Missioni Consolata - Marzo 1901

1ll eo.,solata :hio avsi:so il ·p~uro, evid~~ roseo e paffut=-=~~ carb:~i arden=; ' del miglioramento. I,.o ·constata poco dopo vi si sprofdndano le manine delicate, le pie· anche .il dottore; rinascé.·]a speranza, si fa colè gi'nocchia di raggrinzano all 'ardente con- certezza infine. Ogni pericolo e scomparso. tatto... Orribile spettacolo!... Da quel punto la giovinezza riprende le sue Guai se il soccorso non era rapido come ragioni: ripara, rifa' le forze perdute, e poco la . sventura, se in tutta fretta non accorre· a poco la fanciulla torna vispa e gaia come · vano al lettino del bimbo valenti sanitari! prima. La mamma di lei, in segno della grande sua riconoscenza alla Consolata, ·invia un bel cuore votivo al Santuario e vi fa cele– brare una messa. Appende poi al collo della sua rinata Giuseppina la medaglia colla be· nedetta effigie della Vergine Consolatricè, a perenne memoria dell'ottenuto favore, ·e come valida salvaguardia per l'avvenire. ltoma. - A molti dei benevoli nostri let– tori non sarà certo ignoto il nome di Enrico Filiziani, il •valoroso direttore ·del periodico La Vera Roma, del quale abbiam parlato poco sopra. Orbene, qualche ·tempo fa il signor Fili– ziani venuto a Torino, portò · alla · moglie, quale prezioso ricordo della nostra città, una bel1a immagine della Consolata. L'espressione materna della santa Effigie colpì dolcemente la pia signora, che, lettrice assidua del nostro Periodico, sentivasi già portata ad una tenera divozione verso la taumaturga Patrona dei Torinesi. Ammirò con gioia infantile la Con– solata anche il figliuoletto del Filiziani, Ber– nardino, un amore di bimbo cinquenne, vispo e vigoroso di corpo quanto buono d'animo; egli che, cresciuto in un ambiente t~tto gen– tilezza e pietà, è 'felice quando può assistere alle sacre funzioni coi suoi minuscoli ed t:;le– ganti indumenti da chierichetto.' Il 17 dello scorso dicembre il piccolo Ber· nardino si trovava ·in ~iazza Navona, ammi– rando i banchi che colà sorgevano per la vendita di figurine e d 1 altri accessori per il santo Presepio. Ad un tratto il frugolo vi– vacissimo, trasportato da curiosità infantile, ' fa una mossa repentina, si svincola dalla mano della zia, e slanciandosi verso una delle ven· dite, inciampa e cade su d'un grosso bra– ciere infocato, eh~ i padroni del banco vi tenevàn dappresso per riscaldarsi. Il visino Inutile parlare della costernazione dei ge- 'tori, dell'ottima zia, degli innumerevoli – amici della · famiglia. Il caro 'bimbo, anche· così sfigurato, è bello come un eroe, per il suo coraggio in mezzo agli atroci dolori; e davvero trae .le lagrime dagli occhi il r~c· conto che di questa particolarità fa la ma·mma . sua. I professori Masciarelli e Morganti gli levano tut'ta la pelle ustionata sul visino, sulle manine, sulle braccià., sui ginocchi.... . Povero ' an gel~ l E lui allora, come nelle in– terminabili notti d'angoscia, ripetere sovente - Madonna della Consolata, aiutatemi che non ne posso più! Mamma mia, prega la Consolata, promettile qualche cosa affinchè mi faccia guarire presto. La ma'mma promise ~- ed oh, ·qu nto di cuore! - pregò col suo diletto così tormen– tato ; promise un'offerta alla Consolatrice rl unica e vera, perchè presto· il suo piccino ~ avesse ,sollievo. Il dì seguente alla promessa, il p~of. Morganti notò 'un miglioramento che lo stupì per la rapidità con cùi era'si veri– ficato. Quaranta giorni dopo Bernardino Filiziani era reso completamente guarito ai genitori esultanti, fra le congratulazioni di quanti' avevano preso parte alla loro costernazione. I pii genitori riconoscono ùna grazia del!~ Consolata nel buon esito della cura, come nèl non avere il luttuoso àvvenimento prodotto . al loro •bimbo lesioni irreparabili quali, per esempio, la perdita della vista. La signora Filiziani, in adempimento della fatta pro– messa, manda l~ generosa offerta di lire cin– quanta al Santuario, e desidera che la grazia . sia pubblicata a· gloria della Vergine ed a co~forto delle madri. Cavour. - Era il 9 'agosto 1899, un sa– bato. Tra i viaggiatori che salivaM in tram a Cavour, era· una linda vecchietta con un' -'

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