Missioni Consolata - Giugno 1901

96 Jll . eo.,solata Qa5;--~~--~~'~ ~y;~--~~--~~~~~~----~00 dei Missionari e delle Suore. Le secolari su-l perstizioni dei pagani, il comodo fatalismo dei .mussulmani e le prevenzioni dei prote– stanti contro i cattolici, sono scogli non tanto facili a sormontare. Vi si aggiunga la diffi– coltà d'imparare le diverse lingue o dialetti parlati dai nativi, dei quali moltissimi non conoscono la lingua ufficiale, l' inglese ; e come ultima pennellata oscura del quadro, si metta l'indifferenza in fatto di religione che è fatal– mente causata dal contatto incessante con persone di credenze disparatissime, dai ma– trimoni misti, dalla poca comodità che hanno i cattolici di chiese e di sacerdoti. Le buone Suore da principio furono sgo– mentate. «Come mai, andavano esse dicendo, potremo noi fare qui un po' di bene?».– Ma lo scoraggiamento non dura nei cuori ani– mati, in pro delle anime, dalla carità di Gesù Cristo. E poi non avevano esse con loro la Consolata, la tenera Madre semp:e pronta ad aiutarle, in India come in patria? Le pie Vergini erano state chiamate a Raichore sp~cialmente per impiantare e di– rigere la scuola cattolica. Fin allora anche i figli dei residenti e dei ferrovieri cattolici erano costretti a frequentare la scuola pro– testante, se volevano alquanto istruirsi; il che metteva in gravissimo pericolo le loro tenere anime inesperte. Dapprincipio, contro 1' aspettazione, la scuola cattolica prese un buon avviamento; non solo i cattolici tolsero subito i loro figliuoli ai protestanti, ma anche molti di questi preferirono a quello dei loro correligionari l'insegnamento delle Suore. In– ·cominciarono a venirvi anche i nativi. La cosa dispiacque fortemente a certi pezzi grossi della stazione, i quali usarono ed abu– sarono della loro posizione ed autorità, per indurre i proprii dipendenti a rimandare i loro figliuoli alla scuola protestante; e si ado– perarono in ogni maniera ad osteggiare la Missione, facendosi ministri e strumenti del nemico delle anime. zare nel cortile della loro casa, proprio di– rimpetto alla scuola un pilone dedicato alla Consolata (V. inc. a pag. 87). Il 24 settembre u. s. fu scelto per la solenne benedizione e consacrazione di esso. I fanciulli e le ragazze della scuola dovevano andarvi pro6essional– mente partendo dalla chiesa, mentre tutti i cattolici di Raichore erano stati invitati a trovarsi presso il pilone, per ricevere la pro– cessione ed assistere alla cara funzione. Già si erano ordinate le file ed i fanciulli, fieri e gai, stavano per avviarsi preceduti dalla croce è dagli . stendardi, quand' ecco arrivare di corsa i due figliuoletti del Ta– lugdar (la prima autorità del paese), un ma– schietto ed una ragazza, mussulmani, è con essi un piccolo pagano, adoratore del fuoco. Anch'essi vogliono ·prendere parte alla pro– cessione ~ per di più esserne membri attivi. Non c'è modo di dissuaderli; con gentile pre– potenza i due maschi vestono la cotta, poi uno di essi, il figlio del Talugdar, prende la croce astile, l'altro abbranca il turibolo. La ragazza, messasi fra le Figlie di Maria, s'impadronisce dello stendardo e lo porta come in trionfo. - Che fare? Forsechè alla Madonna non piacerà anche l'omaggio di questi poyeri innocenti, nati e cresciuti nel– l'errore senza loro colpa? ~ Così dicono il Padre e le ,Suore, e lasciano fare. Compiute le preghiere di rito e benedetto il pilone, il P. Pezzoni si volta per dir due parole di circostanza ai parenti degli allievi cattolici. Ma, dolne sorpresa! Non solo i cat– tolici sono li attenti e devoti, ma altresì pro– testanti, mussulmani e pagani. E finito il breve sermoncino, anch'essi s'inginocchiano e seguono la recita dell'Ave Maria con evi- dente gioia. ' La Consolata cominciava così dal primo giorno ad essere la celeste calamita che attira le anime, nè cessò di esserlo, passata la no– vità dell'inaugurazione. Pagani, mussulmani e protestanti continuarono a visitare il pilone, a portarvi fiori e ceri. Si notò tosto un sen- Dopo aver invano lottato con tutti i mezzi umani, si pensò di mettere la causa nelle mani della Consolata. L'ottimo P. Pezzoni, Direttore delle Suore di S. Anna, fece innal- I sibile miglioramento nelle cose della Missione, prima arra di progressi incoraggianti e di finale vittoria.

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