Missioni Consolata - Agosto 1901

127 :cidente può in u:=ettarci ne:l'e~~~?.; Ad un tratto'G=a si spe:~a' in u2 ternità. giuntura,. lasciando libero il disgraziato, il Estote parati, ci ammonisce il Vangelo, e quale lanciato dall'altez~a di quattro ·metri nessuna preparazione è migliore, non solo alla ~ dalla forza centrifuga va _a sbattere contro morte, ma anche allo scampo quando questo · un muro, d'onde, rimbalzando, è gettato su ,è nel beneplacito di Dio, che la divozione a d'un tubo di ferro. Di là finalmente cade a lVIaria SS. H Cena lo provò per esperienza. terra pesantemente. Appog– giata la ~~ scala vi- l cino l'al- J bero ro tanteesa– litovi, co– me di con· sueto, mi– se s·ul vo– lan te la correggia. lVIa nel ri– tirare le braccia, fallitogli un movi~ mento, cacciòuna mano tra la ruota e la correg· gia stessa che giàes– sendo in rotazione, ghermì il povero o– peraioper il braccio traendolo asèefa:– cendogli rapidamente fare due o tre giri intorno al- ~ l'albero, il quale è animato da gran forza, essendo il principale motore del macchinario della manifattura. Nell'orribile distretta 'il povero Cena, sen- @ ~ndosi perduto, fa una rapida, indistinta ele-~ vazione dell'anima sua verso la Madonna, u~'invoca~ione senza parole par~ita d~l cuore. ; sarà prodotte..... - È morto! È morto l – dicono af- fannosa– mente · i primi che avveduti– si dello – spavento– so acci– dente, ac- · corronoal soccorso. No, non è morto, perchè re– spira, gli batte il polso de– bolmente; ma il po– veretto è fuori dei sensi, ha un brac– cio frat– turato in due pun– ti; e chi sa quali lesioni in– terne si Dopo mezz'ora di sollecite cure il povèro' Cena ritorna in sè e subito con un filo di voce· dice: « Sono perduto, sono perduto,_se la lVIadonna non mi salva... lVIa la Const>lata fa tante grazie... può .anche farne una a me ». · E tosto promette di offrirle un quadro votivo, · se ottiene la _sperata guarigione.

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