Missioni Consolata - Febbraio 1901

la - C o f1 so,.{a t a 29 ~~"; '"'~09 .c~ •.• • O .., sempre sospirata, ed apportatore della·buona l assopì: Il suo respiro andò a mano a mano novella, nello squallore in cui, per 'la p~rte fàcendosi r~golare e lieve, e 'un sonno ' ripa· religiosa e spirituale, le 'lascia la lontananza ratore la vmse. · · · · delle grandi città e la scarsezza di clero.ca t: . · « Al mattino quando v~nne un altro valen~ tolico in quelle regioni. . . . tissimo medico, chiamàto pel consulto, la ma- Torino. _:_ « Era l'ultima ora ·dell'anno e latina era così bene avviata che non solo: dei secolo. La mia piccola Linda . che ~ra non occorrevano piìi iniezioni, ma neppure stata tutto il giorno febbricitante, in quel , rimedi. momento · ardeva, e il termometro segnava « Io riferisco la pronta guarigione della i 40 gradi. La respirazi~ne ~i faceva di mi- bimba alla protezione della dolce Consolata, nuto in minuto più penosa e stridente e al- che volle sternata dal capo di chi le si racco- l'improvviso scoppiò in uri accesso di quella . mandava con· amore e fiducia,"una 'disgrazia tosse sospetta che gela il sangue alle madri, nuova. facendole pensare alla difterite. « V. GHIRARDI ». «-Mamma, soffoco!- e qÙel grido simile a quello che, sei anni innanzi, un'altra Linda, un'altra·bimba mia aveva proferito segnando così il principio del suo fine, m'agghiacciò di terrore! « Scesi le scale a precipizio e volai a chia– mare un bravo medico che abita nella casa. Visitata la bimba dir.hiarò che bisognava .agire .prontamente, che il ·caso e:ra grave. E tutta notte vegliò con me la povera bimba curandola colle inalazioni antidifteriche. << - Se i sintomi inqui~tanti non si dile– guano - disse il medico 'la sera del primo giorno dell'anno, dopo ventiguattr'ore di as– sidue cure, - bisognerà che ricorriamo alle iniezioni d~ siero antidifterico. - E la notte fu ancora triste; alta la temperatura, penoso e sibilante il respiro; per momenti pareva che la povera bimba soffocasse. « Ma un dolce raggio di fede mi attraversò l'anima confortandola in mezzo a tanta an– goscia. Ond'è, che prese e congiunte fra le mie le manine della bimba, le dissi: - Linda, raccomandati alla Consolata che ti gua-risca senza bisogno di iniezioni: preghiamola che ci consoli subito, e promettiamole che appena potrai uscire, andremo insieme a ringraziarla nella sua Casa. Tu le offrirai un cuoricino d'argento, io una Comunione.-La bimba-fece la promessa, recitò interrottamente con me l'Ave Maria e baciò l'immagine della Con– solata che poi le misi sotto il guanciale. Pochi minuti dopo, mentre la sottoponevo ad una nuova inalazione di sublimato, si ~elazioni compendiate di grazie DEllE QUALI FU RICHIESTA LA PUBBLICAZIONE (Dal registro delle attestazioni raccolte in Dicembre) Camo d'Alba. - Il degno Curato del paese, il M. R D. MASSA ringrazia la Consolata per averlo scampato da gravissimo pericolo.. Il 29 Settembre u. s., durante un furioso nubi– fl'agio, il fulmine cadde sul campanile della chiesa parrocchiale, danneg~}andone alquanto i muri ed una porta. Il terribile eleroento colpi D. Massa in modo da !asciargli un braccio nero e paralizzato, e con lui un. ~!;&rzone mu– ratore, che rimase com!) · morto al suolo. Il buon sacerdote ricorse tosto fervorosamente alla èonsolata, nè tardò a riceveroe conforto. Il suo braccio, come per incanto, in 20 mi– nuti ritornò libero, come·se nulla fosse stato; · il garzone muratore in poche ore si rinfrancò · anch'esso, conseryando però qualche · segno del fulmine passatogli sul corpo, a rendere più visibile la grazia ottenuta di aver salva la vita. Milano. - MASERA GEMMA porta un cuore in affettuosa riconoscenza alla Consolata per diverse grazie e specialmente per la guari– gione di un mal d'occhi, che la tormentò per ben due anni. · Torino. - La vedova ARGANO - ANNÀ~""i!el gennaio del 1900 fu colpita da gravissima pleu- 1-ite, necessitante· una operazione. Obbligata l infatti a farsi trasportare all'osl'edale, fu ivi ·. operata coll'estrazione di quattro litri d'acquha. Ma disgraziatamente, temeudo i dottori c e

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