Missioni Consolata - Giugno 1901

84 - li' eo.,so(ata GG~~--~~~~~~~~~~, ~~~~~c~~~~--~~~~~~~s-DD la ratifica del suo generoso assenso ; Maria vùol inèitare tutti i -suoi divoti a concorrervi nella prospettiva del ce– leste guiderdone. E questa fiducia deve incoraggiarci tutti, ciascuno nella sfera della propria possibilità, per procurare il decoroso compimento di questo Santuario che attraverso i secoli tramanderà ai posteri le glorie dell~ Consolata, Madonna delle grazie. o;;;;;;;;;;;;;;....,;;;;;;~s~l?'>'~~ La Festa della Consolata festa di grazie e di benedizioni La festa della Consolata fu da ]:..ei stéssa fondata quando, il 20 Giugno 1104, con una grazia portentosa rendeva la vista al cieco, scopritore della Sua santa Immagine. Da quel giorno sono passati otto secoli, ma la festa della Consolata conservò immutata ed immutabile la sua caratteristica di essere specialmente giorno di gmzie. Ed invero come potrebbe una così potente e munifica Sovrana non segnare con speciali liberalità il giorno anniversario della sua esaltazione? Come mai una Madre così be– nefica ed amorosa potrebbe non accarezzare con celesti carismi, con preziosi regali i figli che la festeggiano? La storia sacra e profana del nostro Pie– monte, gli archivi del Santuario ed i registri odierni della sacrestia narrano e .provano che, se in ogni giorno dell'anno la Consolata dispensa innumerevoli grazie, ne riserva di specia~issime e straordinarie per la fausta ricorrenza del 20 Giugno, la data da Lei stessa scritta a caratteri indelebili nella prima sua festa. Sempre eguale a se stessa, Ella si appresta a mostrarsi anche i~ quest'anno generosa e prodiga verso chi devotamente inyocherà il suo aiuto. Andiamo dunqlle a Lei, quanti siamo bisognosi e gementi sotto il peso di di pene morali o materiali. Andiamo alla Fonte viva di grazie; a Colei che ha un riinedio per ogni nostra infermità, un ristoro per ogni debolezza, un sorriso per rasciu– gare ogni lagrima più amara ; a Colei che, per l'immenso potere ricevuto dal suo divin Figlio, può in un istante volgere in gioia purissima le più profonde tristezze della vita. 20 G:l u.g:n.o 1.900 Torino.- Da tempo avremmo voluto nar- · rare una grazia (sarebbe forse meglio dir mi– racolo) che piacque alla Vergine Consolatrice concedere nel giorno della solenne s11a festa del 20 giugno 1900; Ma la circospezione, necessaria in queste cose, ci ha fatto sopras– sedere , malgrado la legittima impazienza della persona graziata, fino a che fosse chia– rarr:ente provata -la stabilità dell'ottenuta guarigione. Il che essendosi ora verificato, éi permette di uscire dalla nostra riserva. La persona così visibilmente consolata da Maria SS. è la signora MATILDE CASANOVA n. CIGNOLO, abitante in via S. Domenico, 34. Ella nel1898 erasi ammalata di gastro-enterite complicata da infiammazione al fegato, la quale faceva sì che il sangue, come si dice volgarmente, si convertiva in acqua. Il corpo dell'ammalata, enfiatosi sformatamente per il liquido sovrabbondante, ebbe in breve tur– bate tutte le funzioni organiche; con indici– bili torture ed affanni. Malgrado non si risparmiassE;) ne m me– dici, nè in medicine, la malattia si prolungò per molti mesi, tanto che la paziente, dispe– rando omai delle risorse della scienza, pose unicamente tutta la sua fiducia nella Ma– donna di Lourdes. A Lei si rivolse come ad unica àncora di salvez.za , pregandola ·che -la facesse guarire, sebbene i medici della terra dichiarassero impossibile la sua guarigione. La preghiera parve essere esaudita. An– datasene la maggior parte del liquido in su– dori profusi, cessati gli acuti dolori, le op– pressioni di respiro; ritornate grado grado le forze, la malata parve entrare iq conva– lescenza; potè alzarsi, attendere a qualche faccenduola, a qualche lavoretto Nr distrarsi, fare qualche breve passeggiatina.

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