Missioni Consolata - Febbraio 1901
28 !!I. e o f) so 1 a t a Grazie recenti riferita alla Sacrastia QUADRI VOTIVI PORTATI IN DICEMBRE N. 51 Santa Fè (Repubblica Argentina). P,AOLINA _PIANO, nativa di Caramagna Pie– monte, alcuni anni or sono abbandonava la patria a malincuore. Mossa da carita di fa– miglia, a;ndava in America unicame;nte pet· sp~p.dere in pro dei nipoti, rimasti ~rfani, l'opera sua solerte ed affettuosa.' Sul suolo straniero, la divozione che la buo~a zitella sempre aveva nutrito verso la · Consolata s'invigorì di tutta la forza, sì accrebbe di tutta la tenerezza con çui .la nostalgia ci fa rimpiangere le adorate cose lontane, e fu per lei una indicibile gioia quando riceve~te laggiù i primi numeri del nostro period~co. « Dal momento in cui V•. s.. si degnò tantO d' inviarmi il giornale, si può dire che n.on ' pass~ giorno senza che abbia molte persone da raccomandare alla Celeste Consolatrice, e sempre con felice esito ». Così la Paolina ci .scriveva dal suo . volontario esilio, ove come gia_in patria erasi fatta un'a– postola della divozio;ne alla Vergine in van– taggio di altre fa~iglie emigrate. Un certo ingegno naturale, l'attività. in– nata ed il cuore generoso, ed anche la n.e · cessita avevano pure fatto della zia Paolina una speci~ di medichessa. Ella aveva spe– cialmente un rimedio contro il terribile male ·del carbonchio, e con quello, «grazie a Dio» gia aveva guarito molte persone che a lei avevano fatto ricorso. Il 16 dicembre del1899 le si presentò un .tal Giu~eppe Briotti, coll'infezione carbon· chiosa ad una mano. « Il male essenò.o gia troppo avanzato, scrive hi. Piano, · io st~va perplessa se dovessi tentare una cura che pax:evami i:o,utile, e solo mi decisi per le ripetute istanze dell'ammalato. Malgrado la cura il suo stato si aggrav:ò a segno che fu giudicato in fin di vita, ricevette gli estremi Sacramenti e per più giorni fu in continua agonia, nella quale pareva dov_esse spirare da un momento all'altro. Ma, grazie a Dio, questa prima crisi fu superata, ed jl giorno 30 si strappò dalla mano la pestifera infezione, lasciando una piaga che ne copriva tutto il dorso. Stante i calori eccessivi, la piaga, invece di rimarginarsi, s'incancrenì all'intorno, dilatandosi giorno per giorno, co- li ~. sicchè al 20 del successivo gennaio, dal go– mito all'estremità. delle dita, il braccio del povero Briotti era solo ossa e nervi: faceva orrore e ribrezzo. Egli frattanto continuava a non volerne sapere di dottori, i quali non l avrebbero fatto altro che tagliare il braccio; e d'altronde non avrebbe forse potuto sop– portare l'operazione, nella debole;zza in cui si trovava. Per parte mia, che rimpianto d'es– sermi mE!ssa a curarlo! E ancora chi sa come l'avrei poi passata colla giustizia umana!». In tanto frangente la buona Piano si ri– volse con tutto l'ardore della sua fede e la confidenza del suo cuore alla Consolata. « Gli dissi : solo Voi mi potete aiutare in , questo momento, o cara Madre. Pregai e pregai; mì raccomandai a, tanti perchè pre– gassero, e la Consolata, se non un miracolo, mi conces~e ·una grazia mirabile. Al mio in– fermo dopo un mese di sofferenze indicibili, cessò d'ingrandirsi la piaga e si rimarginò poco a po,co. Al presente (la lettera è in data 25 agosto) è guarito, restandogli solo il braccio un po' rigido, ma spero che col tempo anche questo passera ». N on è il caso di dire che la fede viva, ingenua; la confidenza in Maria racoli? SS. fa mi- In attestato di profonda _riconoscenza la stessa Piano inviava al Santuario una bella ' offerta unitamente ad· alcuni indirizzi di altre famiglie italiane, le quali desiderano anc~e esse di avere il no~tro periodico, scritto nella dolce lingua della patria sempre ·presente,
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=