Missioni Consolata - Aprile 1901
La Consolata a Gaqisohio bellezza e fervore. Un priore ed una priora vengono eletti annualmente, coll'incarico di ràccogliere fra i commercianti il piccolo tri· buto settimanale, che essi si sono imposti per Adelaide, prinQipessa di Savoia, ' contessa sopperire alle spese della suddetta funzione di Torino e marchesa di Susa nel secolo undi- ed al mantenimento delFolio alledue lampade. cesimo, tenue per molti anni il governo dei Ecco una succinta narrazione della festa di vasti suoi stati con tale una abilità politica quest'anno, che può dare l'id~a di tutte le e vigoria di carattere, che destò l'ammira- precedenti. zione dei contemporanei .e potrebbe giusta- Priori erano i signori Serra Romeo e Pia mente cHiamarsi la Caterina del medio evo. Allasia; mercè il loro zelo la funzione riuscì Ad un animo virile ella accoppiava sentimenti più che mai decorosa e commovente. Drappi religiosissimi e largamente praticati', meri- variamente colorati ornavano bellamente gli ta1,1do grandi elogi da quegli eminenti u6mini archi della tettoia, e formavano un grazio:so di stato che furono S. Gregorio VII e S. Pier e singolare baldacchino al disopra del tem: Damiani (l). . . · pietto racchiudente la statua della Consolata. Questa insigne principessà, stanca dalle Copiosa luce si sviluppava dai molti ceri posti cure del regno, negli ultimi suoi anni andò sui gradini dell'altare, eretto per l'occasione a a cercare un 'sollievo alla sua agitata esi- pie' del pilastro; intorno intorno un vero giar- stenza nelle aure salubri della sua diletta dino di fiori e verzura esalanti soavi profumi. Canischio, ridente paesello presso Cuorgnè, Verso le quattordici la grande tettoia, let- alle falde del monte Soglio, perivi attendere teralmente gremita di popolo in abito festivo, agli interessi supremi dell'anima e prepararsi presentava un ~tspetto grazioso ed imponente. alla morte. I vi morì nel 1091, fu sepolta 'nella I cantori dell'Oratorio di D. Bosco, disposti · chiesa parrocchiale, ed il Denina racconta in circolo intorno all'altare, intuonano la lode d'aver visto' il sepolcrale monumento che le della Consolata « All'a1·e splendenti», di mi- venne eretto, monumento che fu distrutto nei rabile effetto, accompagnati dalla banda istru- tristi giorni della rivoluzione francese, e le 1 mèntale diretta dal valente M.o Garbellone. ceneri della principessa profanate e disperse. Si canta quindi il mottetto « Quasi arcus », Adelaide. lasciava in quella borgata una quindi le Litanie. Il réverendo Padre Ago- impressione profonda per la sua pietà :e la stino, neo curato della Madonna degli Angeli, ' divozione a Maria, c]le la spingeva a salire salito sopra un semplice sgabello, con vibrato assai frequentemente . per vie aspre, erte e accento parla della bontà e della potenza difficili al vicino santuario di Belmonte. Que- d!llla Consolata; plaude alla costanza con cui sta divozione erasi colà radicata e diffusa, e i buoni commercianti di Piazza Bodoni Le ne rimase traccia in una rozza imagine della si mantengono divoti, alla gratitudine che Consolata, dipinta su d'un muro da tempo conservano fedelmente in cuore verso di Lei, immemorabile, imagine che gli abitanti del pegno di nuovi favori. Colla benedizione si paese tenevano cara per molte grazie ottenute. chiuse la cara festa, lasciando in tutti gli l Circa la metà' del secolo scorso si tentò di assistenti la più gioconda impressione. mandàre ad esecuzione un'idea .che da gran Bravi i negozianti di Piazza Bodoni! La · tempo era nel desiderio di tut t i, coll'erigere Consolata li difenda sempre dalle rovine ma- ~ in quel medesimo sito una cappella alla ce1este teriali e morali, e li conservi ognora nei sen- protettrice del paese. Si diede principiq, ma timenti, che cattivano loro l'ammirazione e si dovette desister-e allorchè le mura furono 'la stima dei buoni in-tutti i ceti della tori- , giunte ad un metro del suolo, o per deficienza nese cittadinanza. l di mezzi .o per l'insalubrità del luogo, e la (l) PaEDARI. Swria della Dinastia di &vvoia. Vol. I, ====~c====== pag. 45 e segg. ' .
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