Missioni Consolata - Luglio 1901

diletto dal gran servo di Dio Don Cafasso, che coll'intuito del santo gli lesse nell'anima, ne divenne ben presto l'aiutante e poi il successore nèll'arte sublime di formare se- condo il cuore di Dio direttori d'anime, cir– condàndosi così di opere vive che fanno per tui testimonianza agli occhi di Dio e degli uomini. Nel Convitto ecclesiastico Mons. Bertagna continuò, con breve interruzione, .ad inse- , gnare finò a questi giorni; ne gli anni molti, pieni di apostoliche fatiche, ancora scemano vigore alle dotte e sante sue lezioni, avva– lorate dall'esempio. Il vincolo che lega un tanto Maestro ai suoi discepoli riverenti ed affezionati è pqi rinforzato dalla tenerissima devozione dell'illustre P.resule alla Vergine Consolatrice. Perciò mai come nella Messa Giubilare, da lui celebrata davanti alla tau– maturga Effigie, si confusero in Dio i cuori, ~ai preci più calde e concordi si unirono in più stretta comunione di carità, pregando il Maestro per i discepoli ed i discepoli pel Maestro. A significare l'intima unione e la santa gioia delle anime, facevano corona al vene– rato Precettore durante la· sua Messa d'oro i canonici Rettore e Vice-Rettore del San– tuario, coll'assistenza di t~tti i sacerdoti del Convitto ecclesiastico, ed un numeroso con– corso di divoti torinesi. . La festa ebbe il suo epilogo la sera,-quando nel Convitto ,stesso, nella grande aula den'e Conferenze, si rinnovarono dai superiori e convittori riuniti gli omaggi e i voti di lungo e prospero avvenire al venerando Prelato, il quale rispose con parola commossa evo– cando. la memòria del suo impareggiabile Maestro, Don Cafasso, esortando ad imitarne l'amore ·allo studio, l'esemplarità della vita e l'operosissimo zelo sacerdotale. . · Degnisi la Vergine Consolatrice esaudire il voto ardente e la preghiera comune con– servando e prosperando ancora ad multos annos l'amatissimo Monsig. Bertagna, decoro e gloria del Clero subalpino e vanto singolare del Convitto della Consolata. -~~- L'Istituto dalla Consolata · PER LE MISSIONI ESTER~ , (Tm·ino - Corso Duca di Genova, 49) · I nostri lettori ricorderanno certo che già nel novembre del 1900, noi abbiamo avuto la santa gioia di annunziar loro la fondazione 4i un Istituto per le Missioni este1·e . novel– lamente sorto sotto gli auspici della Consolata. Il degnissimo Rettore del nostro Santuario, Can. Giuseppe Allamano, da venticinque anni applicato all'educazione del giovane Clero su-· balpino, aveva osservato che generose voca– zioni all'apostolato tra gl'infedeli talora si ~ · illanguidiscono o si perdono affatto per la mancanza d'una istituzione facilmente acces- . sibile, in cui svolgersi e consolidarsi. Perciò da · lùngo tempo vagheggiava qtiesto nuovo Isti" tuto, e fin dal 1891 ne aveva presentato il Regolamento al Cardinale Simeoni, di v. m., in alloraPrefetto di Propaganda Fide, atte– nendone larga approvazione ed incoraggia– mento a tradurre presto in atto _il gener.oso progetto. Ma le difficoltà che contrassegnano le opere ·ispiràte da Dio, e considerazioni di opportu– nità, consiglia~ono di soprassedere fino al settembre dello scorso anno 1900, quando. l'Episcopato subalpino, riunitosi a Consiglio interprovinciale presso il Santuario della CÒnsolata, ed avuta dallo stesso Emine~tis~ simo nostro cardinale Arcivescovo comunica- . zione di tutte le pratiche già fatte per la fondazione del nuovo Istituto, vi pç>se la co– rona altamente encomiandone il concetto in_. formatore e lo Statuto che doveva tradurlo in atto. La nuova Opera fu canonièamente eretta; e per accordi presi colla çongregazio_ne di Propaganda e con Monsignor Andrea J a– rosseau, Vicario Apostolico de'i Galla, ~i sta– bilì che i nuovi operai evangelici, arruolati sotto le insegne della Consolata, avrebbero avuto come primo campo alle loro fatiche .il paese dei Galla nell'Africa ~quatoriale., Come già si disse nel novembre scorso, l'Istituto ha carattere regionale, cioè limitato

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