Missioni Consolata - Luglio 1901
vera Maria Bano la necessità della grave operazione, ella fu come affranta dal dolore. Aveva diciott'anni appena, era l'unico so– stegno della vecchia sua madre: come avrebbe potuto ancora guadagnare il pane per lei e per sè, quando fosse così monca? Non c'era dunque più altro mezz.o di guarire? . Nella sua semplice fede la pia giovane pensò {)he ciò che non potevano gli uomini ben lo poteva Iddio. Ricorse più che mai con fer– vore alla Consolata e le disse: - Oh Maria Consolatrice, se mi fate guarire senza che io debba subire l'amputazione, 'porterò le mie gruccia aJ vostro Santuario, e m'impegno a far conoscere a tutti la vostra misericordia. - Tanta fede non restò senza premio. Qualche giorno dopo si notò nella gamba malata un leggero, insperato miglioramento, che andò man mano facendosi più manifesto, con me– raviglia di tutti. Il fatto divenne prodigioso, quando si vide decrescere l'enfiagione, i do– lori diventare meno acuti e la guarigione procedere regolare, senza sbalzi nè intermit– tenze. Poche settimane trascorsero così in felice prògresso, finchè sparite tumefazione; piaga e ogni altro ·malanno, la gamba malata {la tanto tempo si potè lasciare sbendata. Quando Maria Bano potè posare il piede a terra, esclamò tra le lagrime: - Oh Maria Consolatrice vi ringrazio! - E questa sem– plice espressione compendiava tutte le bene– dizioni di un cuore profondamente compreso della grandezza del ricevuto beneficio. A suo voto: venuta al nostro Santuario della Consolata, dopo aver disfogati ai piedi di Maria gli affetti del suo cuore riconoscente, vi depose le gruccie, che, appese alle pareti della Casa benedetta della Vergine dei pro– digi, dovevano testificarne uno nuovo, gran– dissimo. Ritornata in patria, la giovane più non ebbe a soffrire alcun dolore nella gamba guarita, e può senza fatica attendere ai' pe– santi lavori campestri. Ella quasi più . non ricorda i lunghi spasimi sofferti durante il corso interminabile della grave sua malattia, ma è sempre vivo nella sua mente il ricordo della grazia ricevuta. A tutti la va raccon– tando, a tutti desidera farla nota, perchè gli infelici, i tribolati di ogni maniera possano sempre più C?nvincersi che tutto può la Ver– gine SS. ottenere dal suo divin Figliuolo, in pro di coloro che la invocano Consolatrice nelle umane miserie. S. Mauro Torinese. - « Compreso della più viva e filiale riconoscenza, elevo un inno di ringraziamento alla Vergine Madre Con– solatrice, per una grazia segnalata che si· degnò concedermi. Era la domenica delle Palme dell'anno scorso, quando, terminato appena il canto del Passio, mi fu consegnato un telegramma, proveniente da .Ferla (Sira– cusa) che mi annunziava la grave e perìco– losa infermità di mia sorella Marianna La Bianca nata Giansiracusa. Una violenta pol– monite doppia e complicata minacciava la sua esistenza. Al primo succede un secondo telegramma: «Due consulti medici dichiarano spedita l'inferma ». Quindi un terzo: « Tutt'o · quanti con lei si rallegravano andava ripe– t endo con santa gioia: - È la Madonna che mi ha guarita! Le ho promesso le mie gruccie e gliele porterò presto, perchè presto potrò farne senza. , è finito; l'inferma è moribonda!»..... Uscita dall'Ospedale, si recò presso uno zio dimorante in Torino, ed ivi passò il tempo della convalescenza, durato tre mesi. In capo a questi potè sostituire le gruccie con un semplice bastoncino, il quale in breve divenne anch'esso inutile. Maria Bano era guarita perfettamente ; era arrivato per lei il giorno felice di tòrnar-~ sene al paese, di ricongiungersi alla vecchia mamma. Ma prima le restava da compiere il « N ella desolazione dello spirito, elevo un. pensiero di fiducia a Maria Consolatrice: - Giacchè l'arte umana dichiarasi impotente, tu, o Madre di tutte le consolazioni, sempre buona e onnipotente per grazia del Figlio Divino, tu conserva ancora al mio affetto la buona sorella e al cuore straziato dei figli la Madre adorata! Monstm te esse Matrem... - - Senza · indugio mi- reco al Santuario della Consolata in Torino, a piè dell'Immagine prodigiosa di Maria verso lagrime e preci,
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