Missioni Consolata - Maggio 1901
1 él - e~~s~{ata 67 ' ·'Sti .-- =··~~~·c:it'il==•,.ç=;;;;;;zoeo.oDn essi e sulle loro fa miglie la protezione benigna della Madonna Consolatrice, non segnano le loro dimore colla venerata sua Effigie,- come a richiamo della ce– leste protezione sovra di esse e su quanti le abitano ? L'ottima proposta del Padre Bajm1J., il quale se come degno Servo di Maria . è divotissirhq dell'Addolorata, come to– riuese di adozione non lo è meno della Consolata, ottenne suffragio di generale approvazione, auspice l'amatissimo Ar– civescòvo, detto per antonomasia « il Cardinale della Consolata , , e più non resta che tradurla in atto. Quest'onoré e questo merito spetta ai proprietari, Òè v'ha dubbio ch'essi ga– reggieranno di zelo per appdrre, quasi blasone dell'~vita loro fede, -l'Immagine. soave della CÒnsolata sui II)Uri delle case o nei cortili,•· procurando che vi sia te– nuta col dovlllto rispetto e decoro, come palladio benedetto che difenderà gli abi~ tanti da ogni male, apportan~o nélle loro famiglie la pace e la prosperità.' l * * * La famiglia è la pietra angolare della società. Al s~o benessere è indispensa– bile un domicilio tranquillo e sereno, in cui i su~i membri, nella perfetta unione delle . anime e dei cuori possano vi vere calmi; fidenti e sicuri in intima, .affettuosa corrispondenza di tenerezza.; i in cui si conservino e si accrescano gli onesti averi, ed in cui i figli possano crescere ai generosi ideali di antiche, preclare tradizioni. La casa ha da essere . perciò pura come un tempio e .ridente come un'oasi, avvalorandosi e allietan– dosi della grazia di Dio. 1 Ma non v'ha godimento di possesso all'infuori d'un legittimo senso di sicu– rezza, nè v'ha sicurezza senza un'accorta e valida difesa. Poichè non solo i nemici invasori e i rapinatori sogliano attentare all'inviolabifità del domestico )are, ma più sovente le mal'attie, gli incendi, la morte, e più spesso ancora i vizi , e le discordie che ne sono conseguenza, mu- .tano in lutto la felicità della casa. Fa d' uopo dunque di tutelarla ,' di proteggerla, ponendole a scudo la tau– maturga effigie della Vergine benedettèJ, che i colpi dell'avversa fortuna e le minaccie delle sventure disperda, come ragg\o. di sole fuga le tempestose nubi. Vedete: i pubblici edifizi inalberano l'asta della bandiera nazionale, i Con– solati espongono lo . stemma del Joro · paese, i prudenti ostentan'o le plaeche delle Còmpagnie d'assicurazione, perchè noi cattolici.non dovrer'nm0 gloriarci di consecrare le nostre case alla Madonna? Ideale imm~colato di verginale poesia, affacciandosi mite e soave sui nostri p<1ssi, la Consolata solleverà le pene degli. uri:rili, consiglierà ai 11icchi la benefi– cenza, agli operai la pazienza, agli sven– turati . la .rassegnazione, ai giovani la morigeratezza, a tutti la t.:onfidenza nel Signore, 'e su tutti farà scenderè le ce– lesti consolazioni della fede, dimostran– dosi qual è veramente ·la Protettrice di Torino e la Madre dei Torinesi. · ~ La pratica di porre a custodia delle case la Vergine SS., pratica così cara ai nostri · antenati, ha già avuto in questi ultimi anni ùn risveglio ed un rinnovamento. Diversi proprietari hanno fregiati i loro stabili colla venerata effigie della Consolata, e noi, come già. facemmo pel passato, andremo man mano additando questi dipinti o statue, esistenti . sulle mur~ estè:r;ne o nei cortili delle case di Torino, illustrando anche,_ ove sia il caso, la loro storia, che breve o lunga, è sempre una storia di grazie e ~i benedizioni.
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