Missioni Consolata - Marzo 1901

la - e.o 11 so l a t a 47 l'orribile male convulso; ed in breve il bimbo tornò sanq e vi s po, 'con indicibile giòia della madre, la quale -riconoscentissima, portò al Santuario un <],Uadrò ' votivo. Torino.- N. N. delle Fedeli Conipltgne ·ai Gesù, aveva smarrito un portafogli affidatole dp. una terza persona e contenente una discreta somma. Diverse circostanze quasi la facevano disperare di poterlo trovare. Si volse alla Con– solata, la quale benignamente l'esaudì, rido– nandole il .portafoglio ìn modo affatto inaspet– tato. Pozzo di Strada. - MoGLIA PIETRO si trovò seriamente minacciato da gravissimo tifo. A scongiurare l' urgènte pericolo , si votò alla Consolata, promettendole un quadro votivo. La grazi·a·fu pmnta e completa; in poco 'tempo la malattia si risolse benissimo ed ora il gra– ziato, in perfetta salute scioglie il suo voto. Ozzano (Cas,ale Monferrato). - GIUSEPPINA SPINOGLIO ANGELINO, nel p. p. dicembre subì all'ospedale S. Giovanni una cosi difficile' e pe– ricolosa operazione, che lo stesso valente ope– rante le dis,se che poteva portare un quadro alla Madonna, se l'operazione era riuscita. Di– fatti la Spinoglio riconosce tale felice riuscita come una grazia speciale della Consolata, a cui nei giorni precedenti la terribile prova aveva ricorso con una divota novena. Offre l'elemosina per una Messa di ringraziamento. Mombello.- CERUTTI CATERINA da più anni si trovava afflitta da malattia di cuore, per cui nel dicembre del 1899 s'aggravò in modo che da un momento all'altro temeva di morire. Stava male alzata, malissimo in letto, dove ' non trovava posizione da potervi resistere, senza sentirsi soffocare. In tale stato penosis– simo, leggendo le molte grazie dispen sate dalla Madre della Consolazione, disse fra sè : - Perchè anch'io non mi raccomanderò a Colei che mai si prega invano ? - E pregò fervo– rosamente, con promessa di vendere il più pre· zioso suo oggetto, per avere .di che fare una offerta al Santuario della Vergine, se avesse potuto riacquistare tanta salute che le bastasse per recarsi all~ chiesa e per comp:lere i suoi doveri. Fatta . tale promessa subito si senti molto meglio, ed ora, beJichè non ancora per– fettamente guarita, più non ricadde nel misero stato di prima, e confida pienamente di otte– nere dalla bonta qella Vergine SS. la g razia completa. .Manda perciò l'offerta promessa, lo– dando e benedicendo pubblicamente la Divina Consolatrice. Bergamo. - ERMINIA ISACCI:II da parecçhi mesi era afflitta da gravi, pungenti dolori nel– l'interno dell'occhio. Andò da uno specialista, ma senti rispondersi che per simile malattia oculare non c'era nulla da fare. Il figlio allora la pregò di lasciarsi condurre a Torino, per consultate altri dottori. l\fa invano. L a pia donna· non volle più altro soccorso che quello dell11: Consolata: a Lei con. fi~liale fiducia ri– corse con novene, con SS. Còmunioni, ·con pre- ghiere continue. Ed ecco che cessarono i do– lori tanto tormentosi ; ora, sebbene abbia àn– cora la vista turbata, 'sente un completo sol· lievo, che spera, per l'intercessioned'ellaVergine SS., foriero di piena guarigiop.e. Intanto, a te– stiJ?onianza di gratitudine per quanto ha già qtt11nuto ed implorando il CçJmpimento qella grazia, offre alla Consolata quanto ha di più ' prezioso, cioè i suoi orecchini e la spilla da sposa. Ciriè. - GIORDANO BALBINA, .fanciulla di nove anni, çolpita da tifo, e ridotta in stato. gravissimo, fu dalla mamma votata alla Con– solata, con promessa di far pu~blica la grazia. La piena guarigione còrOJ).Ò la speranz~ della brav:a donna .che, riconoscente a tanto favore, condusse la figlia al' Santuario a ringraziare la Vergine SS. Riva di Pinerolo.- Le due sorelle LuWIA e ANGELA MARIA Po!l:PORATO il di 14 luglio 1900 ritornavano da Pinerolo _sopra un carro . Avendo il cavallo posto un piede in fallo, il carro si rovesciò, restando la Luigia, sotto la cassetta e l'Angela Maria sotto il cavallo. Le . donne erano sole e si tenevano perdute : di-. fatto bastava un movimento del quadrupede · per rendere disperata la loro gia ~ssai critica posizione. Unica loro. speranza nel terribi_le frangente fu la Consolata : da Lei invoca,rono la salvezza. E l'ebbero mirabilmente. Alle•grida che le poverine si sforzarono di emettere, ac· corsero i buoni contadini dalle vicine cascine e prestarono loro il soccorso richiesto dal caso. La Luigia non ebbe che m'w strappo alle ve sti ; l'Angela Mari'a, inveye, riportò contusioni per tutta la vita, ·che l'obbligarono a restare pa– recchi giorni a letto ed a portare per parecchi altri le gruccie. Ma se si considera che ella trovavasi in istato interessante, e 'non ebbe a soffrire alcuna triste conseguenza. nè dalla caduta, nè dallo schiacciamento subito, s· ri– conoscerà, quanto sia .giusto il senso di grà– titudine devoto, che ambe due le sorell~ Por– parato professano alla Consol~ta e che le lì-~nge a renderle pubbliche grazie. i 'forino. - Rosso GIOVANNINA, da tr e dnni soffriva male di ·stç>maco, e, impedita di nu– trirsi, erasi ridotta in tale debolezza da non potersi più reggere in piedi. Le venne la buona ispirazione di fare una novena alla Consolata, promettendole un'offerta. Prima che la novena avesse termine, il ml!-le di stomaco scomparve. Offre lire 2. S. Cecile (Cluny). - Il .professore G~OBIA ZAMPIER, addetto al Liceo ·di Bordeaux, nello scorso settembre si trovò . colpito da nevro– stenia, un male contro cui la scienza è ancora impotente e che, senza confinarli in un letto, infligge ai pazienti insopportabili torture, di cui una è l'insonnia ostinata. Il povero gio– vane (27 anni) da un mese e mezzo non poteva prender sonno, s i sentiva spqssato, in preàa a profonda tristezza. I rimedi e le cure di di– vexsi medici non gli diedé:ro alcun sollievo

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