Missioni Consolata - Febbraio 1901

aucora ne restasse; proc~det~ero. ad un taglio piu profondo da cui sprizzò, invece iiel sangue, impensierendo assai 'i dottori stessi. L'Argano, vistasi in grave pericolo, si raccomandò fer– voros~J.mente alla Cohsolata, di cui provò ben ' presto la protezione. La profonda ferita fatta da quel taglio inopportuno, che a giudizio dei s.anitari {IOteva dare la morte, si rinsaldò in tempo relatì%mente breve, non lasciando alla paziente che qualche puntura di tanto in tanto. Riconoscentissima alla Vergine SS., porta un cuore. Torino. - DOMENICA BusATTO SANSOÈ, ca– duta ma,lamente, sì slogò il femore destro. La poveretta mandò al·Santuario della Consolata, pregandç> le si imprestasse un paio di gruccia; persuasa che- avendole dalla Madonna, le sa– rebbero state strumento ed augurio di guari– gione. Ne fu delusa la sua speranza, poiche, potenrlo ora benissimo farne senza, viene a compiere la restituzione, facendo celebrare una messa di ringraziamento. Alba. - « Gr~~ozie all'inter.cessio'ne della Con– solata g-uarii da un forte mal di denti, che da piu di .due mesi mi affiiggeva specialmente alla notte, non !asciandomi riposare. Ne rendo pubbliche grazie alla SS. Vergine Consolatrice, invocando su di me e su tutta la mia fami– glia la sua materna benedizione. « FILIPPO VASSALLO DI CASTIGLIONE ». Lavagna (Chiavari). _::_ BRUNO- PERFUi\10 CATERINA era affetta da epatite lenta, carat– terizz ata da aumento di volume del fegato in tutti i sensi. Le diverse fasi per cui passò la malattia impensierì il medico che temeva gravi complicazioni, senza poterle tuttavia prevenire. L'inferma tormentata fisicamente da dolori oramai insoppo-rtabili, e moralmente dal ti– more fondato di esito letale, pensò di mettersi nelle •mani della Consolata, da cui già rice- vette una grazia speciale nel 1878. _ Ed ecco che quasi improvvisamente si cal– mano i dolori del fianco, però per portarsi prima al gomito sinistro, dove appare una intumescenza, poi alla cresta iliaca destra. La poveretta, sfiduciata completamente d'ogni cura umana, r~J.ddoppia le sue preghiere alla Vergin e SS. con una fervorosa novena e con promessa di fH pubblica la , grazia. Una set– timana dop<;> l'ammalata e in grado di adem– piere personalmente il suo voto, portando altresì l'offerta per una messa di ringrazia– mento. Torino. - « In uno dei primi giorni di Magg-io mi recavo nei pressi di Pozzo di Strada. Percorrevo una v~a fìancheggi11-ta da dtie bealere piene fino all'orlo, _per l'acqua imme:9savi. Ero sceso poco prima dalla bici · eletta che conducevo a mano. Nel 'risalir'vi mi sfuggì improvvisamente il pedale di sotto il pìede e precipitai nell'acqua. Non saprei px:ecisare 1a mia impressione in quel critico, ipaspe~tato ;:tèc~dente. Ricorqo sol~ che ~b_bi un grande spavento e che la mia mente si levò subito ad una preg-hiera, rapida come l'avvenimento. - O Verg-ine SS. della Conso· lata aiutatemi! - Senza l'aiuto potente di Lei, io sa.rei certo perito. Inesperto nel nuoto, senza che anima viva · fosse presente alla · mia di- · sgrazia, guai se non avessi trovato alcunche. a cui aggrapparmi, se mi falliva la mano. Potei, invece, trovare e stringere fortemente un grosso ramo, nascosto sott'acqua, col quale mi aiutai, forte dell'energia che viene 'dal– l' urgente pericolo, e potei trarmi fuor·i sano e salvo, senz'.altro danno che la paura. Rin– grazio la Vergine $:3. dell'aiuto datòmi in si– mile frangente ofi'rendole, in adempimento di promessa, un cuore. · . « UMBERTO GIACOB INO »· Vigone. - LUIGIA VIGNETTA ved. MATETTO, · nel mese di Novembre u. s. ebbe il doloroso spavento di vedersi presa da difterite (croup) la sua figliuoletta quatrenne. La povera bam– bina rantolante fra le strette del terribile e fulmineo male, già pareva votata a certa morte. Il medico curante l'aveva data spedita..... Ma la speranza resiste anche all'evidenza nel cuore materno; d'altronde sempre si può sperare con fondamento quando si volge . il cuore a Colei che tutto può in nome del Figliuolo suo. La ' pia mamma votò la. malatina alla Con~olata, e la Consolata intervenne con una grazia che stupì ·altamente il dottore stesso. La bambina si sen'tì subito sollevat», poi si riebbe ed in breve fu fuor d'ogni pericolo. La madre riconoscente offre un quadro votivo. Torino. - RIBERO GIOVANNI, nella pri~a­ vera del 1898, fu assalito da gravissime febbri tifoidee, manifestatesi sotto una forma che quattro sanitari, tra cui uno molto celebre, non riuscirono a conoscere; per conseguenza non ,poterono indicare contro di esse una cura . efficace. Continuava il peggioramento, qu~ ndo l'infermo fu vis·tato da un quint.o dottore, · divoto della ·CoJ;J.solata, il quale affermò ogni speranza essere in L ei. Questi arrivò a cono– scere Ja malattia, ribelle alle precedenti cure, ed a· guarirla in tempo relativamente breve. Il graziato portò al Santuario , un quadro votivo. S. Gillio.- GENERO RosA av~ndo una vacca ammalata, si raccomandò alla Consolata con promessa di un ex-voto, pregando la -a scongiu– rare il grave danno finanziario, che pe:r lei, poveretta, sarebbe stata la morte di quell'a– nimale. Fu esaudita; perciò il 26 ottobre, ve· nuta a Torino, portò al Santuario un ex-voto di cera, con sensi di viva devozione e. ricq– noscenza. Castiglione. - Al bambino CAUDANA ALBINO, otto giorni appena dopo la sua nascita, si pro– dusse un'ernia, la quale certo doveva Jl.argli. acuti dolori al ventre, percha il povero inno– cente strillava giorno e notte. I genitori oltre– modo addolorati al vedere così penare la cara loro _creaturina, si fecer.o premura di chiamare

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