Missioni Consolata - Aprile 1901

52 ·.. )lì eo.,solata QQ~~~~~~~=~·~··~~ .. ~~~~--~w~~~~!''~~W*~~~~=$·~~~·•at~~K~· ~~· ~~--~~.-.--.moo tettoia sotto cui si tiene il mercato di com– mestibili· in Piazza :Bodoni. Quella tettoia const~ di mi grande ottagono '·éentrale sor– montato_da un cupolino, e sost~nuto da archi poggianti su robusti pilastri di mattoni; intorno all'ottagono corrono .quattro piccole maniche od ali, con tetto, molto più oass~, éhe compiscono la costruzione, dandole forma quadrata. · Alle ore 1,40 pomeridiane .del27 febbraio, sotto il peso enorme della nève, rovi~ò im– provvisamente 'il c~pol~rio dell'ottagono cen– trale, mandando in ·frantumi la vasca mar– morea· della sottostante fontana ·-dell' acq,ua potabile. Fortunatamente guella prima rovina non fece alcuna vittima; fu anzi coiné un avvis'O del Cielo, uri provvido sègnale ~'al: larme. Un centinaio circa di ·persone • che stavano presso i banchi di ' y.endita: uomini, donne, fanciull~ con grida ~Hissime di spa– vento, invocando la Vergine Co~so1atrice, per . le quattro uscite si -precipitarono all'aperto sulla .Piazza Bodoni e nelle Vie Mazzini e S. Francesco da Paola; 'qualcuno . invèce si ricoverò in uno dei camerini posti di _fianco alle entrate. Non era ben finita la fuga, ·che con' ru– more spaventoso, e sollevap.do un nempo di polvere', precipitava il tetto dell'ottagono cen– trai~ sfasciando il muro di sostegno e schiac– ciando ogni cosa. Impossibile descrivere quei . primi terribili momenti: g1'ida di uomini e di donne, pianti di bimbi, doman'de affannose che rimanevano senza risposta nell'arruffio d'una folla accorrente. da ogni parte, e pre– parata da tre 'giorni di situazion~ anormale · a temere ogni peggiore sventura. Quanti erano rimasti sotto le macerie? Chi ' erano? In mezzo a tutta quella gente c~e si aggirava confusa sotto la neve ' cadente, tra i cumuli di neve agglomerata intorno, invano i fuggiti alla morte si cercavano fra di loro; le mamme chiamavano tremando i figliuoletti, le donne i mariti, i fra.telli le sorelle. Arrivano i pompieri, poi i bersaglieri ed carabinieri coi rispettivi comandanti; giun-~ gono solleciti il sindaco Voli, il questore, i . sanitari dell"ufficio municii,>ale. Si riesce a . ristabilire un po' d'ordine, e alacremente si procede intanto allo sgombro delle macerie, affine di provvedere al salvataggio dei poveri sepolti vivi, il più sollecitamente possibile... Il lavoro è rude, improbo, anche per la ristrettezza delle ale laterali, ma è compen– sato dal pi_ù lieto esito che mai si potesse sperare: si constata che sotto le.macerie non c'·è alcuno. I pochi rifugiati nel camerinc sono liberati incolumi. Appena due persone si sono contuse. nella fuga,.. èerta Foresto Margherita e un · tal . Collirio Tomm.aso; la prima al· ginocchio, il secondo ad una spalla, ma è male ·senza gravità. - Nessuna vittim"a!. N~ssuna vittima! – La lieta novella corre di bocca· in oocca fra la folla meravigliata; in un .baleno si propaga di via in via, dì quar,tiere in quartiere fino ai limi ti estremi della città: passa sulla cro– naca dei giornali serali, facendo esclamare a centinaia di mig'Iiaia di persone: - Che caso fortu'uato, neanèo una :vittima! Il nostro ' popolo, ' famos~ per buon .senso e serietà di carattere, ha salda 'in cuore la fede e la religiosità che fecero grandi i nostri antenati. - I casi son casi, dicono i );>ravi negozianti di Piazza Bodoni, ma il Cielo .volge i càsi a suo senno. È la nostra Madonna, è · la Consolata che, invocata nel pericoloso fran– gènte, ci ha salvati ·da cer,.ta morte. - E tosto decidono ·d\. collocare ad uno dei pila– stri un quadro, che rappresenti "il fattp ed espi·ima la riconosc~nza ~ei salvati verso la Consolata. · , · Quel quadro fu come la prima pie'tra di . un tempio singolare, ìl quale nella sua sem– plicità, è una solenne, p)lbblica professione di fede, un pubblico ·incitamento alla devo– zione verso la Regina del cielo. Chi entra ora ·nel mercato di Piazza Bodoni àd uno dei pilastri centrali, il secondo .a 'sinistra di chi arriva dalla piazza, vede al disopra del grande quadro votivo una graziosa nicchia in legno, chiusa d~ un cristallo, entro cui sta una bella statuina'dellà Consolata, sempre adorna di fiori, e davanti a cui nei sabati f'IÌ accendono due lampadine. Den,tro la nic– chia sono_appesi molti cuori d'argentp; intorno'

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