporto, con semplice fede, si raccomandò alla Madonna, affinchè gli facesse trovare acqua in luogo più vicino. Ed ecco che una · notte, in sogno, gli parve che una sorgente zampillasse poco discosto dall'erigendo sacro edifizio. Appena sveglio, il mattino, balza– dal letto e va a scavare nel sito indicatògli. Vi trova realmente upa sorgente, la quale. provvise ampiamente al bisÒgno lJ!Urario e . dura tuttora.

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