Missioni Consolata - Luglio 1901

112 1!1 eo.,solata · :cato ~:i di:i:ita:-~~an;~tor::a :em~~ tima'"e la po::::::le in c:ui s'era tr: Torino a trovare sua madre la quale abita vato, e tutto ciò, per giunta, nèlle tenebre al Regio Parco. Vide in ispirito l'Immagine · della notte, si potevano ritenere leggiere le taumaturga della Consolata; ed a Lei levò lesioni da lui riportate, da cui poteva gua- un' invocazione rapida ed infuocata, come il ~ ·rire, come guari perfettamente tanto da poter lampo che solca le riubi oscùrissime di un U seguitare poi. nel non lieve nè facile lavoro, temporale. Al pericolo improvviso, urgentis-~ portato dal suo impiego. simo, all'invocazione suprema, la Consolata Lo scontro era avvenuto con una macchin'a rispose con prontezza pari all'impellente, manovrante nella stazione di Empoli, e~ de- tremenda necessità. stinata ad un treno merci in partenza, per Il treno diretto si era fermatò: il povero ~ macchinista ne fu estratto..... Con istupore di tutto il personale alto e basso della stazione, caritatevolmente accorso al salvataggio; con alta meraviglia dei viaggiatori, egli non era un informe ammasso di carni sanguinanti, come umanamente avrebbe dovuto essere..... 'Era vivo e relativamente in buon stato. Aveva, sì, il braccio destro fratturato, una grave contusione al fianco, una ferita al basso ventre e la mano sinistra contraffatta, ma, dato l' incidente gravissimo di cui era stato vit- falsa interpretazione di segnali e scambio di binario. Attribuendo giustamente la propria sal– vezza alla Consolata, il Villata appena gli fu possibile scrivere incaricò sua madre di portare al Santuario il quadro votivo che qui riproduciamo, e farvi ~elebrare alcune messe di ringraziamento, riservandosi poi di venire in persona a rinnovare gli a·tti di sua riconoscenza.

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