Missioni Consolata - Luglio 1901

trotto. Il poveretto, spinto tra le due ruote anteriori 1iel ·carro, sarebbe stato stritolato, se il conduttore era meno svelto 6 meno avve– duto a fermare il grosso e pesante carro-. Tratto di là da lui e da una guardia civica, il Bonicatto con meraviglia d'ognuno, se la cavò con un'ammaccatura ad una gamba, il che. attribuisce a singolare protezione della Consolata. Torino. - -BENEDETTO SECONDO giovane di– ciannovenne, insieme colla mamma e la sorella viene al Santuario e si acoosta ai SS. Sacra· . menti, in ric_onoscenza alla Vergine che gli ottenne la guarigione da bronco-polmonite acuta dichiarata dai dottori pericolosissima. Roma. ·- FRANCESCO DOliUNiCI invia da Roma un'offerta avendo per la potente di Lei intercessione ottenuta la guarigione della ni– potina Elsa di 3 anni, presa da bronchite e febbri tifoidee, nel tempo in cui appunto infieriva in quella città il tifo. Per la gravità dello stato in cui la bimba si trovava i dottori disperavano di salvarla. Chieri. - GAMBINO GABRIELE da molto tempo ha un flerrwne che gli deturpa il collo e d-a tre mesi gli dà acuti dolori. Ricorre, come di dovere, ai chirurghi che piu volte lo sottopongono ad operazioni, ma il tumore sempre si riproduce. Infine i sanitari, sfidu– ciati, dichiarano che il flemone produrrà la morte del paziente, non potendosene estirpare la radice. Il Gambino allora fa, come egli si espri'rne, un patto colla Consolata. Se la Vergine santa lo guarirà del suo male, egli porterà L. 30 per i lavori del Santuario. La Consola,ta gradisce il patto e senza aiuto di medici e di medicine completamente abbandonati, in brevissimo tempo lo guarisce perfettamente. Il graziato si affretta a venire in persona a ringraziare la Madonna e adempiere l'obbligo impostasi. . · Torino. - L'ingegnere CoRTI GIULIO, per polmonite e pleurite purulente, dovette subire l'asportazione dell'ultima costa a sinistra, la lavatura del polmone e l'estrazione dell'abbon– dante pus formatosi intorno alla pleura. I dottori dubitavano assai dell'esito della lunga operazione,a causa dello sfinimento del malato, cosicchè consigliarono che esso fosse munito dei SS. Sacramenti. Frattanto la moglie e le figliuole l'avevano posto nelle mani della Con– solata. L'operazione ebbe un esito insperato, e dopo un mese di trepidazione, il Corti era guarito. Offrono un quadro. Torino. - MARCHESE PAOLO, per una lesione prodottasi al pollice della mano destra, venne assalite da un principio di tetano. Subito, al colmo dello spavento, si mise colla moglie a pregare la Consolata. Ed ecco calmar.si i do– lori, cessare i cattivi sintomi. In pochi giorni .il dito guarì, e un cuore d'argento venne ad aggiungersi agli altri, come espressione di .riconoscenza infinita alla Vergine SS. . Torino. - A MARIA BORLA, d'anni 67, si enfiò straordinariamente una gamba. La dia– gnosi medica constatò un flemone e la neces- · sità di dover addivenire all'amputazione del– l'arto. Intanto vi si praticarono sette tagli profondi. La figlia della paziente, spaventata a ragione, promette alla Consolata un quadro votivo e intanto porta al Santuario una mesata di messe, a ciascuna delle quali viene quoti– dianamente ad assistere. Il fiemone terribile, contro ogni aspettazione umana diminuisce poco a poco e infine scompare. Mamma, figlia . e dottore dichiarano concordi che è un mi– racolo. Torazze di Verolengo. - CENA MARIA, di 28 anni, era dall'anemia ridotta in condizioni disperate. Invano aveva consultato il medico del paese, poi altri di paesi vicini, poi i sani– tari del Policli~ico di Torino e dell'Ospedale Mauriziano. Da -una zia, assidua lettrice del nostro Periodico, fu animata a sperare nella Consolata, ed avendo seguito il buon consiglio, trovasi ora ben avviata alla guarigione, che attende completa dalla bontà di Maria SS. Moncucco. - Mosso FRANCESCA, diciottenne, fu assalita da gravissimo malore, che il sa– nitario del luogo qualificò polmonite doppia, dando il caso come disperato. Ma una novena fatta dall'inferma in unione alla sua f~tmiglia ed una messa fatta celebrare al Santuario le ottenne, per intercessione della Consolata, piena guarigione. Torino. - Rocco MARIA, per Ùna calunnia ebbe a sopportare non solo nocumento alla eua fa!!la, ma altresì ai suoi interessi pecuniari. Piu che mai bisognosa di conforto, la poveretta, madre di famiglia, ricorse con u-na novena alla Consolatrice degli affiitti. Nell'ottavo giorno della pia pratica, l'innocenza sua venne rico– nosciuta e la calunniata ebbe riparazione giusta ed adeguata. In ringraziamento fa celebrare una messa ed offre un cuore ed una candela. Piazzolo Brenta. - PICECCO LuCIA aveva il marito ammalato di affezione cardiaca, la quale da tre anni si manifestava con .crisi terribili, sicchè ad ognuna di esse si temeva per la .vita del povero uomo. Nel febbraio p. p. egli ebbe dal male un assalto piu inq-uietante ancora dei precedenti, ed i dottori preveden– done altri ancora, forse fatali, ordinarono in– tanto all'ammalato di astenersi da ogni occu– pazione. La moglie, oltre ogni modo desolata, incomincia una novena alla Consolata, fa ce– lebrare ad onore di Lei una messa, ne pro– mette un'altra a guarigione compiuta, ed impone al marito lo scapolare con sopra la benedetta Effigie. Ed oh, meraviglia! il male cosi radicato cede; non piu crisi perturbatrici, scompare anche l'insonnia e la tristezza che opprimevano il paziente. Perfettamente gua– rito, egli attende ora tranquillo ai suoi affari, riconoscente alla Consolata ed alla pia moglie, che per lui l'ha cosi validamente invocata.

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