Missioni Consolata - Agosto 1901
124 J_p ·eo.,so{ata Mosca, disperato perchè senza Òccupazione e senza mezzi, dalla lontana Milano dov'arasi re– cato, invoca la Madonna del suo borgo e su– bito trova lavoro e pane; una certa Pellegrini ottiene, quasi improvvisamente, una gua– rigione ritenuta impossibile; Angelo Occhio, in viaggio per l'America, votandosi alla Ma– donna del pilone, riesce a salvarsi miraco– losamente in una tremenda burrasca. E poi il quadro di un bambino già rigido e tenuto per morto; e poi quello portato da due signori ignoti che dissero d'aver ricevuto grazie grandissime... E poi ancor uno di colore locale: Adelaide Marghieri, lavorante nella tessitura Leumann, attende alla ripolitura · di certe macchine. Il marito di lei, capo-meccanico, ignaro del lavoro a cui attende sua moglie, mette in moto i potenti mostri di acciaio. Risuona un grido straziante : una mano della donna è presa negli ingranaggi... Ma con quel 1 grido istintivo di dolore e di spavento, una non meno subitanea, rapida invocazione è partita dal cuore della pericolante, verso la Vergine che ella è usa pregare davanti al pilone. La povera Marghieri può ritirare la sua mano soltanto leggermente scalfita, quando avrebbe dovuto averla stritolata ine– luttabilmente. Altre ed altre grazie . sono testimoniate dai cuori d'argento; sono simboleggiate dal- . l'olio che mai non .manca alla lampada accesa continuamente davanti all'immagine della Consolata, dai ceri che ininterrottamente, e mai in numero minore di tre, vi ardono con fiamma tJura e soave come una preghiera. È la preghiera che gli abitanti del borgo Leumann, impegnati nella lotta quotidiana per il pane, non possono a tutte le ore innal– zare in persona .; preghiera d'impetrazione e di ringraziamento, che si alternano con assidua vicenda, essendo l'una richiamo del– l'altra, dove impera la divina Consolatrice. Ogni anno, il dì 9 giugno, si fa la festa della Consolata del borgo Leumann, quasi preparazione alla festa grande di Torino. Allora il pilone viene splendidamente deco– rato con drappi multicolori, con ceri nuine– rosissimi, viene attorniato di fiori, che vi .o portano la poesia ed il profumo, quale un dolce inno d'amore alla Rosa mistica. È la festa patronale del borgo Leumann; cessa il lavoro alla Tessitura è gli abitanti, vestiti a festa, dopo aver reso il dovuto omaggio . alla loro dolce Signora e Patrona, si ricreano onestame.nte. Così la casa Ponsetto, segnata coll'imma– gine taumaturga della Consolata,· da asilo di dolore si è trasformata in casa di quiete e di pia gioia, da cui, come da centro be– nefico e luminoso, irradia sul borgo intero. conforto e consolazione nelle quotidiane di– strette della vita. Le nuove della Consolata Il galantuo~o entra in Sacrestia toglien– dosi il cappello, e con passo pesante e caden– zato si avvicina al Sacerdote. - È ben qui che prendono le nuove della Consolata? Sembrerebbe una domanda aggressiva. Il Sacerdote sorride : - Sì, ·è qui. - Ebbene ascolti. Faccio · presto perchè ho fuori le bestie, e c'è solo un ragazzo a custodirle. Ho visto sul gi01·nale della Con– solata che bisogna venire qui a dare le no– tizie delle immagini che si vedono. Io sono conducente. Venendo a Torino dalla barriera del Martinetto, ecco che vedo un'immagine della Consolata. Mi sono levato il cappello, e via dritto. Ma poi mi è venuto in mente che dovevo dire il punto ·dove si trovava. Allora ho fermato le bestie, e sono tornato ' indietro. Vuol sapere il punto preciso? Scriva, scriva, per non dimenticarsi, perchè io ho premura ; ho le bestie fuori che aspettano. Scriva qunque, che dal Martinetto ho con– tato cinquanta passi. Cinquanta, e poi si .trova l'immagine della Consolata sopra un
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