Missioni Consolata - Agosto 1901
)11 eortso{ata Il male pare aggravarsi, compaiono certi sintomi che fanno temere ·complicazioni fa– tali..... Che la Consolata sia sorda per lui, che respinga la sua preghiera ? Eppure... Non è una grazia della Consolata ch'egli non si sia spezzato il cranio contro il muro, che non abbia battuto colla tempia sul ruvido tubo di ferro o sul suolo? Non è una grazia ch'egli non abbia riportata una mortale commozione viscer~le o cerebrale roteando coll'albero; non è una grazia che la fatale cinghia si spezzasse, liberandolo da quel tur– binare infernale? Possibile che la Consolata dopo averlo salvato dal morire sul colpo, lo abbandoni adesso? Ma no che non )o abqandona. Quante volte anche una tenera madre, finge di lasciar solo il suo figliuoletto, di volgergli le spalle, uni– camente per il piacere di sentirsi chiamare con parole d'affetto, per -c~ttivarsi sempre più il cuore del suo bambino, facendogli sen– tire quanto ella gli sia necessaria? Così fa talvolta la nostra affettuosissima Madre celeste, <ehe gode 'nel sentirsi da noi pregare, nel farci comprendere il bisogno che noi abbiamo di Lei, delle grazie ch'Ella ci ottiene dal suo divin Figliuolo. E ciò, non per Lei ch'è be·ata, ma per nostro spirituale vantaggio. Il povero Cena continua ad invocarla con fede e perseveranza· ed è esaudito. Le com– plicazioni minacciate nOJf si fanno; finalmente il dottore curante può dichiarare che l_esioni interne non: ci sono. Il male diminuisce; il braccio fratturato colle cure necè_ssarie gua– risce a suo tempo. Del grave accidente non resta oramai a Giovanni Cen!J. che il ricordo ' spaventevole e penoso si, ma bilanciato dal ricordo della bontà che la Consolata volle addimostrarglì per lenirne prima e distrug– gerne poi le conseguenze interamente-. Animato da viva gratitudine, il graziato venne a fare alla Sacrestia la sua relazione, presentando il quadro votivo che qui ripro- duciamo. · Torino.- ANTONIETTA VEGLIO-CAVELLI, il 1° ottobre del 1900 incominciò a sentire un'acuta puntura al polmone sinistro. Ma, come di frequente accade alle persone molto. occupate e punto egoiste, che pensano prima. alla famiglia che a se stesse, la Veglio non diede al male una grande importanza, spe– rando che se n'andasse come era ve-nuto. Sfortunatamente la puntura insidiosa, anzichè· cessare, andò nìan mano aumentando d'inten.– sità, sicchè la poveretta un brutto giorno si trovò impotente a lasciare il letto e dovette– mandare per il dottore. Questi viel).e, esamina - accuratamente il petto dell'ammalata e . dichiara trattarsi di pleurite. La pleurite è di per sè un male grave e pericoloso, ma la paziente fu ben più spaventata quando le sopravvennero di-· versi sbocchi di sangue; manifestandosi così l'insorgere di una grave complicazione alla prima malattia, a cui s'era aggiunta una. polmonite acuta. L'ammalata, che intanto era stata traspor– tata all'Gspedale di S. Giovanni, fu da quei valenti dottori giudicata in istato gravissimo. Essi riconobbero come unìca speranza di scampo un'operazione delicatissima, cioè l'a– sportazione di due coste e )'estrazione del– l'acqua . pleurica, per rimettere in funzione il polmone inistro. La povera Veglio posta tra la certezza di morire senza l'operazione e. lo spavento che questa le incuteva, senza darle almeno la sicurezza della guarigione, si trovò in uno stato d'animo che ciascuno può facilmente immaginare. La sua mente, eccitata ed otte– nebrata dalla febbre, oscillava in una penosa ansietà tra due prospettive egualmente nère che le si paravano dinanzi, quando, senza saper come, si sentì compresa da un insolito sentimento ,di fiducia nella ,protezione della Consolata.-« O Vergine Santa, fatemi gua– rire Voi! Io vi prnmetto in dono l'oggetto che tengo più caro; e se ancora potrò uscire da · questo stato, il primo mio passo sarà ver'1;1o il vostro benedetto Santuario ».-Così prega la povera affiitta, e da quella preghiera ha il cuore confortato come da un celeste farmaco; sente rinascere la speranza, ritornarle- il co– raggio di lottare contro i neri fantasmi e le tri– ~tissime previsioni che prima l'opprimevano.
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