Missioni Consolata - Luglio 1901

)1l Cortso(ata ~Q·~~~~·~.~~~~ . c~~~~~~,~~~$~0 105 agli ecel~siastici e laici nati odomiciliati nelLe due provincie ecclesiastiche di Torino e di Verc~lli, e sùo scopo speciale è la conversione degli infedeli, da non confondersi perciò col· l' Oper~ d'assistenza per gli emigmti, colla quale esso non ha veruna relazione. Beri. presto un primo nucleo di volenterosi ecclesiastici fu formato, .fra i quali parecchi "' giovani vicecurati, che nel sacro .ministero aveano già fatto ottima prova (1); e mentre questi attendevano allo studio delle lingue ed alla preparazione indispensabile per l'a– post?lato, si pose mano all'adattamento della casa ereditata dal compianto Monsignor De– Miéhelis, di v. m., e destinata a sede della nuova Opera (V. incis. a pag. 106). Aderendo alle istanze degli abitanti dei dintorni si pensò di aprire al pubblico l'ampia Cappella, rac– chiusa finora néll'interno del fabbricato, ed avutane favorevole concessione dal Municipio di Torinò, venne eretto, sui disegni del giovane e distinto Ing. Enrico Ruffoni, un grazioso pronao a due colonne, sovrastante ad un'ampia gradinata, per cui dal controviale si accede alla nuova porta della chiesa. Il 18 giugno, essendo pressochè ultimati questi lavori, l'Eminentissimo nostro Cardi– nale Ar:civescovo volle egli stesso benedire la chiesa e consacrare il nuovo altare. Sua Eminenza era assistito dal Rev.mo Canonico Allamano, dal Can. Camisassa e dagli alunni (1) Facciamo notare che in forza della nuova Legge sull'emigrazione, andata in vigore il l o febbraio 1901, gli ascritti a questo Istituto sono esenti da qualunque servizio militare. Ecco un estratto degli articoli di detta legge, riguardo a questo privilegio: Uoloro che al momento del concorso alla leva si tro– vino come allievi -interni in Istituti del Regno o della Colonia Edtrea a compiere gli studi per le missioni, e siano arruolati in l • c~tegorià, potranno ottenere in tempo di pace, che l.a chiamata alle armi sia riman– data fino a l compiment"'o del ventiseiesimo anno d'età. Cessa per essi l'ottenuto benefizio compiuta che abbiano quest'età, od anche prima se abbiano tralasciato gli . studi intrapresi. Qualora si rechino all'.estero in qua – lità di missionaril, cioè in America, Oceania, Asia (esclusa la Turchia), Afdca (esclusi i domini e protet– torati italiani, l'Egitto, la Tripolitania, la Tunisia, l'Algeria e il Marocco), sono provvisoriamente dispen– sati dal presentarsi alle armi, finchè duri la loro resi· denza all'estero. Questa dispensa provvisoria diviene assoluta e definitiva all'età di trentadue anni compiuti. Prima di detta età e pur rimanendo dispensati clal prestare servizio militare, possono, i missionarii reca– tisi all'estero, rientrare in patria e rimanervi ogni volta per due mesi, domandandone il permesso a lle . autodtà consolari, ed anche per maggior tempo quando venissero per compiere corsi di studi. · dell'Istituto. La commovente funzione si svolse in presenza di un pubblico el!3tto e numeroso, che seguì con spirito di preghiera il lungo rituale della benedizione della Chiesa e con– sacrazione dell'altare. La cappella, di forma rettangolare, ampia e proporzionatamente alta e sfogata, è deco– rata con quella squisita semplicità che è una delle più belle attrattive dell'arte cristiana. In alto, sopra l'unico, maestoso altare, spicca in una gloria di bianche nubi, tra cui sorri– dono vezzosi angioletti, il quadro della Ma– doi:ma titolare dell'Istituto la Consolata, felice riproduzione della taumaturga Effigie che si venera nel nostro Santuario, eseguita con rara · · maestria e donata per grazia ricevuta dal]a valente pittrice, sig.a Celestina Thermignon. Un bellissimo fregio di stile bizantino com– posto di gigli e rose, incornicia lo sfondo in cui campeggia la detta icona. Le pareti sono seminate di fiordalisi aurei; nel grande fregio che vi · corre intorno al basso, sono qua e là bellamente intrecciati al disegno targhette e medaglioncini, raffi– guranti sotto diversi emblemi gli attributi della Vergine. Compiono l'ornamentazione le vetrate a colori, sull'alto delle quali campeggia una bianca stella su fondo azzurro. Vista . c9sì, nella blanda luce mattinale, tutta linda e sorridente come la simbolica sposa del Cantico, la chiesuola infondeva negli intervenuti un senso di santa letizia e di misterioso raccoglimento, rendendo quasi sensibili le grandi cose che, per divina virtù, si anda.vano operando man mano che proce– deva il sacro rito, santificando il luogo e chiamando la. maestà di Dio a riempirlo di sè, in -modo più reale, sebbene meno terri– bile di quello adoprato già per l'antico tempio di ·Gerusalemme. Le preghiere del sacro rito furono più volte intramezzate da canti, eseguiti da .gio– vani sacerdoti in stile veramente liturgico: tra essi bellissime un'Ave Maria ed una Salve Regina. Compiutala consacrazione, Sua Eminenza rivol~e coll'eloquenza del cuore un discorso di circostanza, breve quanto denso d'idee e

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