Missioni Consolata - Marzo 1901

1ll eof1SO(ata i7:antuario, ed al==re si de~~i :P:na un an::::vampe 'd.ivoratri: slancio d'una rinfocata confidenza, e di una di un notturno·incendio distrussero l'organo più viva tenerezza, che unanime il popolo e rovinarono le pitture e gli ori della deco- andò allora manifestando verso la Consolata. razione interna. Essi fecero appello alla carità dei fedeli, ~ Affiitti, ma non isfiduciati, i benefattori esponendo la necessità dei progettati restauri U raddoppiarono di generosità e di costanza, e delle inerenti opere edilizie da compiersi ~ e per cura dei Minori Osservanti, succeduti - proprio come facciamo noi adesso - e agli Oblati nella reggenza del Santuario, i la carità dei fédeli corrispose degnamente danni si ripararono, la chiesa di S. Andrea all'invito, talchè la Commissione incaricata fu ornata di nuovi affreschi e dorature, all'uopo fu presto in grado d'incominciare i e e Maria trionfò nel suo rinnovato Santuario. Il Santuario della Consolata nella t a metà del secolo XIX . . lavori d'abbellimento e di condurli a termine ~ * f . hSegu 1 ~n~ 1 o 1 la ~odbilf': :~adi~ione ~edioe.vale c e ag 1 1 ustn e unti er1geva 1mpenturi monumenti nel benedetto recinto del tempio, ~ .il popolo subalpino volJe eternare la pia me– U moria delle due Regine Maria Teresa moglie in pochi anni. Di poi; comperan·d~ case, abbat– tendole o rifabbricandole, potè ampliare ed arieggiare i dintorni del Santuario, aprendo la via Maria Adelaide e la contigua piaz'zetta, e inaugurando nel 1860 la nuova facciata, che importò la spesa di ben 60.000 lire. L'opera era dunque felicemente compiuta, e gli obla,tori di gran cuore se ne rallegra– vano quando, vedete deplorevole casei! il dia– volo, come suoi dirsi, ci mise lo zampino e, f di Carlo Alberto, e Maria A(ielaide consorte di Vittorio Emanuele, ponendone le statue in quel medesimo Santuario che esse, viventi, solevano frequentare con 'edificante pietà.

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